Il lampione intelligente di UMPI che fa risparmiare luce e bolletta
Per la green economy non basta la sensibilità ecologica. Serve intelligenza creativa. Lo sanno bene alla Umpi di Cattolica, l’azienda romagnola specializzata nei sistemi intelligenti di tele gestione dell’illuminazione pubblica.
Un caso di quelle aziende della green economy italiana che “ce l’hanno fatta”: al punto da arrivare ad illuminare La Mecca, in Arabia Saudita, ironia della sorte, dato che l’azienda viene appunto da Cattolica.

Ma cosa produce Umpi, di preciso? Umpi produce soluzioni che possono far risparmiare energia elettrica ai Comuni italiani, alle imprese e a tutte le istituzioni con un sistema di illuminazione esterno. Merito dei dispositivi di telegestione degli impianti d’illuminazione esterna, che possono garantire un risparmio energetico fino al 30%.
Il lampione intelligente: è questa l’innovazione maggiore della Umpi, creata nel 1982, che trasforma dei semplici pali per l’illuminazione in centraline che offrono molteplici servizi. A iniziare dalla ricarica dei veicoli elettrici, di cui avevamo già parlato in un precedente articolo, per continuare con l’offerta Wi-Fi (una Lan estesa) e il sistema di video sorveglianza. Funzioni che permettono ai comuni di generare anche flussi economici, utili per le casse comunali.
<<La gran parte dei Comuni non riesce a tenere sotto controllo i costi di gestione della pubblicazione illuminazione, terza o quarta voce di bilancio, che risponde per il 50% ai consumi energetici e per il 45% alla manutenzione – spiega il presidente di Umpi Piero Cecchini –. Noi riusciamo a far diminuire il consumo energetico attraverso la gestione del lampione da un pc. Calibrando così l’intensità della luce e spegnendo i punti luce quando non servono. Il risparmio si produce perché molti punti luce sono sovradimensionati, consumano più di quello che serve>>. In parole povere, in certe ore della notte non serve una forte luminosità quindi questi dispositivi permettono di calibrare l‘intensità (fino allo spegnimento) dell’illuminazione. Il dispositivo inserito nel palo abbassa l’intensità della luce o spegne il lampione a seconda delle esigenze.
Un esempio: in Lombardia ci sono 1 milione e 400 mila punti luce. Secondo i calcoli Umpi attraverso con la tele gestione a distanza dei lampioni si potrebbe ottenere un risparmio di circa 34 milioni di euro all’anno in spese di energia, più altri 30 milioni per quelle in manutenzione. Per un totale di 65 milioni di euro. Nel conto energia si possono, invece, risparmiare circa 46 mila tonnellate di petrolio. Per essere più chiari a chi non è capitato di vedere dei lampioni accesi durante il giorno, un vero spreco di energia. Con il controllo in remoto e quindi l’informazione continua sullo stato di funzionamento dei punti luce è possibile evitare queste disfunzioni e di ottimizzare il ciclo di funzionamento.
Minos System è il nome di questo sistema che, come si legge nel sito Umpi. Non è solo luce. Grazie alle sue innovative soluzioni tecnologiche, trasforma gli impianti di illuminazione in una nuova rete di comunicazione territoriale. Il lampione diventa così un supporto intelligente che permette di attivare un ampia gamma di servizi a valore aggiunto, senza effettuare nuovi cablaggi. Si traduce in meno scavi e lavori stradali e più servizi al cittadino.
E l’inquinamento luminoso? Naturalmente con questo sistema, si riduce anche questa tipologia d’inquinamento di cui si parla poco ma che crea non pochi problemi. Inoltre l’uso ottimale delle lampade prolunga la loro vita media e quindi si riduce la produzione e lo smaltimento dei rifiuti speciali.
Dulcis in fondo, Legambiente ha premiato il Minos System come esempio di tecnologia pulita e “buona pratica” nella campagna “Clima in Comune 2011”.
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