Orto e giardino

Alla scoperta del giardino giapponese zen: cos’è e come si crea

La guida per fare un piccolo capolavoro di armonia ed estetica

Il giardino giapponese è una delle espressioni più auliche in cui può essere declinata la passione per il giardinaggio e la filosofia ad esso connessa. Nella cultura giapponese, infatti, il giardino zen è un luogo di riflessione e benessere psico-fisico in cui tutti gli elementi naturali che lo compongo nutrono mente e corpo. Ecco come realizzarlo e tutti i segreti per scoprire quest’arte antica.

Alla scoperta del giardino giapponese zen: cos’è e come si crea

Pace, armonia e bellezza: sono questi i tre elementi fondamentali che caratterizzano l’arte del giardino giapponese zen, che non ha nulla a che vedere con le regole e i formalismi del classico giardino all’italiana, né con la teatralità barocca del giardino alla francese. Nasce invece dalla tradizione orientale del giardinaggio giapponese.

Definirlo o etichettarlo in un’unica tipologia è impossibile. Esistono, infatti, tante tipologie, ognuna con un suo stile unico e inconfondibile. Anche chi non ama il giardinaggio non potrà non amare la sensazione di calma e serenità che comunicano questi tipici giardini orientali.

Tipi di giardino giapponese zen

Nella filosofia zen, questo spazio esterno è considerato una vera e propria composizione paesaggistica, espressione di un concetto o di una filosofia di vita molto precisa.

Come detto, ne esistono di diversi tipi, ma quello tradizionale è il Karesansui conosciuto anche come ‘giardino secco’.

Si compone essenzialmente di pietre e sabbia bianca. Ma non si tratta di pietre e sabbie comuni. Perché sia davvero un giardino zen questi elementi devono essere scelti accuratamente secondo i principi della filosofia zen.

Strumenti

Lo strumento-simbolo con cui si cura il giardino giapponese è il rastrello che serve a creare linee, giochi prospettici e forme armoniose.

Ogni linea tracciata nella sabbia ha un significato e rappresenta un percorso da un piano della realtà all’altro.

La contemplazione è l’altro pilastro alla base della filosofia che ispira da secoli l’arte legata a questo tipo di composizioni.

Oltre al Karesansui – prettamente da tavolo o da interni – si possono creare dei giardini con piante sempreverdi o caduche, bonsai, in spazi esterni più o meno ampi.

L’importante è osservare alcune regole e scegliere secondo la giusta simbologia tutti glie elementi che comporranno il giardino. Vediamo come.

giardino giapponese zen

Come creare un giardino zen

Se vogliamo crearne uno il più possibile naturale dobbiamo partire dalla scelta accurata delle piante, che non devono avere una funzione puramente decorativa ma sopratutto simbolica. Lo scopo, infatti, è fornire all’osservatore una visione rielaborata della realtà dove ogni elemento concorre alla creazione di un paesaggio.

Pietre, acqua, sabbia, ghiaia e altri elementi materici possono ricreare colline, mari, laghi e fiumi. Oppure possono aiutare l’osservatore a transitare da un piano all’altro della composizione.

Quando si crea un paesaggio zen bisogna lasciarsi alle spalle l’idea classica di giardino a cui ci ha abituati il giardinaggio occidentale.

Ogni singola pianta, ogni sasso, ogni granello di sabbia ha una funzione precisa e risponde ad un ordine e una simbologia predeterminata. Non c’è spazio per frivolezze, fronzoli o caos. La ‘casualità’ con la quale spesso si realizzano i giardini classici deve essere abbandonata. L’idea è quella di conferire equilibrio e armonia con uno stile minimalista ed una cura del dettaglio quasi maniacale.

Per tutti questi motivi è consigliabile progettare ogni spazio prima ancora di avventurarsi nella scelta delle piante o nella preparazione del terreno. Che si tratti di un bonsai, di un ciottolo o di una statuina, tutto deve essere pianificato senza margine di errore.

L’obiettivo? Creare un ambiente ‘aperto’, ma al tempo stesso ‘chiuso’, che dia a chi vi entra l’impressione di trovarsi in uno spazio senza confini.

giardino giappponese zen

Scelta delle piante

La scelta delle piante è uno dei passaggi fondamentali dopo la progettazione degli spazi. Non si inseriscono quasi mai alberi ad alto fusto per evitare contrasti e asimmetrie troppo evidenti.

Meglio piante piccole, di dimensioni contenute e gestibili con semplici potature. La funzione delle piante, infatti, non è decorativa, ma simbolica. Servono per connettere natura e uomo in un universo in continuo divenire.

In generale si prediligono specie sempreverdi, con fioriture durature e a sviluppo vegetativo regolare. I bonsai sono sicuramente protagonisti, assieme all’acero, al bambù, alla canna ed al ginepro.

  • Prato. Deve essere composto da muschio e non erba. Il manto verde serve ad addolcire le forme e a creare morbide linee di un bel verde intenso che non degrada durante l’anno.

giardino giapponese

  • Stile. Oltre alla qualità delle piante, si deve tenere conto anche della quantità. Esse non devono essere troppe perché creerebbero caos e disordine. Lo stile deve essere sempre minimalista e armonico ed evitare che si generi confusione.
  • Ingresso. Secondo la simbologia orientale, all’ingresso devono essere collocate le piante di carattere maschile, vale a dire Pinus pentaphylla e il tasso che spesso intrecciate in modo da formare un arco.

Piante a foglia caduca

Tra le poche specie a foglia caduca ammesse, molto apprezzato è il ginkgo biloba. Si tratta di una specie molto antica, quasi estinta, che si caratterizza per le grandi foglie lobate.

Anche il salice piangente è largamente utilizzato per via della chioma ornamentale che si muove sinuosa ad ogni brezza leggera.

L’acero è un altro protagonista indiscusso di questo giardino, in particolare l’Acer palmatum usato anche per la realizzazione di bonsai.

Tra le piante sempreverdi con funzione più specificatamente ornamentale, troviamo la Fatsia japonica, dal fogliame variegato di forma palmata, che durante l’autunno regala infiorescenze e bacche di grande impatto.

Piante sempreverdi

Molto utilizzata è anche la zelkova, il lithocarpus, il chamaecyparis obtusa, il cedro e l’abete bianco. Tra le tante, il bambù è molto utilizzato per creare piccoli gruppetti  in zone diverse del giardino, così come la canna comune.

giardino giapponese zen

Un giardino zen in casa

Applicare in scala ridotta gli stessi principi del giardino vero e proprio è un esercizio tutt’altro che banale. In questo modo potremmo creare un piccolo angolo verde di meditazione, una sorta di miniatura di quanto faremmo se avessimo a disposizione uno spazio più ampio.

Se ben costruito e curato, il giardino giapponese zen da interno può regalare grandi soddisfazioni. L’ideale, per crearne uno di grande impatto scenico, è utilizzare

  • piante sempreverdi potate in maniera perfetta
  • alberi a piccolo fusto
  • bonsai
  • sassi e ghiaia bianca
  • muschio
  • bambù
  • piccole cascate di acqua
  • altri elementi facilmente gestibili

Attenzione se avete animali domestici: i gatti, in particolare, hanno una propensione naturale per danneggiare questo genere di composizioni!

Approfondimenti e spunti ulteriori

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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