Hawaii puntano al 40% di rinnovabili entro il 2030
Le isole Hawaii puntano all’autosufficienza energetica, aumentando il loro interesse per il solare (vedi anche Breve storia dell’energia solare)

. Dopo la notizia dell’inaugurazione del parco eolico di Kawailoa, presso l’isola di Oahu, il 43esimo Stato americano era riuscito a coprire un buon 5-10% di energia pulita del suo fabbisogno quotidiano. Ora ha in programma di raggiungere il 40% entro il 2030, ma sembra che potrebbe arrivare ad un ben più ambizioso 100% entro il 2045, diventando il primo Stato americano a funzionare totalmente senza l’uso di combustibile fossile.
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Dal 2007 le unità fotovoltaiche hawaiane non hanno fatto che aumentare; gli impianti presenti sulle isole sono infatti ormai 20.000, e in quanto ad energia prodotta equivalgono ad una centrale elettrica di medie dimensioni.
Questo grazie anche agli incentivi governativi e al nuovo programma che nel maggio scorso ha messo a bilancio ben 23 miliardi di euro; 33 miliardi di euro erano già stati investiti nel 2011 per dare vita ad una smart grid per la gestione di solare, eolico e geotermico sull’isola di Maui.
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A causa della loro posizione, le Hawaii hanno da sempre dovuto importare la quasi totalità dell’energia utilizzata per abitazioni, esercizi commerciali e fabbriche, con costi di servizio esorbitanti (nell’ordine del +175% rispetto al resto degli Stati Uniti); ad oggi invece, il 22% dell’energia prodotta proviene da fotovoltaico ed eolico, grazie alla scelta, operata da utenti privati e aziende, di installare pannelli solari sui soffitti delle proprie case o stabilimenti.

Grandi passi sono stati compiuti per produrre energia solare destinata agli edifici pubblici, ad esempio, già lo scorso anno, un produttore tedesco di moduli fotovoltaici Conergy AG e l’azienda locale Hawaii Pacific Solar (HPS) hanno avviato un progetto per montare 522 moduli da più di 170.000 kWh presso la scuola pubblica di Aiea;
La strada intrapresa è quella giusta: in giugno, la nuova legge locale House Bill 623 permetterà l’avviamento di nuove iniziative per fonti energetiche sostenibili, volte ad affrancare le Hawaii dal petrolio.
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