Uno studio dell’Università Americana Hasselt University che ha condotto analisi accurate ed ha appurato che l’inquinamento atmosferico ha un’incidenza simile come fattore di rischio per l’infarto miocardico a quello di stress, dell’abuso di alcool, caffè e persino della cocaina..
Che dire… una conseguenza dell’inquinamento atmosferico che non avevamo ancora previsto.
In Italia la situazione non si discosta molto dal quadro dei ricercatori Americani comunque, anzi è probabilmente pure peggiore: sono ben 7 mila i morti provocati ogni dodici mesi dallo smog nelle regioni del Nord, secondo i dati Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Lo conferma anche un altro dossier, quello «Mal’Aria» di Legambiente o quello dell’ Agenzia europea per l’ambiente, che ha analizzato 17 città italiane e il risultato è che si piazzano nella poco onorevole classifica tra le prime 30 più inquinate d’Europa, si parla di Torino, Brescia, Milano ma anche Roma, messe peggio di città Bulgare..
Enormi i costi della collettività: i ricercatori OMS stimano che l’Italia potrebbe risparmiare come costi sociali ( mortalità, malattie e anni di vita persi) sino a 28 miliardi di euro l’anno se effettivamente attuasse i piani di riduzione delle polveri sottili previsti entro il 2020, unica vera ricetta per cercare di risolvere questo problema.
Che ne pensate? c’è reale consapevolezza nei cittadini di queste cifre e di questi rischi? Diffondete il più possibile!
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