Il Dalai Lama , durante una celebrazione, ha riportato l’attenzione di tutti su un tema che aveva già affrontato in passato: i ghiacciai del Tibet.
Il capo spirituale dei buddisti invita a volgere i futuri sforzi verso le numerose sfide ambientali”
sottolineando l’importanza dell’altopiano himalayano
Gli esperti infatti temono una possibile accelerazione dello scioglimento anche dei Ghiacciai del polo del Tibet che causerebbe tutta una serie di drammatiche conseguenze per il territorio e gli abitanti del paese.
L’approvvigionamento d’acqua di metà della popolazione mondiale dipende dai fiumi che nascono dalle vette dell’Himalaya. Quindi alterazioni di importanti corsi d’acqua asiatici quali l’Indo, il Gange, il fiume Giallo e il Brahmaputra, porterebbero ad un vera e propria rottura dell’equilibrio idrico della regione.
La ritirata dei ghiacciai tibetani potrebbe avere un non trascurabile impatto sull’ingente numero di persone che si basa su questi fiumi che potrebbero persino sparire come il Fiume Giallo in ampi tratti della Cina, anche a causa della tendenza a deviarne il corso con innumerevoli progetti di dighe.
Senza dimenticare i quasi 6000 laghi di montagna del Tibet che potenzialmente si trasformerebbero in ulteriori minacce per gli abitanti: Lo scioglimento delle distese ghiacciate potrebbe portare infatti allo straripamento di questi ultimi, causando frane e smottamenti negli stretti bacini del Tibet. Vani e ulteriormente dannosi sono i progetti di costruzione di dighe, che come già sottolineato costringono molte persone a spostarsi da dove hanno sempre vissuto e stravolgono l’ecosistema in maniera irreparabile.
Non è certo la prima volta che il Dalai Lama affronta tematiche ambientali, ma prima d’ora non aveva mai suggerito di mettere da parte le questioni politiche, invitando Cina e paesi confinanti alla riflessione:
Non è quindi così difficile immaginare la portata disastrosa che i mutamenti climatici del Tibet potrebbero avere a livello mondiale, senza una strategia comune sul territorio da parte dei paesi interessati, vista l’impossibilità di un controllo decisionale diretto da parte dei Tibetani .
Forse queste parole del filosofo spagnolo Gasset potrebbero aiutare la riflessione, che ne dite? “Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.“
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