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I batteri per proteggere il raccolto quando c’è poca acqua

Di fronte ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici e dalla siccità, colture e raccolti potrebbero essere gravemente minacciati, e con essi, la sicurezza alimentare dell’intero Pianeta. Per scongiurare il pericolo, i ricercatori della Cornell University e del Rothamsted  Research, in Inghilterra, hanno creato in laboratorio dei batteri in grado di proteggere le colture dall’eventuale assenza di acqua o nutrienti necessari allo sviluppo delle piante.

I batteri per proteggere il raccolto quando c’è poca acqua

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Le ricerche degli esperti si sono concentrate in particolare sul rubisco, l’enzima che durante la prima fase della fotosintesi (fase oscura) è responsabile della organicazione della CO2. In molti casi, però, il rubisco può reagire con l’ossigeno producendo una molecola inutilizzabile che la pianta è costretta a ‘trasformare’ con ulteriore dispendio di energia, sia in termini di acqua che di nutrienti, e con inevitabili ricadute sulle rese dei raccolti.

Un problema ancora più grave in caso di siccità o di condizioni climatiche estreme che gli scienziati hanno tentato di aggirare selezionando e aggiungendo alle cellule vegetali i geni dei batteri che si sono dimostrati in grado di ‘aggirare’ l’ostacolo durante le sperimentazioni condotte in laboratorio.

In alcuni casi, l’aggiunta batterica è stata ben tollerata dalle piante e la tecnica si è dimostrata efficace per diminuire la quantità di nutrienti necessari alle colture (in primis l’azoto) e aumentarne la resa.

irrigazione campi
I batteri per proteggere il raccolto

Anche se lo studio è ancora in piena fase sperimentale e il metodo sviluppato dagli scienziati è ancora lontano dal diventare realmente applicabile su larga scala, l’utilizzo dei geni dei batteri innestati nelle cellule delle piante è una delle strade ritenute più praticabili dagli esperti e potrebbe rappresentare l’unica soluzione per garantire alle generazioni future le risorse alimentari necessarie alla sopravvivenza.

Immagine via shutterstock.

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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