Il Mondiale in Qatar 2022 avrà lo stadio più ecosostenibile
Mancano meno di sette anni al tanto discusso Mondiale di calcio in Qatar, tra sospetti di mazzette per vederselo assegnato, sfruttamento degli operai indiani nella realizzazione degli stadi e temperature elevate che potrebbero danneggiare lo spettacolo (si parla di punte di 45°). Ma su questo ultimo punto il Paese organizzatore ha risposto in modo super tecnologico ed ecosostenibile.

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E’ stato infatti realizzato un primo prototipo di stadio, il Qatar Showcase, per dimostrare che è possibile avere un impianto sportivo che rinfresca spettatori e giocatori grazie all’energia solare. Questo modello può ospitare 500 persone ed è stato progettato dallo studio inglese Arup. La struttura è stata realizzata in carbonio, mentre il sistema pionieristico è in grado di convertire il calore del sole in energia e poi in aria fresca grazie a pannelli solari .
L’energia dovrebbe servire a far funzionare un raffrescatore ad assorbimento che raffredda dell’acqua fino a 6°. L’aria viene fatta raffreddare esponendola a questo sistema raffrescante e grazie alla cessione di calore può essere sparata nello stadio, per diminuire le temperature e mantenerle sotto i 27°. Sedili perforati permettono all’aria di circolare tra il pubblico. Inoltre una copertura rotante mantiene lo stadio ombreggiato.
L’aria viene così fatta circolare all’interno dello stadio per mantenere giocatori e spettatori a temperature confortevoli. L’energia del sole è utilizzata per alimentare la corrente dell’intero stadio. Così sarà a impatto zero, con zero emissioni di CO2.
Ma non solo la parte interna dello stadio sarà refrigerata, anche quella esterna, mediante una superficie apposita. Pertanto, come ha potuto testare la Fifa, mentre fuori c’erano 44°, nello stadio la temperatura era pari a 23°. Perfetta per giocare e per godersi lo spettacolo. Il tutto mantenendo lo stadio a cielo aperto, così da non dare la sensazione di stare in un luogo chiuso e climatizzato.
A parte questo aspetto, molto interessante è anche il lato estetico della struttura, che esalta l’architettura araba e le sue geometrie. Si apprezzeranno così spirali e cerchi, che rievocano il deserto e le sue piante.
A completare il tutto, anche il tempo molto limitato impiegato per realizzarlo (8 settimane per progettarlo e quasi 5 mesi per realizzarlo) e il budget relativamente limitato. Tutti elementi che provano a dare del Qatar un’immagine diversa, in cui ci sia spazio anche per innovazioni tecnologicamente lungimiranti e rispettose dell’ambiente. Non a caso, nel 2011 ha già ricevuto due premi: il World Architecture Awards, nella categoria ‘sport’, e l‘IStructE Award, nella categoria ‘sport e relax’.