Categories: Risparmio energetico

Geotermia a bassa entalpia: che cos’è e che prospettive offre?

Uno sfruttamento del sottosuolo come serbatoio termico dal quale estrarre calore durante la stagione invernale ed al quale cederne durante la stagione estiva. Di questo si tratta, quando si parla di geotermia a bassa entalpia, con conseguente riduzione del consumo dei combustibili e una notevole riduzione delle emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti.

Geotermia a bassa entalpia: che cos’è e che prospettive offre?

Il processo è possibile grazie all’impiego di pompe di calore: durante l’inverno, la macchina prende il calore dal terreno, che ha valori di temperatura intorno ai 10-15°C a partire dalla profondità di 1 metro. La captazione del calore dal terreno avviene mediante sonde geotermiche. Si tratta di particolari tubi a forma di U all’interno dei quali circola un fluido termovettore. E’ un processo termodinamicamente efficiente che diventerebbe assolutamente autonomo dal punto di vista energetico, qualora fosse abbinato ad un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.

Durante l’estate, la pompa funziona al contrario, assorbendo calore dall’ambiente e trasferendolo al terreno. Per quanto riguarda i terminali o più semplicemente i radiatori, devono essere a bassa temperatura (30/35 °C), quindi non è possibile utilizzare i  nostri tradizionali radiatori, perché lavorano con temperature elevate (65/70 °C). Gli impianti geotermici a bassa entalpia consentono di risparmiare il 75% dell’energia necessaria alla climatizzazione di un fabbricato, con un risparmio monetario netto rispetto al metano pari al 50%.

Sembra utopia, ma non è così, è un ulteriore passo avanti verso la bioedilizia e ormai, anche in molte zone d’Italia,  è  realtà. In Toscana,  a Follonica sono stati costruiti venti appartamenti di edilizia economica e popolari a prezzi convenzionati
Gli appartamenti di 75 e 80 metri quadrati  sono stati costruiti con materiali particolari, isolanti e sfruttano la geotermia a bassa entalpia associata agli impianti fotovoltaici.
Negli appartamenti non c’è gas e dunque non si paga la bolletta e il fotovoltaico produce energia elettrica.  L’energia eccedente potrà essere venduta all’Enel e dunque i proprietari non dovranno pagare neppure la bolletta per il consumo degli elettrodomestici.

INFORMAZIONI UTILI:
Si calcola che i costi per la messa in opera dell’impianto geotermico possano essere ammortizzati in  5/6 anni circa.

Fino al 31 dicembre del 2010 è possibile usufruire della detrazione fiscale del 55% dei costi sostenuti per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia.

CURIOSITA’:
La storia della geotermia si può dire che abbia avuto avvio in Toscana nel diciannovesimo secolo. Nella zona di Larderello veniva estratto il boro dalle acque geotermiche per l’industria farmaceutica dell’epoca. L’acqua che sgorgava liberamente dal sottosuolo veniva convogliata in vasche, poi tramite la combustione della legna veniva fatta evaporare. Alla fine rimanevano i residui minerali da cui attraverso una raffinazione successiva si ricavava il boro.

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Federico