Expo 2015: nutrire il pianeta è lo slogan della celebre manifestazione milanese, il cui scopo è quello di trovare un modo per nutrire tutti gli abitanti del mondo, ma una delle (poche, a dire il vero) azioni intraprese per cercare di dar da mangiare a tutti, obiettivo previsto per il 2050, non è solo il limitare lo spreco di cibo, che già sarebbe una buona cosa, quanto il trovare nuove fonti alimentari, soprattutto ricche di proteine, come lo sono gli insetti commestibili.
Sono uno dei cibi consumato all’estero ma in Europa e negli USA non è utilizzato (e anche poco apprezzato, a dire il vero…), in una pratica si chiama entomofagia.
Il consumo di insetti nel Sud-Est asiatico è già piuttosto diffuso. Anche in Belgio si mangiano, e devono anche piacergli, visto che hanno lottato fino all’ultimo con la ASL di Milano per ottenere il consenso di portare ad Expo le loro prelibatezze… Tutavia i veterinari ASL gli hanno detto no, per mancanza di una normativa specifica e per l’impossibilità di distinguere tra insetti dannosi e insetti commestibili.
Però in Europa qualcosa si muove: degli esperti (esperti in cosa? Degustazione di termiti?) hanno scritto, da un anno a questa parte, un libro di 56 pagine, che si chiama “Il libro bianco degli insetti commestibili” ed è, appunto, un documento per spiegare cosa sono e perché ricorrere agli insetti commestibili per l’alimentazione umana. Non certo un libro di ricette: è semplicemente un testo che si interroga sul fatto che gli insetti siano una buona fonte di nutrimento o meno.
C’è voluto un anno per scriverlo, gli autori sono stati pagati con soldi pubblici (ovviamente) e sarà la base di partenza per altri lavori del genere e si presume che lavoro dopo lavoro, questo libro darà origine una legge che regolamenta il consumo di insetti.
Produrre insetti potrebbe essere economicamente vantaggioso e sostenibile a livello ambientale, ma si deve anche pensare al disgusto, ovvero al fatto che queste pietanze non incontreranno proprio del tutto i gusti delle persone che non li hanno mai mangiati.
E come si risolve il problema? Con una frase riduttiva e semplicistica: ‘Disgusto? Ma qui stiamo parlando di nutrire il pianeta! E poi, in alcuni paesi li consumano normalmente, in altri (Belgio) sono arrivati e hanno incontrato il gusto degli utenti, quindi perché non possono mangiarli tutti gli altri?’.
Prima di scrivere questo articolo ho parlato con un veterinario ASL, giusto per avere un confronto. Il discorso è che le ASL non autorizzano il consumo di insetti per un motivo semplice: manca la normativa.
Potrebbero interessarti anche:
In Europa vige, in campo alimentare, il cosiddetto principio di precauzionalità: se una cosa non si sa se fa male, non si mangia, e visto che per gli insetti non c’è normativa, quindi non si sa se fanno male, non si possono mangiare; ma è solo l’assenza di una normativa che frena il consumo, una volta che ci sarà una normativa non ci saranno più limiti.
Però questo non significa solo che nei supermercati troveremo cicale surgelate prefritte, o formiche al pomodoro. Significa che le proteine derivanti da insetti potrebbero essere usate per fare il formaggio (visto che già si inizia a parlare di formaggio senza latte…), per fare i wusterl, magari le troveremo nei dolci, o come proteine addensanti, come additivi… Insomma, se i produttori, allevatori e industrie, scopriranno che queste proteine hanno un costo minore di quelle attualmente utilizzate, un po’ come oggi usano l’olio di palma al posto del burro, inizieranno ad usare proteine derivanti da insetti al posto di quelle degli altri animali.
Non è una bella prospettiva, soprattutto perché, come recentemente non sapevamo nulla dell’olio di palma, o della cocciniglia che di fatto è già un insetto usato come colorante che si mangia comunemente in bibite, gelati e caramelle, non sapremo che in ciò che mangiamo ci sono insetti. Non si tratta di sostanze velenose, ma è probabile che, volenti o nolenti, il nostro modo di mangiare cambi per sempre a causa dell’entomofagia anche contro la nostra volontà.
Per adesso, comunque, siamo fermi al libro bianco, ma solo il futuro saprà dirci che cosa succederà in questo senso.
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.