Oggi andiamo a conoscere più da vicino i flavonoidi. Di sicuro li avrai già sentiti nominare. Ma sai davvero cosa sono, a cosa servono e soprattutto dove si trovano?
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Leggi la nostra guida sui flavonoidi e scoprirai tante informazioni utili.
I flavonoidi o bioflavonoidi sono una vasta classe di composti fenolici diffusi nel mondo vegetale. Nello specifico, si tratta di metaboliti secondari prodotti dalle piante. Oltre 6.000 molecole differenti, in grado di esercitare svariate attività biologiche che risultano molto utili per l’organismo.
Si trovano indicati anche come vitamina P.
La loro struttura chimica è costituita da uno scheletro centrale composto da 15 atomi di carbonio (C-15) e, più precisamente, da tre anelli: due anelli benzilici (A e B) e un anello eterociclico (C).
Dal momento che i flavonoidi sono tantissimi, è bene specificare che alcuni gruppi e sottogruppi di flavonoidi possiedono una struttura chimica leggermente differente.
I flavonoidi si trovano in tantissimi alimenti come frutta, verdura, semi, foglie, rizomi, radici e cortecce di numerose piante, così come in alcuni tipi di bevande come il tè e il vino rosso.
Dal momento che i flavonoidi sono una famiglia molto numerosa, che comprende più di 6.000 composti polifenolici idrossilati, a loro volta raggruppati in 7 categorie, abbiamo riassunto in un elenco le tipologie principali di flavonoidi indicando, per ognuna di esse, dov’è contenuta.
Trattandosi di metaboliti secondari vegetali, svolgono importanti funzioni all’interno della pianta stessa.
Numerosi studi condotti hanno provato che questa grande varietà di composti è in grado di esercitare diverse azioni benefiche sull’organismo umano, tanto che il Ministero della Salute riconosce i flavonoidi nella lista “Altri nutrienti e altre sostanze ad effetto nutritivo o fisiologico”. Ecco quali sono gli effetti benefici dei flavonoidi:
È bene specificare che i flavonoidi, di per sé, non possono curare malattie, ma sono indubbiamente nutrienti utili che possono essere facilmente introdotti attraverso una dieta varia ed equilibrata.
Sono comunque in corso studi e ricerche volti a determinare le potenziali attività terapeutiche di questi composti al fine di poterli sfruttare, in futuro, anche in ambito clinico per il trattamento diretto di vari disturbi. Nello specifico, si stanno studiando gli effetti dei flavonoidi nei seguenti ambiti:
I flavonoidi sono conosciuti soprattutto per le attività antiossidanti, le attività protettive e rinforzanti il microcircolo e i capillari e per le attività simil-estrogeniche.
Nonostante possano essere assunti nell’ambito di una corretta alimentazione, esistono numerosi integratori alimentari a base di flavonoidi, sia da soli, come unico ingrediente, che in associazione ad altre sostanze attive.
Facciamo qualche esempio: gli integratori antiossidanti e antirughe, gli integratori usati per alleviare i sintomi legati alla menopausa e gli integratori utili per rinforzare la microcircolazione.
Seguendo una dieta varia ed equilibrata l’assunzione di integratori (in genere) non sarebbe necessaria, tuttavia, in determinate condizioni particolari, tali prodotti possono rivelarsi effettivamente utili. Generalmente la loro assunzione viene comunque suggerita dal proprio medico o dal farmacista. Meglio evitare di fare di testa propria, soprattutto se ci si trova in particolari condizioni (come la gravidanza), se si soffre di particolari disturbi o malattie o se si stanno seguendo particolari terapie farmacologiche.
Tra i vari prodotti a base di flavonoidi reperibili sul mercato troviamo:
Il Ministero della Salute precisa che la dose giornaliera massima consentita relativa all’assunzione dei flavonoidi come complesso è di 1 grammo (1000 mg) al giorno.
In ogni caso, per le singole esigenze personali, dosi e modalità di assunzione vengono consigliate dal medico curante o dal farmacista.
I flavonoidi sono agenti venotonici in grado di aumentare il tono vascolare, ridurre la capacità venosa, diminuire la permeabilità capillare e facilitare il drenaggio linfatico. Per tutte queste proprietà, i farmaci a base di flavonoidi vengono prescritti di sovente per il trattamento delle emorroidi. Su uno studio effettuato su oltre 1.500 pazienti, è stato dimostrato che i flavonoidi diminuiscono il rischio di sanguinamento del 67%, il dolore persistente del 65% ed il prurito del 35%.
Non da ultimo, è stato riscontrato anche un calo del 47% del tasso di recidiva.
La diosmina, contenuta negli agrumi, e specialmente nella parte biancastra della buccia, è un principio attivo usato nel trattamento di vari disturbi del sistema circolatorio: cattiva circolazione nelle gambe (stasi venosa), sanguinamenti ed emorragie negli occhi o alle gengive, ma anche emorroidi e vene varicose.
Da sempre i nutrizionisti consigliano un bicchiere di vino rosso. Questa bevanda infatti ha un potere antiossidante proprio grazie ai flavonoidi. Le saponine migliorano inoltre la circolazione e aiutano a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
Finalmente un cibo buono e che fa anche bene. Il cacao è infatti ricchissimo di flavonoidi dalle proprietà anti infiammatorie e di scavenging dei radicali liberi. Un quadratino al giorno di cioccolato, meglio se fondente, è di grande aiuto per l’organismo poiché svolge una buona protezione contro lo stress ossidativo.
Ricco di vitamina C e perfetto per rafforzare le difese immunitarie, il kiwi è l’ideale anche per aumentare l’apporto di flavonoidi. Questo alimento è perfetto per prevenire l’invecchiamento e le patologie che colpiscono il sistema nervoso, come il Morbo di Parkinson e l’Alzheimer.
Facendo parte di una classe ampia e complessa, i flavonoidi intesi in senso generico non hanno particolari controindicazioni, nel senso che le singole azioni e interazioni vanno valutate caso per caso.
In linea generale possiamo però dire che, se assunti a dosi elevate, possono generare radicali liberi e funzionare come inibitori di enzimi chiave nel metabolismo degli ormoni, dando così vita a effetti nocivi che superano gli eventuali benefici. Ecco perchè è fondamentale assumerli nelle quantità indicate dal medico.
Non vanno inoltre assunti durante la gravidanza poiché attraversano facilmente la placenta e possono avere effetti nocivi sul feto.
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