Etichetta sbagliata? Te la sovrastampo e si risparmia carta
Le idee rivoluzionarie, si sa, sono sempre quelle apparentemente più semplici, spesso scaturite dal fiuto di imprenditori abituati ad aguzzare l’ingegno per sopperire a necessità specifiche.

In tema di riciclo, poi, le novità non finiscono mai di stupire soprattutto da quando la filosofia ‘green’ ha contagiato praticamente ogni settore produttivo diventando in molti casi l’arma giusta per battere la crisi.
È proprio il caso di Giancarlo Arici, imprenditore milanese di Lainate che per soddisfare la necessità di un cliente di correggere il prezzo riportato sulle etichette di alcune scatole di ravioli senza spendere una fortuna e mandare al macero tonnellate di carta, si è inventato un sistema che più smart non si può.
Così, dal cascinale dove negli anni Sessanta aveva ricavato la sua prima tipografia, Arici modifica le sue rotative rendendole adatte alla sovrastampa di etichette e packaging ‘sbagliati’.
Un’intuizione che ha riscosso subito un grande successo tra i tanti, nuovi clienti della ribattezzata ‘Rotoprint Sovrastampa di Lainate’ attirati dall’allettante opportunità di risparmiare quattrini sulle spese degli imballaggi.
Ma come funziona la rotativa utilizzata per la sovrastampa?
In primo luogo le aziende inviano le bobine stampate e su quelle, utilizzando colori coprenti, si ristampa correggendo refusi o aggiungendo ciò che il cliente chiede. Il lavoro non viene eseguito su confezioni già fatte ma su bobine, il che rende possibile modificare codici a barre, aggiungere un logo aziendale, una promozione, ecc.
È così che un chilogrammo di bobine ristampate diventano un chilogrammo di carta risparmiata con conseguente beneficio per l’ambiente.
Montagne di carta che vengono salvate dalla tenacia e dall’inventiva di un imprenditore che detesta lo spreco.
E la cui intuizione è stata anche riconosciuta con una menzione d’onore ai Print Quality Awards in USA lo scorso anno.
Complimenti e viva l’innovazione, a maggior ragione quella tricolore!
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