Il Mar del Nord è costantemente preda delle multinazionali del gas e del petrolio, per le proprie ricchezze sotterranee. E purtroppo gli incidenti non mancano. Ma per fortuna, chi ne è causa non sempre la fa franca.
E’ il caso di Total, che il 22 dicembre 2015 è stata multata di 1,125 milioni di sterline (circa 1,5 milioni di euro) per un grave incidente risalente al marzo 2012. Trattasi di una multa storica, mai inflitta dal cosiddetto Health and Safety Executive, l’ente britannico che si occupa di sicurezza anche petrolifera. La Total, azienda petrolifera francese, ha ammesso le proprie colpe e ha accettato di pagarla.
In quell’incidente ci furono perdite di gas e successivamente fiammate da una piattaforma. Gli effetti durarono quasi due mesi e le fiamme si spensero da sole. I danni legati alla fuoriuscita di gas combusto nell’aria pure furono ingenti, dato che furono sprigionate in atmosfera ben 6.000 tonnellate di gas metano. Il tasso di emissione era 200.000 mc al giorno e si formò una scia di materiale tossico lunga ben 11 km.
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Sebbene la Total abbia ammesso, come detto, le proprie responsabilità, inizialmente cercò di nascondere l’accaduto. E si seppe dell’incidente solo grazie a un giornalista del Guardian. Si pensi che per due mesi chi intervenne non sapeva cosa fare, anzi si sperava che la piattaforma collassasse su se stessa. Decisivo nello spegnere le fiamme fu il vento, dato che non bastarono neppure cemento e fango.
Cosa causò quel disastro? Si è saputo da successive indagini che decisiva fu una reazione chimica fra gli oli lubrificanti sulla testa del pozzo e il bromo dei fanghi di perforazione. La reazione portò a delle crepe nei rivestimenti del pozzo, e di conseguenza, le fughe di gas per cinquantuno giorni.
Parlare di vittoria è però eccessivo. Basta dire che da quando le trivellazioni sono iniziate nel Mar del Nord, ossia dal 2000, le perdite di gas e petrolio sono state ben 4,123. Ma le multe sono state solo 7. Dunque una multa ogni 600 incidenti.
Quanto alla Total, se è vero che la multa è stata consistente, è anche vero che la multinazionale francese fattura 1 milione di sterline ogni ora e facendo due calcoli la pagherà in un’ora e un quarto. Alla luce di ciò, sarebbe opportuno che si facesse del tutto a meno dei pozzi in mare o oceano aperto. Gli incidenti consumatisi in questi anni sono troppi, così come i danni ingenti, tanto per l’acqua quanto per l’aria.
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