Orto e giardino

Giardini pensili, la soluzione moderna per un’oasi verde in centro città

Cosa sono, come si realizzano e che prezzi hanno

I giardini pensili sono la risposta ideale per chi desidera godere di uno spazio verde pur vivendo in città, magari in centro o nelle zone industriali. Struttura dalle origini antichissime, il giardino pensile oggi rappresenta una soluzione sempre più apprezzata che, oltre a donare all’immobile un originale tocco di eleganza e creatività, ne aumenta anche il valore. Scopriamo insieme in cosa consiste un giardino pensile, quali sono le sue caratteristiche e che vantaggi apporta.

Giardini pensili, la soluzione moderna per un’oasi verde in centro città

Che significa giardini pensili?

Sono giardini realizzati su una superficie sopraelevata, come un tetto, una terrazza o una veranda sul balcone. Sono soluzioni pensate per portare spazi verdi anche in centro città al pari del giardino verticale, che però è destinato a ricoprire muri e pareti verticali.

Sono molto richiesti da chi vive in appartamento o in condominio, per poter trascorrere piacevoli giornate di sole in mezzo al verde.

Vantano una storia millenaria. Tuttavia, solo recentemente sono tornati in auge perché, oltre all’impatto estetico che sono in grado di esercitare, apportano anche altri benefici.

Tipologie di giardini pensili

Esistono almeno tre tipologie di questo spazio verde pensile.

Giardini pensili estensivi

Presentano l’aspetto di un prato arricchito con piante resistenti al freddo o al caldo, a seconda del clima.

Caratterizzati da una quantità minima di vegetazione e da un peso ridotto, in genere non richiedono molta manutenzione.

Rappresentano la soluzione ideale per solai con bassa possibilità di carico. Hanno costi relativamente bassi sia di montaggio che di mantenimento.

Giardini pensili inclinati

Tipologia dedicata ai tetti spioventi. Permette quindi di sfruttare i tetti in pendenza, anche accentuata, per portare aree verdi al di sopra di tali costruzioni. Si tratta della tipologia più difficile da utilizzare e, considerando le forze in gioco, deve avere uno spessore minimo. Proprio per tale motivo, la varietà della flora è ridotta.

giardini pensili inclinati
Quanto più è inclinata e sottile la superficie, tanto più risulta ristretta la scelta di piante idonee per fare un piccolo giardino pensile (in questo caso si usa il Sedum).

Giardini pensili intensivi

Sono dei veri e propri ambienti verdi, calpestabili, usufruibili tutto l’anno e che richiedono la manutenzione di un normale giardino.

Hanno bisogno di un substrato piuttosto spesso ed un ottimo impianto di irrigazione. Caratterizzati da una flora abbondante, esercitano un peso notevole e lo spessore può raggiungere i 25 cm.

Possiamo fare una ulteriore distinzione:

  • giardini pensili intensivi leggeri: cercano di riprodurre un normale giardino da terra su una superficie sopraelevata. Si possono realizzare anche con una base di spessore contenuto e richiedono una minor capacità di resistenza al sostegno di carichi da parte della copertura
  • giardini pensile intensivi pesanti: utilizzati spesso come copertura per garage interrati, consentono l’utilizzo di un’ampia varietà di piante decorative. Sono caratterizzati da uno spessore maggiore della base (25 cm circa)
giardini pensili tetto
Il tetto è una struttura che per sua natura spesso può ospitare giardini tradizionali: attenzione però alla qualità dell’isolamento.

Giardini pensili: vantaggi

Oltre all’impatto estetico, i giardini pensili apportano altri numerosi benefici. Esaminiamoli più nel dettaglio.

  • Elemento decorativo. Il giardino pensile esercita un impatto estetico notevole che valorizza l’immobile, migliorando l’estetica di una superficie spesso inutilizzata.
  • Rivalutazione dell’immobile, che acquista maggior valore economico.
  • Costi relativamente ridotti. Di certo non si tratta di una spesa trascurabile. Tuttavia, questa è smorzata dalla possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali quali il bonus verde (una detrazione IRPEF da distribuire in 10 periodi di imposta).
  • Coibentazione. Il giardino pensile esercita una notevole influenza sulle capacità energetiche, termiche e acustiche della costruzione. In particolare, aumenta il grado di isolamento termo-acustico e di impermeabilizzazione dell’edificio stesso. In pratica, grazie al suo essere un fonoassorbente naturale, attenua di molto i forti rumori provenienti dall’esterno. Inoltre, aumenta il mantenimento del calore all’interno dell’edificio ed aiuta a mantenere il fresco in estate.
  • Impatto benefico su adulti e bambini per poter vivere uno spazio verde.

Chi ha fatto i giardini pensili?

A Babilonia, nei pressi dell’odierna Baghdad, in Iraq, attorno al 570 aC, Nabucodonosor II fece costruire i primi giardini pensili di cui di ha testimonianza. A spingere il sovrano a tale progetto, il fatto che la città si trovava in una fascia climatica desertica in cui era difficile pensare alla presenza di una vegetazione rigogliosa.

I giardini di Babilonia vennero creati sui terrazzi di una grande costruzione in cemento sviluppata su più piani. Le piante provenivano da ogni parte del mondo ed erano irrorate da un sistema d’irrigazione all’avanguardia. In questi giardini crescevano alberi e piante che andavano a formare piccole oasi, con ruscelli, cascate e laghetti.

I Giardini pensili di Babilonia furono una delle sette meraviglie del mondo antico.

Quando sono stati creati i giardini pensili di Babilonia

Nel 570 aC, circa, a Babilonia, l’odierna Baghdad, in Iraq.

giardini pensili di babilonia
Un rendering 3D dei leggendari giardini pensili di Babilonia.

Dove erano stati creati i giardini pensili di Babilonia?

Anche se può sembrare strano, si sa poco sui giardini pensili di Babilonia. In particolare, non si sa esattamente dove si trovassero. Rimane l’unica antica meraviglia di cui ancora non è stata trovata l’originaria posizione. Il dibattito tra studiosi e archeologi è ancora aperto. Per questo, ci sono varie ipotesi a riguardo.

Facciamo un breve excursus sulle principali teorie.

L’archeologo tedesco Robert Koldewey, il primo a condurre scavi sul sito, tra il 1889 e il 1917, teorizzò che i giardini dovessero trovarsi nell’angolo nordorientale del Palazzo Meridionale.

In quel luogo, infatti, egli aveva rinvenuto una enorme struttura coperta da volte a botte e costituita da quattordici stanze. In una di esse fu trovato un pozzo con dei fori, prontamente ricondotto al sistema di approvvigionamento idrico. Tuttavia, questa teoria, presentava come limite la lontananza dal fiume Eufrate, da cui veniva attinta l’acqua per l’irrigazione.

DJ Wiseman sosteneva invece che i giardini fossero collocati “sopra e a settentrione della grande muratura a ovest” del Palazzo Sud, presso le rive dell’Eufrate. Nella prima metà degli anni Novanta, lo studioso D.W.W. Stevenson confutò però la predetta tesi. Egli infatti, spiegò che, all’epoca di costruzione, l’Eufrate aveva ormai già coperto la zona in questione.

Recenti studi condotti da Stephanie Dalley dell’Università di Oxford, affermano che in passato si sia verificato un errore. Pare infatti che i giardini pensili non si trovassero a Babilonia bensì a Ninive, città assira settentrionale, e che furono costruiti dal re Sennacherib.

La confusione sarebbe stata causata dal fatto che la città imperiale persiana, un tempo, era conosciuta come Nuova Babilonia.

Come venivano irrigati i giardini pensili

I più antichi giardini pensili venivano irrigati artificialmente tramite un complesso sistema di cisterne e condutture.

L’impianto di irrigazione fu studiato, per la prima volta, da DWW Stevenson il quale, basandosi soltanto sulla descrizione degli autori classici, ipotizzò che fosse utilizzato il cosiddetto sistema noria, un metodo di cui si rilevano tracce in Oriente già dal XIV secolo aC.

Nel caso dei giardini di Babilonia, si suppone che esso doveva essere applicato come segue: alla base della scalinata dei giardini vi erano due grandi bacini che ricevevano acqua dal fiume Eufrate attraverso condutture sotterranee.

A tali bacini erano connesse delle ruote di legno o vasi d’argilla. Nel momento in cui le ruote venivano azionate dalla forza umana, queste si riempivano d’acqua per poi lasciarla ricadere in un collettore sino al piano superiore, dove veniva ripetuto il medesimo procedimento, fino a raggiungere il livello più alto.

Qui, infine, vi era una cisterna da cui l’acqua poteva facilmente essere ridistribuita a tutta la superficie dei giardini attraverso condotti a caduta.

In che modo l’acqua raggiungeva i piani più alti dei giardini pensili?

Per l’irrigazione, si deve pensare ad un complesso sistema idrico. Alla base della scalinata dei giardini vi erano due grandi bacini che ricevevano acqua dall’Eufrate.

A tali bacini erano connesse delle ruote di legno azionabili manualmente e vasi d’argilla che, tramite un sistema di collettori, facevano giungere l’acqua al livello più alto. Qui vi era una cisterna di raccolta che, tramite condotti a caduta, ridistribuiva l’acqua ai giardini, sia con funzione irrigua che ornamentale.

Come sono stati distrutti i giardini pensili di Babilonia

La stessa città di Babilonia venne distrutta più volte nel corso della sua storia. Nel VII secolo aC, i babilonesi si ribellarono contro il loro sovrano assiro. Il re assiro Sennacherib rase al suolo la città di Babilonia, distruggendola completamente.

Cosa sono i giardini pensili moderni

I giardini pensili sono quindi una soluzione antica. Di recente sono tornati alla ribalta. Si tratta infatti di soluzioni pensate per portare spazi verdi anche in centro città.

Questa tipologia di giardino consiste in una zona verde coltivata, non sul terreno, ma sopra alcune aree di un edificio, come un tetto o un terrazzo.

Come si realizza un giardino pensile

La progettazione e la costruzione di un giardino pensile è una attività che ha molti punti in comune sia con le opere edilizie che con la botanica.

È necessario quindi affidarsi a ditte specializzate. In Italia ce ne sono in misura superiore rispetto a quanto ci si possa aspettare.

Questo genere di imprese sono in grado di curare tutte le fasi operative – dalla progettazione alla realizzazione – passando anche per le questioni burocratiche.

La realizzazione di un giardino pensile va quindi demandata a esperti del settore ed esula dalla prospettiva del fai da te. Comunque sia, anche solo per monitorare con consapevolezza il lavoro dei tecnici, andiamo a conoscere, in linea di massima, i principali passaggi della procedura.

  • Posa delle fondamenta. La soluzione più sicura sta nel posare arcate su più livelli
  • Costruzione della struttura: lo scheletro che serve a garantire solidità al giardino nonché a conferirli la forma più adatta
  • Posa del sistema di drenaggio, che garantisce un corretto approvvigionamento idrico ed un grado sufficiente di impermeabilizzazione
  • Posa del terriccio, che deve possedere le caratteristiche più adatte al tipo di vegetazione che si intende impiantare
  • Messa a dimora del prato, ovvero la semplice posa del prato
  • Integrazione “a verde”: inserire nel prato le piante, decorative e non, per abbellire il giardino

Infine, è bene precisare che, prima di procedere con le varie fasi, è fondamentale effettuare un sopralluogo per assicurarsi di scegliere una superficie in ottimo stato e in grado di sopportare carichi molto pesanti.

Per fare un esempio, il terriccio, una volta che è bagnato, raddoppia il suo peso. Senza poi dimenticare il carico che gli alberi e le altre piante hanno sulla struttura.

giardini pensili

Giardini pensili, normativa

La progettazione e la realizzazione di un giardino sopraelevato deve far riferimento a specifiche normative che fanno riferimento a due documenti:

  • le linee guida ministeriali “Verde pensile: prestazioni di sistema e valore ecologico”
  • la norma UNI 11235 “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di coperture a verde”

Inoltre, le membrane per la copertura a verde, per avere il marchio CE, devono possedere la certificazione di resistenza alle radici secondo la norma europea UNI EN 13948. Questa prova è riconosciuta in ambito CEN (Comitato Europeo di normazione), come assolutamente appropriata a decretare la resistenza alle radici delle membrane usate per la realizzazione di giardini pensili.

Naturalmente, anche queste tipologie di verde possono usufruire del bonus verde per giardini e terrazze in vigore nel 2021-22.

Cosa piantare in un giardino pensile?

La scelta delle piante va fatta tenendo conto del clima e dell’esposizione e non ha nulla a che vedere con le classiche piante da balcone.

Non ci si deve far influenzare semplicemente dal gusto personale o dalla passione per una precisa tipologia di piante. Nella scelta, bisogna preferire le piante adatte all’ambiente dove saranno collocate.

Inoltre, i tetti sono un posto difficile per le piante perché sono altamente esposti al calore intenso, al freddo, al vento, alla siccità…

Non possono neppure sostenere troppo peso.

Ne consegue che le piante indicate per un tetto verde hanno la necessità di crescere in pochi centimetri di terreno.

Per tutti questi motivi, per i giardini pensili, vengono spesso utilizzate piante che crescono spontaneamente sulle rocce del deserto, sui dirupi alpini e in altri luoghi inospitali.

Andiamo a scoprirne nello specifico alcune varietà.

Piante grasse per giardino pensile

I pilastri di un tetto verde che dovrebbero costituire il grosso della semina. Le piante grasse prosperano praticamente ovunque, senza acqua e su qualsiasi tipo di suolo. Tra l’altro, offrono una vasta gamma di colori. Ecco alcuni esempi:

  • Sedum: cresce spontaneamente in scogliere e fessure di tutto il mondo e sono state la prima specie impiegata nell’industria del tetto verde. Offrono una grandissima varietà di colori
  • Sempervivum o Barba di Giove: pianta che rimane bassa ed esiste in un’ampia varietà di colori.

  • Delosperma: piante grasse con fiori simili a margherite. Se ne trovano varietà bianche, gialle, rosse e viola. La maggior parte di esse cambia colore quando i fiori appassiscono
  • Aeonium: varietà di piante grasse che cresce come un piccolo albero (altezza inferiore al metro). Ovviamente non funge da copertura del terreno ma può creare un po’ di variazione verticale. La varietà Zwartkop o Schwartzkopf (testa nera) vanta un’interessante colorazione viola intenso, quasi nero
  • Sedum, una specie con diverse varietà perfette per i giardini pensili, a crescita rapida e bassissima manutenzione

Erbe per giardino pensile

Gran parte delle specie di erba non sopravviverebbe su un tetto vivente. Tuttavia, ci sono però alcune specie di erba aventi caratteristiche tali da resistere alle condizioni “estreme” di un tetto.

Come le piante grasse, sono ideali per la copertura di gran parte del tetto e creano un piacevole contrasto rispetto alle piante grasse. Molte di queste erbe si autoseminano, rendendo così il giardino pensile autonomo nella ripiantumazione. Andiamo a conoscerne alcune varietà.

  • Armeria maritima: in natura, cresce nelle scogliere affacciate sull’oceano e nelle dune. È quindi adatta alle condizioni estreme dei tetti, soprattutto se in riva al mare. A differenza di qualsiasi erba, in estate presenta fiori rosa o viola
  • Carex nigra: viene spesso usata su tetti verdi perché le sue radici richiedono poco terreno

giardini pensili

Fiori di campo per giardino pensile

I fiori di campo richiedono un po’ più di profondità di terreno rispetto ad altre specie, quindi vanno usati con parsimonia. Si potrebbero seminare qua e là per creare piccole macchie di fiori selvatici. Eccone alcuni esempi.

  • Aster alpinus: produce fiori di un brillante colore viola con al centro dei bottoni gialli che attirano le farfalle
  • Achillea millefolium: fiore di campo con fogliame aromatico e steli alti ricoperti di fiori concavi, larghi e che attirano le farfalle. Ha il vantaggio di essere pedonabile.

Erbe aromatiche per giardino pensile

Le più comuni erbe aromatiche crescono in luoghi asciutti e rocciosi. Proprio questa caratteristica le rende quindi ideali per un tetto verde.

Qui di seguito vedremo alcune varietà che hanno ampia diffusione e bassa crescita, caratteristiche chiave per un tetto verde.

  • Thymus vulgaris: varietà standard di timo che cresce su pochi centimetri di suolo e può essere calpestata. Ovviamente, può essere raccolto anche per l’uso in cucina
  • Origanum vulgare: l’origano comune che può aggiungere anche una particolare fragranza al tetto

Come impermeabilizzare un giardino pensile

Per la posa di giardini sui tetti e balconi è consigliato l’utilizzo di una membrana in PVC in quanto presenta eccezionali caratteristiche tecniche ed è anche l’unico materiale certificabile come anti radice.

In questo modo, la crescita del manto erboso non rischia di lacerare l’impermeabilizzazione sottostante.

Quanto pesa un giardino pensile

I giardini pensili estensivi sono i più leggeri. Hanno uno spessore ridotto (dagli 8 ai 15 cm) ed un peso contenuto (tra 90kg/m² a 220kg/m²).

Quanto costa realizzare un giardino pensile

I prezzi dipendono da vari fattori. In primis, dalla tipologia di giardino pensile. Inoltre, dalla quantità e dalla tipologia di piante scelte e dal costruttore.

Eco alcune fasce di prezzo indicative delle varie tipologie di giardino pensile.

  • tipo estensivo (chiavi in mano): da 45 euro a 160 euro al mq
  • tipo intensivo (chiavi in mano): da 55 euro a 200 euro al mq
  • su tetto inclinato (chiavi in mano): da 63 euro a 1500 euro al mq
  • sola direzioni lavori: da 675 euro a 4.000 euro
  • sola fornitura piante: da 450 euro a 6.250 euro

La manutenzione di un giardino pensile

Appena dopo a realizzazione di un giardino sopraelevato, bisogna prendersi molta cura del verde, assicurandosi che le piante si abituino al terreno e che crescano in buona salute.

Durante i primi mesi procedete all’irrigazione due o tre volte a settimana, per poi effettuarla solo 1 o 2 volte ogni 15 giorni, anche in base alle esigenze della vegetazione.

In seguito, la manutenzione è molto simile a quella di un’area verde tradizionale. Inoltre, è necessario controllare sempre il drenaggio e l’impermeabilizzazione della base, al fine di evitare eventuali danni alla struttura.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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