La potenza dell’arte, in particolare contemporanea, è la capacità che ha di sovvertire le regole e cambiare così il nostro punto di vista sulle cose. E’ quello che fa Fedor Van der Valk con i suoi String Garden, letteralmente giardini appesi.
L’artista indipendente olandese ha ideato questa singolare tecnica alternativa all’invasatura ispirandosi all’arte botanica giapponese.
Le piante, invece di essere poste su di un appoggio rimangono magicamente sospese in aria grazie a sottili fili di nylon mentre le radici sono raccolte in sfere di muschio e terra. Con questa modalità possono essere coltivate indifferentemente piante da fiore o da frutto, innaffiate tramite nebulizzazione.
Gli String Garden, presentati nell’estate 2009 alla Biennale di Arnhem, hanno avuto da quel momento in poi uno straordinario successo. Grazie ad esposizioni, eventi e corsi collegati, sempre più persone hanno adottato questa tecnica per costruire particolari giardini sospesi in casa propria.
Un’idea potente e suggestiva: da una parte c’è l’impressione di stare di fronte a qualcosa di etereo e impalpabile, dall’altra la meraviglia quasi infantile che dà una visione così inusuale e affascinante, un a quinta di piante fluttuanti.
Per questo gli String Garden sembrano destinati ad essere qualcosa di più di una moda passeggera…
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