Dopo aver visto in un precedente articolo sui cellulari che ricaricavano la propria batteria attraverso le vibrazioni emesse della voce, ecco un nuovo progetto che permette di ricaricarla tramite il respiro.
Il brevetto è del designer Joao Paulo Lammoglia, che ha progettato un dispositivo simile ad una mascherina, chiamato Aire, che permette di creare energia elettrica sfruttando lo spostamento d’aria e la variazione di temperatura creata dal respiro. L’interno è costituito da piccole turbine eoliche che convertono il respiro in energia elettrica e la trasferiscono, mediante un cavo, all’oggetto da ricaricare.
In questo modo, è possibile ricaricare smartphone e altri piccoli dispositivi elettrici semplicemente indossando questa mascherina durante il tempo libero, mentre si è in ufficio oppure mentre si fa attività fisica.
Questo innovativo oggetto ha vinto il Red Dot Award del 2012 nella categoria Energy Lifestyle. L’estetica però non appare appetibile e non a caso non ha ancora trovato un finanziatore.
Forse non è nemmeno troppo appetibile mettersi una mascherina durante il sonno per ricaricarsi il cellulare…
In ogni caso ne parliamo per sottolineare il fatto che applicazioni potenziali di recupero di energia ne esistono a migliaia e che prima o poi sicuramente vedremo sul mercato quella col migliore profilo di costo/opportunità.
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