Un’opportunità per mettersi in gioco, anche in condizioni di disagio, attraverso la pratica dell’agricoltura biologica. Questa la chance che l’AIAB ha voluto dare a 90 ragazzi e ragazze sottoposti a misure penali restrittive presso diversi istituti penali minorili italiani, una buona percentuale se si considera che i minori reclusi in Italia sono circa 500.
Il progetto “Ricomincio dal Bio” infatti, si pone come obiettivo quello di responsabilizzare i ragazzi, con la prospettiva di un reinserimento sociale e professionale già durante il periodo della detenzione. La vita all’aria aperta, il contatto con la terra e il lavoro agricolo, svolgono un ruolo particolarmente importate nel rendere responsabili i ragazzi, soprattutto in questa delicata fase riabilitativa.
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Anche il personale penitenziale e le aziende agricole coinvolte hanno partecipato attivamente al progetto, che tra i vari obiettivi ha anche quello di favorire lo scambio dei minori con l’ambiente esterno. Per ottimizzare il tutto, poi, l’AIAB vorrebbe attivare tirocini e borse di lavoro, al fine di facilitare l’inserimento lavorativo dei carcerati in aziende agricole e florovivaiste.
Il programma del progetto è vario e articolato. Previste varie attività di formazione, tra cui: corsi di orticoltura biologica per i giovani detenuti, seminari per gli operatori dei Servizi Minorili, seminario per operatori agricoli, sociali e volontari.
Gli Istituti Penali che hanno partecipato all’iniziativa sono stati quattro: Palermo, Airola (BN), Pontremoli (MS) e Casal del Marmo (RM), con ragazzi e ragazze coinvolti internamente; Comunità ITCA Borgo Amigò (RM) e L’Aquila, in area penale esterna.
Il progetto ha avuto inizio a settembre 2012 e terminerà a settembre 2013, con una festa in cui verranno preparati piatti con i prodotti degli orti.
Una seconda opportunità per chi è ancora giovane per ricominciare ma è già duramente provato dalla vita.
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