Si sente spesso parlare di intolleranza al nichel, ma di cosa si tratta? Siccome il nichel è tanto presente nella nostra vita, è utile sapere di cosa stiamo parlando di preciso.
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Il nichel è un metallo simile al ferro, che viene utilizzato per produrre moltissimi utensili e oggetti di uso comune come bottoni, chiavi, cerniere, monete, pentole e utensili da cucina.
Non solo. Il nichel si trova in abbondanza anche nei vegetali ad uso alimentare perché assimilato tramite il terreno dove vengono coltivati, quantità che aumenta a causa dell’uso di antiparassitari e attrezzature durante i vari step della filiera produttiva.
E’ questo il motivo per cui spesso l’organismo viene a contatto o assume una eccessiva dose di nichel. Il nichel è tanto presente e così poco tollerato dall’organismo che può manifestare o una forma di intolleranza o una forma di vera e propria allergia al metallo: spesso le due cose si sovrappongono.
I dati che riguardano l’incidenza delle forme di intolleranza al nichel sono in continuo aumento. Oggi si stima che il 10% della popolazione soffre di allergia al nichel.
Per capire e curare ogni forma più o meno grave di intolleranza al nichel è meglio prima conoscere le caratteristiche di questo metallo, i sintomi da contatto e quali rimedi mettere in atto.
Intolleranza al nichel è un forma iniziale e più lieve di allergia al metallo che si manifesta con sintomi gastrointestinali dopo l’assunzione di alimenti contenenti elevate dosi di nichel o con forme più oi meno gravi di dermatiti nel caso di avvenuto contatto con oggetti a base di nichel.
Nel caso di allergia va ricordato che questa è causata da uno sfasamento del sistema immunitario che non riconosce il metallo e quindi considera un agente patogeno. L’organismo a questo punto ha una improvvisa e più o meno intensa reazione infiammatoria con conseguente rilascio di istamina.
Ma per conoscere bene l’intolleranza al nichel e per correre ai rimedi, bisogna prima conoscerne la fonte: il nichel.
Il nichel solfato è un metallo pesante bianco-argenteo che si distingue per la sua resistenza all’aria e all’acqua, e per essere presenta ovunque nella Terra: nel terreno, nelle acque e nell’aria.
E’ quindi impossibile non venire a contatto o assumere nichel.
In realtà questo metallo è un oligoelemento, ovvero una sostanza necessaria all’organismo e presente in quantità bassissime (1mg ) a livello di pancreas, ossa e saliva: è coinvolto nel metabolismo di alcuni ormoni, del glucosio e dei lipidi.
Il problema subentra quando la quantità aumenta o diminuisce in maniera importante.
La fonte principale di nichel per l’organismo è l’alimentazione, soprattutto vegetali che lo trattengono dal terreno, ma anche alimenti di origine animale oppure il pesce che lo assimila dalle acque.Inoltre molti cibi confezionati possono venire contaminati da nichel durante la filiera produttiva industriale.
Alcuni alimenti ricchi di nichel sono:
e tanti altri come liquirizia, pere cotte e crude, funghi, mais, lattuga, piselli, mandorle, thè, aragosta, ostriche margarina, cacao e cioccolato, avocado, mirtilli, avena, grano saraceno, broccoli, lievito in polvere….
Alcuni oggetti realizzati spesso in lega contenente il nichel sono:
Il metallo è poi contenuto in diversi prodotti cosmetici e per l’ igiene personale. Ad esempio
Il fabbisogno giornaliero di nichel nell’organismo è soddisfatto semplicemente dall’alimentazione, ma in alcuni caso come ad esempio eccessiva sudorazione, stress, patologie come cirrosi…possono ridurne l’assorbimento e quindi causare delle carenze da nichel. Questa carenza può divenire grave e fare insorgere altre patologie come
Assumere eccessive dosi di nichel o essere a contatto continuato con il metallo può causare, come per altri metalli, una forma di intossicazione che può diventare anche grave.
Il nichel assunto in eccesso si va infatti a depositare nel fegato, nei reni, nelle ossa e nell’aorta causando dapprima nausea o vomito, mal di testa e vertigini, difficoltà respiratorie, tosse e dolori al torace e rash cutanei con possibile avvelenamento.
Studi hanno dimostrato che l’esposizione eccessiva al nichel può causare forme di tumore al polmone e alla prostata, incide sulle cause dell’ infarto e dell’ictus.
I soggetti più a rischio a forme più o meno gravi di intolleranza al nichel sono:
I primi sintomi che derivano dall’assunzione o dal contatto con il metallo, nei soggetti sensibili è:
nel caso di contatto
nel caso di ingestioni
Appena si presentano i primi sintomi di intolleranza si consiglia di rivolgersi al medico di base che potrà ricostruire l’anamnesi del paziente e poi prescrivere i test che permettono di accertare la diagnosi
Si tratta di test epicutanei tra cui il patch-test: vengono applicati sul dorso del paziente dei piccoli cerotti contenenti varie sostanze che possono provocare allergia. Dopo circa 48 ore vanno tolti per verificare eventuali reazioni allergiche cutanee locali. E’ un test assolutamente indolore che si svolge in quasi tutti gli ospedali ed è mutuabile.
Intolleranza al nichel: come si cura
L’allergia al nichel o intolleranza non si cura. L’unico cosa che si può fare nell’immediatezza è
Non è dunque curabile ma possono esserci piccole abitudini e gesti quotidiani che di certo potranno aiutare chi è allergico a ridurre i sintomi fastidiosi e gravi.
Vediamo quali.
Cercare di vivere nichel-free non è semplice. Ecco alcuni consigli pratici:
E poi la dieta, che va assolutamente modificata evitando:
Gli alimenti da evitare sono:
vanno sostanzialmente ridotti nella dieta alcuni alimenti:
Si possono consumare liberamente
E’ importante rivolgersi al nutrizionista che potrà dare un elenco di tutti gli alimenti da poter aggiungere alla propria dieta senza privarsi di nulla.
Oltre ad attivarsi per una vita nichel-free, l’intollerante al metallo potrà cercare di ridurre tutti i vari disturbi gastrointestinali aiutandosi con rimedi naturali che hanno la funzione di disintossicare l’organismo o di ridurre i rush cutanei.
Per disintossicarsi con efficacia dal nichel e in generale dai metalli pesanti si consiglia di bere ogni mattina a digiuno un succo centrifugato di sedano. Questo ortaggio vanta infatti proprietà diuretiche, depurative e carminative.
Oltre alla centrifuga di sedano si consiglia di assumere un integratore che contenga colostro che vanta la proprietà di rinforzare le pareti intestinali.
Il colostro è una sostanza a basso contenuto di grassi, che apporta numerosi aminoacidi, vitamine e fattori di crescita utili per il ripristino della funzionalità dell’intestino.
L’integratore a base di colostro, facilmente reperibile in farmacia o online, va assunto nella dose consigliata per circa un mese al fine di ripristinare il buon funzionamento dell’intestino.
Infine l’alga clorella che costituisce un rimedio naturale ottimo per l’eliminazione dei metalli pesanti dall’organismo. La clorella è una microalga unicellulare che vive nelle acqua dolci: venduta in erboristeria in capsule come integratore alimentare.
Il primo sintomo da contatto con nichel solfato è di certo un rash cutaneo evidente che provoca prurito e se non curato può diventare grave.
Di solito la dermatite è localizzata, quindi orecchie, collo, mani.
Per ridurre dermatite e prurito utilizzare prodotti a base di
Esiste un vaccino per combattere l’allergia al nichel: viene consigliato solo in casi rari e agli individui aa cui è stata diagnosticata una forma grave di allergia. Il vaccino è risultato essere efficace nel ridurre i sintomi gastrointestinali e cutanei come l’orticaria e l’eczema.
Il vaccino non è ancora diffuso e commercializzato perché interessa ancora una piccola percentuale di popolazione. Non è mutuabile e dunque è costoso.
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