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In Italia 5.000 comuni a rischio idrogeologico

5.000 comuni a rischio idorogeologico in Italia, è questo il triste e drammatico risultato emerso da un recente rapporto “Ecosistema rischio 2010” realizzato da Legambiente e Protezione civile.

Nel solo 2010, gli ormai cronici problemi idorogeologici del bel paese, sono costati ai contribuenti 650 milioni di euro a seguito di frane ed alluvioni varie. Ma analizzando ulteriormente i dati, si scopre che solo il 22% dei comuni italiani ha messo in pista azioni per porre rimedio ai vari dissesti, ma solo un comune merita il pieno plauso: Senigallia.

Il resto dei comuni infatti, ad oggi non sono stati grado di ridurre i rischi, pertanto la quasi totalità delle abitazioni e industrie presenti sul territorio risultano collocate in aree a rischio idrogeologico. Il 43% dei comuni italiani invece è tristemente fermo al palo e le misure adottate sono praticamente nulle.

Il rapporto Ecosistema rischio 2010, ha portato alla luce anche comuni dove è presente una intensa urbanizzazione delle zone a rischio frane e alluvioni. In queste aree si è riscontrato addirittura la totale assenza di attività per l’attenuazione del rischio, sia dal punto di vista della corretta manutenzione del territorio che dal punto vista di organizzazione di un sistema comunale di protezione civile.  Tali comuni sono: Bolognetta (Pa), Ravanusa (Ag), Coriano (Rn), San Roberto e Fiumara (Rc), Paupisi (Bn) e Raviscanina (Ce).

Insomma i cotinui eventi drammatici che si susseguono nel nostro Paese sembrano non abbiano insegnato nulla, oltre 3 milioni e 500 mila cittadini vivono in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni. Quanti altri disastri ambientali e morti dovremo attendere perchè le coscenze dei nostri amministratori si destino?

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Published by
Marco

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