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Goodyear e le gomme a base di riso

Le gomme sono sempre più al centro della ricerca per sostituire parte della mescola di cui sono fatte con materiali più sostenibili.

Per produrre gli pneumatici ogni anno si utilizzano ingenti quantità di prodotti derivati dal petrolio; il processo per ottenere la gomma attraverso la vulcanizzazione (che la rende sufficientemente compatta e resistente) richiede mescole complesse, a base di polimeri specifici che permettono di ottenere prestazioni sempre migliori; tutto questo però causa ogni anno un inquinamento ambientale crescente.

Goodyear e le gomme a base di riso

Sono tante le aziende di produzione di pneumatici che stanno cercando però di diminuirne l’impatto ambientale.

Come si producono gli pneumatici

Chiariamo subito che gli pneumatici non sono preparati utilizzando la gomma comune, ma particolari miscele di polimeri la cui formulazione è in continua evoluzione, per avere prestazioni più elevate, perché le ruote devono esercitare attrito sull’asfalto, per essere resistenti alle sollecitazioni, alle trazioni ed alle deformazioni.

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Questi polimeri sono prodotti a partire da diversi ingredienti, ma principalmente sono tre le materie prime utilizzate: olio minerale, nero fumo e gomma sintetica o naturale. E tutte e tre sono derivate dal petrolio. Inoltre, per diminuire l’attrito e aumentare la resistenza, e dunque risparmiare carburante, si aggiunge della silice.

Come diminuire l’impatto ambientale degli pneumatici

Diversi produttori di pneumatici stanno studiando vari metodi per produrre sia i polimeri che la silice a partire da materiali di scarto, il cui utilizzo sia meno inquinante. Il problema si presenta sia in fase di produzione, a causa dell’utilizzo di sostanze derivate dal petrolio, sia in fase di smaltimento, perché questi materiali impiegano vari decenni a decomporsi e gli pneumatici sono quasi indistruttibili; così, se non sono correttamente riciclati, restano nell’ambiente per anni.

Goodyear, uno dei più grandi produtttori di pneumatici, ha cominciato a studiare delle alternative sostenibili alla silice, che normalmente viene ricavata dalla sabbia (dei granulati puri vengono riscaldati a temperature altissime), e l’ha individuata nel riciclo di prodotti di scarto della lavorazione del riso.

Goodyear e le gomme a base di riso
Goodyear e le gomme a base di riso

Si è scoperto infatti un metodo per ricavare la silice dalla combustione a basse temperature della lolla di riso, lo sfrido che si ottiene nel procedimento di brillatura, per rendere bianchi e lucidi i chicchi. Ogni anno nel Mondo vengono prodotti circa 800 milioni di tonnellate di riso e 80 di lolla di riso. Questa sostanza, che normalmente viene buttata o riutilizzata come mangime per gli animali, lettiera o compost per fertilizzanti, contiene invece alte quantità di silice.

Si tratta di un metodo molto meno inquinante rispetto a quello utilizzato fino ad oggi. Anche Pirelli sta studiando questa tecnologia, per ottenere degli pneumatici più ecologici ed ecocompatibili, ed in commercio stanno arrivando i primi pneumatici di serie che al loro interno contengono cenere di lolla del riso.

Grazie all’utilizzo di silice a basso impatto ambientale sembra sarà possibile sostituire completamente anche il nerofumo nella composizione della gomma degli pneumatici, con un ulteriore risparmio di inquinanti.

A questo punto bisogna arrivare a rendere eco-compatibile anche il processo produttivo dei polimeri, facendo in modo che gli pneumatici continuino ad avere alte prestazioni e resistenza ma possano anche essere facilmente smaltibili ed abbiano un processo produttivo più sostenibile.

Immagini via shutterstock.

Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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