Google: altro importante investimento in energia solare
E stavolta sono 168 milioni di dollari, che Google investe in un innovativo progetto di energia solare che mira a produrre sufficiente energia elettrica per 140,000 abitazioni in California.
Non si ferma quindi Google nella sua corsa alle energie pulite, dopo l’annuncio della scorsa settimana del primo investimento europeo nel “sole” della Germania.

L’investimento di Google stavolta andrà a beneficio di una società, BrightSource Energy, che costruirà un impianto solare nel deserto del Mojave in California: a questo proposito BrightEnergy si è assicurata anche una serie di finanziamenti per 1,6 miliardi di dollari garantiti dal Dipartimento di Energia e da 300 milioni di dollari investiti da NRG Energy Inc.
Nello specifico l’impianto di Ivanpah – questo il nome della località che ospiterà l’impianto – sarà un impianto solare termoelettrico, che funzionerà con un principio analogo a quello dell’impianto nostrano in Sicilia, la centrale solare termodinamica Archimede (vedere qui per i principi di funzionamento del solare termoelettrico) e sarà l’impianto più grande del mondo di questo tipo.
Quel che è certo è che non si tratterà sicuramente dell’ultimo investimento di Google in fonti di energia rinnovabili.
Ci sono due fattori che rendono infatti inevitabile il matrimonio tra Google ed energie rinnovabili.
Da un lato, c’è il fatto che Google è probabilmente uno dei più grandi consumatori di energia elettrica nel mondo, in virtù dei suoi innumerevoli datacentre sparsi nei quattro angoli del globo.
Dall’altro c’è la circostanza delle disponibilità finanziarie della società californiana, che vede Google letteralmente seduta su una montagna di dollari: a inizio 2011 la disponibilità di cassa di Google era stimata in ben 35 miliardi di dollari, alcuni dei quali non a caso stanno prendendo rapidamente la strada di imprese impegnati in progetti riguardanti energie pulite.
Tutto il momdo sta investendo sulle energie rinnovabili, tranne l’Italia, paese del sole. Ci batte anche la Germania e altri paesi nordici. Certo i colossi industriali investono per trarne un profitto, però così va avanti la ricerca e presto si arriverà al punto che le rinnovabili potranno l’apporto totale del bisogno energetico. Potremmo finalmente dare un calcio nel culo alle sette sorelle petroliere e allora le case automobilistiche tireranno fuori i loro progetti ecologici, da anni rimasti nel cassetto. Speriamo anche la FIAT che al momento fa molto poco, l’unico sforzo finora è il start end stpo della punto evo, un pò pochino, caro Marchionne!!! Tutte le marche mondiali hanno già modelli ibridi ed anche completamente elettrici.
Naturalmente il governo italiano ha tagliato i fondi per gli investimenti privati per il solare e per il fotovoltaico. Ce lo vogliamo ricordare quando andremo a votare???
E poi bisognerebbe cominciare a pensare a consumare meno, decrescita, downshifting. Se consumassimo meno, potremmo essere più vicini a quel momento in cui si potrà affidarci solo alle rinnovabili.