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Il piano di Obama per lanciare l’America nell’epoca delle rinnovabili

È un pensiero tutto verde quello di Obama per il 2011 ed oltre. Messi da parte gli ostacoli della riforma sanitaria, il Presidente degli Stati Uniti si lancia verso la green economy. La questione ambientale è un punto cardine del suo programma di governo e la recente crisi con lo stop del Senato al testo normativo sul limite alle emissioni e l’istituzione di un mercato di scambio dei crediti del carbonio non ha permesso agli Stati Uniti di fare passi in avanti in questo settore.

Il piano di Obama per lanciare l’America nell’epoca delle rinnovabili

Nel discorso sullo Stato dell’Unione, il Presidente Usa ritorna a parlare di energia e di energia rinnovabile. Lanciando una sfida enorme: entro il 2035, l’80 per cento dell’elettricità americana proverrà da fonti di energia pulita. Una sfida difficile considerando le attuali difficoltà. Obama chiama all’appello ogni singolo americano. Definendo questa sfida come un nuovo “sputnik moment” per l’America, una nuova sfida globale da vincere, come quella per il predominio nello spazio coi sovietici negli anni sessanta.

Sottolineando quanto sia importante procedere insieme per raggiungere quella percentuale: “Alcune persone vogliono l’eolico e il solare. Altri vogliono il nucleare, il carbone pulito e il gas naturale. Per raggiungere questo obiettivo, avremo bisogno di tutto”.

I piani dell’amministrazione Obama sono ambiziosi e su questi si gioca la ricandidatura del primo presidente di colore che l’America abbia avuto.

Secondo i piani, entro quattro anni dovrebbero:

  1. circolare sulle strade statunitensi almeno un milione di veicoli elettrici;
  2. incentivare fortemente i lavori di costruzione di una rete ferroviaria di treni ad alta velocità
  3. aumentare gli investimenti pubblici nella nel settore delle rinnovabili.

Richiesta di comunione d’intenti rivolta soprattutto ai Repubblicani. A rispondere è stato Paul Ryan, quarantenne deputato del Wisconsin: “Noi crediamo che la ricerca della felicità dipenda dalla libertà individuale. E che la libertà individuale richieda uno Stato limitato. Stato limitato vuol dire anche Stato efficiente. Quando il governo si assume troppi compiti, generalmente non li svolge bene. Non è una coincidenza che la fiducia nelle istituzioni sia ora la più bassa di sempre, proprio ora che si realizza che le dimensioni dello Stato sono diventate le più grandi di sempre”.

Molti dubitano
che gli aiuti pubblici possano innescare una vera e propria rivoluzione. Di fatto è ai privati che si chiede lo sforzo maggiore. Uno sforzo che alla lunga rende, considerando i milioni di posti di lavoro che il settore delle energie rinnovabili creerà e i ritorni, in termini di utili, sulla scia di una dimensione eco-sociale del paese. Il piano di Obama va guardato a lungo termine sebbene gli americani siano più preoccupati a fronteggiare la crisi che pensare a una svolta verde del paese.

Eppure l’America è una nazione piena di cambiamenti di rotte. La sua giovane età la colloca fra i sognatori, coloro che credono nel futuro e nelle opportunità che l’incognita riserva. In più pensano che sarà questo spirito a ribaltare l’ondata di pessimismo che vuole affossare il sogno americano. Un sogno, a parere di Obama, tutto verde.

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