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Green décor: un quadro verde alla parete o uno schermo vegetale

Portare l’esterno all’interno: ecco l’idea semplice e al tempo stesso geniale della Greenworks, un’azienda di Stoccolma. Il duo di giovani designer svedesi, Lisa Wacklin e Per Berglund, che si occupa di progettazione di pareti verdi ‘da interno’ aveva avuto l’idea già nel 2008 e, in capo ad un solo anno, nel 2009, a Milano, venne presentato il prototipo.

Green décor: un quadro verde alla parete o uno schermo vegetale

Da allora, l’azienda collabora con architetti, interior designer, stilisti, manager di eventi e florvivaisti per creare la migliore risposta alle singole esigenze in fatto di giardini verticali indoor.

Greenworks progetta e produce ‘mobili verdi’ utilizzando una gran quantità di piante che, con le loro capacità uniche, migliorano l’estetica e soprattutto la qualità degli ambienti interni con grande beneficio per chi vi abita.

GUARDA: tutti gli schermi e i quadri verdi di  Greenworks

Le loro proprietà sono note: contribuiscono a mantenere l’aria pulia, eliminando gli elementi tossici, e concorrono a deumidificare in modo naturale gli spazi, inoltre sono fonoassorbenti e, grazie alla loro bellezza rigogliosa, risultano sempre molto apprezzate oltre ad avere un effetto rilassante.

Le soluzioni sono molteplici: la più semplice è il ‘muro vegetale mobile’, vale a dire una parete di piante double-face su ruote, con irrigazione automatica, collocabile, a seconda delle esigenze, come divisorio all’interno degli uffici, paravento tra una zona e l’altra di una stanza o come semplice oggetto di arredo.

Se, invece, lo spazio a disposizione è più ampio, si può progettare un’intera parete verde ricoperta di piante, sempre con sistema di irrigazione integrato (sia collegato alla rete idraulica esistente sia con serbatoio autonomo).

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Una soluzione alternativa e particolare è costituita dalle sfere ‘Babylon’, cioè lampade sferiche a sospensione in plexiglass, di 50 cm di diametro, che vogliono idealmente assomigliare a minuscole serre: esse contengono delle piccole piante, i cui gambi e steli fuoriescono da 5 fori, e che affondano le loro radici in un sottile strato di pomice, un materiale ricco di sostanze nutritive e altamente drenante (in questo caso, è necessario bagnare le piante ogni 3 settimane), che è anche possibile colorare secondo le diverse esigenze.

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Infine, ecco l’ultima idea ancora in fase di studio, pensata per i locali più angusti, come corridoi e zone di passaggio: i greenscreen, veri e propri quadri, realizzati con combinazioni di diverse piante, di dimensioni più contenute (1 m x 70 cm) ma con le stesse caratteristiche delle pareti (autonomi, fonoassorbenti e umidificanti).

Un concetto originale di eco-compatibilità e di attenzione ai benefici green, dunque, che sta prendendo sempre più piede e che si sta sviluppando anche su scala urbana, come dimostra il pionieristico progetto di ‘Vegitecture’ (architettura vegetale) realizzato di recente a Barcellona: una parete ‘vivente’ costituita da una gigantesca struttura zincata di 21 metri di altezza, addossata al fianco di un condominio esistente e ornata da una lussureggiante vegetazione.

Per curiosità e informazioni: http://www.greenwork.se

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