La foca è un mammifero noto per lo più per il suo aspetto buffo che vive prevalentemente in acqua, ma che spesso ritroviamo anche sulla terraferma. E’ un animale simile per certi versi a otarie e trichechi, è carnivoro e si ciba dei pesci che caccia.
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Purtroppo oggi le foche sono tra i grandi mammiferi a rischio di estinzione: vivono in tutte le aree costiere europee da quelle a clima rigido nella Scandinavia a quelle più miti in Italia e Spagna e Portogallo.
Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche di questo animale, di cosa si nutre e come si riproduce e capiamo quali sono le cause della sua progressiva estinzione.
La foca appartiene alla famiglia dei Phocidae, mammiferi carnivori marini dei Pinnipedi, che gli studiosi pensano sia imparentata con orsi e lontre.
Il suo corpo è allungato e uniforme adatto all’ambiente marino per muoversi con facilità in acqua.
Le zampe anteriori sono corte e palmate mentre quelle posteriori formano un’unica pinna, perfetta per vivere e nuotare in acqua, assicurando una efficace spinta aerodinamica.
Il mantello è denso e corto molto utile all’animale per proteggerlo dal freddo intenso, dalla pioggia e dal gelo, ma non è sufficiente per garantire un’adeguata protezione termica nelle fredde acque dei mari del nord. Per questo l’animale presenta uno strato molto spesso di grasso sottocutaneo per proteggerlo quando è sott’acqua che, addirittura, può rappresentare un quarto del suo peso corporeo.
La foca resiste anche fuori dall’acqua, ma sulla terra non cammina, di fatto scivola lentamente sulle rocce aiutandosi con la pancia.
Ma vediamo alcune caratteristiche fisiche davvero singolari. Le foche infatti:
Le foche non formano colonie grandi con molte unità: addirittura alcune foche restano a vivere da sole con il partner, come una coppia. Sono infatti prevalentemente monogami.
Sanno nuotare anche per lunghe distanze e di immergersi in profondità – fino a 600 metri – per cacciare.
Non migrano e preferiscono retare entro i 20 km dalle coste delle baie, sia con rocce sia con sabbia.
Le foche vivono lungo le coste dei mari ghiacciati, freddi e temperati, ma esistono alcune specie anche nei mari caldi come il Mediterraneo o nei laghi come il mar Caspio o il lago Bajkal. Oggi sono animali a rischio di estinzione.
Le foche sono carnivore e si cibano di
Grazie allo strato di grasso che copre il loro corpo, possono immergersi ad altissime profondità per trovare cibo. A volte cacciano anche piccoli animali come i pinguini.
Sono abili cacciatori, anche a grandi profondità, dove c’è un’oscurità totale, grazie alla loro vista e ai loro baffi che sono molto sensibili. Ma non solo pur non avendo orecchio esterno godono anche di un ottimo udito.
Quando sono a caccia le foche afferrano la loro preda con i denti, grandi e appuntiti e la mangiano anche intera.
Le foche non si idratano bevendo l’acqua, ma ricevono i liquidi dall’alimentazione.
Gli esemplari più grandi non hanno di fatto predatori, se non l’essere umano.
Si conta che circa mezzo milione di foche, soprattutto cuccioli dal pelo bianco, vengono uccise ogni anno per alimentare il commercio di pelle di foca.
Durante la fase dell’accoppiamento, i maschi si impegnano in dispute così violente che spesso provoca nell’animale uno stress fisico molto importante: ne consegue che i maschi hanno una aspettativa di vita media inferiore alle femmine, che invece vivono anche 10 anni.
Alcune specie sono monogame, altre no.
Dopo l’accoppiamento la femmina ha un periodo di gestazione di 10 mesi e poi nasce un solo cucciolo.
La mamma foca accudisce e protegge i suoi piccoli, portando loro da mangiare e proteggendoli in maniera anche aggressiva.
Finché il cucciolo non ha un peso adeguata la mamma è totalmente devota e nessuno può avvicinarsi al piccolo.
L’allattamento dura 30 giorni e il latte contiene una proteina molto nutriente che li fa crescere di 25 kg in 30 giorni. Appena il piccolo è autosufficiente, viene abbandonato.
Nel polo nord, i cuccioli a volte finiscono per essere catturati dagli orsi polari.
Esistono varie tipologie di foche, le principali sono: attualmente ci sono 19 specie di foche.
Le più note e diffuse sono le seguenti:
Questa in un certo senso è la specie che più ci interessa da vicino: ne sopravvivono in natura meno di 700 esemplari. In Italia abbiamo qualche esemplare.
Le caratteristiche somatiche della foca monaca sono analoghe a quelle delle altre Phocidae.
L’animale arriva ad essere lungo 240 cm e può pesare fino a 300 kg e le femmine sono un po’ più piccole dei maschi.
La vita della foca monaca vive vicino al mare su coste rocciose o spiagge isolate. Ha movimenti lenti e impacciati sulla terraferma, ma è un abile nuotatore.
Per cercare cibo si spostano anche di alcune decine di chilometri al giorno con immersioni continue: sono state registrate immersioni fino a 90 metri di profondità. La foca monaca vive dai 20 ai 30 anni.
Si nutre di molluschi patelle, pesci vari come dentici e orate, crostacei, murene.
La foca monaca abitava in tutta l’area del Mediterraneo, del Mar Nero, nelle coste atlantiche di Spagna e Portogallo, il Marocco, la Mauritania, Madera e le Isole Canarie; foche erano segnalate spesso anche nella costa sud della Francia.
Nel corso del 1900 la zona dove avvistare foche monache si è fortemente ridotto e oggi ne troviamo alcune unità in Grecia, in Croazia, In Turchia e in Italia. In particolare sono state avvistate a Piombino, a Lecce, nel Conero e in Sardegna.
Recentemente la foca monaca è tornata a farsi vedere anche nelle acque dell’isola di Marettimo, isole Egadi.
La foca è il mammifero più cacciato al mondo: le stime parlano di 500.000 esemplari all’anno uccisi.
Le foche vengono uccise per il grasso, per la pelle utilizzata dall’industria conciaria.
La caccia alle foche è una pratica consentita nel periodo che va dal 15 novembre al 15 maggio, periodo in cui si trovano molti cuccioli: i cacciatori prediligono infatti cacciare i piccoli perché:
Alcune ricerche hanno dimostrato che il 42% delle foche uccise vengono scuoiate vive e il 40% vengono colpite e pugnalate più volte. Una pratica molto violenta che molte associazioni e organizzazioni ambientaliste e animaliste combattono con impegno.
Alcune specie sono oggi a rischio: la foca monaca con circa 600/700 animali ancora in vita a causa dell’avanzare degli insediamenti umani, e la foca della Groenlandia minacciata dai cambiamenti climatici e dalla caccia dell’uomo, che uccide i cuccioli anche per la pregiata pelliccia.
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