La geotermia è senza dubbio una delle strade dalle quali passa il futuro dell’approvvigionamento energetico sostenibile, tanto da poter contribuire per il 10% ai consumi elettrici complessivi del nostro paese. È questo, in sintesi, l’argomento che ha dominato la recente ‘tre giorni’ di convegni organizzata a Villa D’Angri (Napoli) dal 17 al 19 maggio e alla quale hanno partecipato esperti, ricercatori, associazioni e istituiti impegnati nello sviluppo delle nuove tecnologie legate all’energia geotermica.
Dal convegno è emerso che oltre a costituire una fonte energetica veramente pulita, la geotermia è anche un’occasione di rilancio e sviluppo economico per il nostro paese, i cui margini di crescita rendono più che mai obsolete le tradizionali tecnologie. Un sistema a impatto zero, completamente chiuso e ad emissioni zero che consentirebbe un notevole vantaggio sia in chiave economica che ambientale.
Le nuove tecnologie della geotermia, rispetto alle precedenti, hanno fatto giganteschi passi in avanti. Negli ultimi anni, infatti, si è passati dalla cosiddetta alta entalpia (l’uso di fluidi ad alta temperatura per generare vapore e quindi elettricità), alla media e bassa entalpia che consente un vasto utilizzo del calore generato dalla terra, trasformabile anche in aria fresca attraverso le pompe di calore.
In secondo luogo, la nuova filiera di energia pulita si rispecchia in impianti dalle misure facilmente adattabili a qualsiasi realtà territoriale e l’abbattimento totale dell’impatto ambientale è garantito dal reiniezione in falda dei fluidi geotermici, praticabile anche nelle zone a più alta concentrazione urbana.
Il primo progetto concreto presentato durante il convegno di Napoli riguarda la realizzazione di un impianto geotermico nella zona dei Campi Flegrei che prevede una centrale geotermica, una fotovoltaica, una a biomasse e un sistema di riscaldamento dell’acqua a ciclo chiuso che dovrebbe coprire l’intera area di Pozzuoli per un totale di utenti di circa mezzo milione. Ma è solo un inizio. L’area napoletana è ricca di giacimenti di calore generati da sottofondi del Tirreno e questo potrebbe garantire un ritorno degli investimenti profusi in pochi anni e offrire l’opportunità di svincolarsi definitivamente dalla dipendenza ‘da petrolio’. Un’occasione che non possiamo di certo lasciarci sfuggire…
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