Oggi andremo a conoscere più da vicino l’ippoterapia. Da sempre, nella storia dell’uomo, il cavallo ha rivestito un ruolo fondamentale perché è stato usato come compagno fedele nel lavoro, nei viaggi e addirittura durante le guerre. L’ippoterapia è una disciplina terapeutica che utilizza il cavallo come supporto a cure mediche per la cura e il miglioramento di varie patologie. Si tratta di una forma di terapia neuromuscolare che, oltre a migliorare postura e coordinazione nei soggetti (adulti e bambini) affetti da disabilità, apporta anche migliorie a livello psichico e psicologico.
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Si tratta di una forma di pet therapy che utilizza varie forme di relazione uomo-cavallo a scopo terapeutico-riabilitativo. L’ippoterapia, serve infatti per aiutare adulti e bambini a migliorare il loro stato psicofisico turbato e danneggiato da svariate patologie.
Di antica origine, è una forma terapeutica che, attraverso l’ausilio dei cavalli, consente di raggiungere obiettivi fisici, del linguaggio e dello sviluppo cognitivo.
I benefici dell’ippoterapia sono davvero numerosi e dei più vari.
La parola deriva dall’unione dei vocaboli greci “huppos”, che vuol dire “cavallo” e “therapeia”, che significa “cura”.
È una pratica abbastanza recente che, attualmente, viene regolarmente usata in circa 26 Paesi. Risale agli anni 30 del Novecento, ma per ottenere un riconoscimento a livello mondiale, questa pratica ha dovuto attendere il 1965, anno in cui, due studiosi francesi, introdussero la Riabilitazione Equestre. In Italia si è dovuto attendere ancora di più, e precisamente il 1976, quando il dottor Luciano Cucchi dell’Ospedale Niguarda di Milano, insieme alla dottoressa belga Danièle Nicolas Citterio, iniziarono ad applicare questa attività per la rieducazione dei soggetti disabili. Tra l’altro, grazie all’intervento dell’ANIRE (Associazione Italiana di Riabilitazione Equestre), la dottoressa Citterio ha ufficializzato come forma di terapia la riabilitazione equestre.
I benefici dell’equitazione terapeutica, erano noti comunque già ai tempi dell’Antica Grecia tanto che nel 124 a.C. il medico greco Asclepiade di Prusa, prescriveva l’equitazione come cura dell’epilessia.
La rieducazione equestre è pensata per aiutare:
Tra le varie patologie per cui viene utilizzata l’ippoterapia, ricordiamo la paralisi cerebrale infantile, la sindrome di Down, l’autismo e l’anoressia.
È utile sia per ottenere benefici fisici (muscolatura e postura) sia per trattare efficacemente vari aspetti psicologici: favorire ad esempio l’autostima e le capacità relazionali e cognitive. Gli effetti positivi dell’ippoterapia sono riconosciuti sugli adulti e soprattutto sui bambini, specie nei casi in cui si riscontrano disturbi psichici, varie forme di disabilità fisica e autismo.
L’ippoterapia costituisce una fase delle diverse attività della riabilitazione equestre che potremmo così riassumere.
Più o meno, una seduta dura circa un’ora ed è suddivisa in più momenti in cui si alternano l’approccio col cavallo a spazi dedicati alla riabilitazione e al dialogo coi terapisti.
Al termine della seduta, la cura del cavallo viene affidata al paziente. Le operazioni di pulizie a di strigliatura, infatti, servono a migliorare la coordinazione di mani e braccia. Inoltre, lo stretto rapporto che si va ad instaurare con il cavallo, crea una situazione di calma e tranquillità. Gli incontri di ippoterapia si svolgono in centri specializzati, con cavalli selezionati e istruttori altamente qualificati.
L’ippoterapia apporta benefici per due motivi fondamentale: da un lato diverte e dà la possibilità al paziente stare a diretto contatto con gli animali e la natura; dall’altro lato, aiuta il corpo umano a superare i problemi in maniera dolce e naturale, evitando l’impiego di macchine fisioterapiche o azioni invasive.
Per molti aspetti, può essere vista come un’attività quasi ludica. Per questo è consigliata anche per i bambini molto piccoli.
Serve per migliorare la qualità della vita dei pazienti tramite numerosi benefici che derivano dalla relazione uomo-cavallo.
I benefici che l’ippoterapia apporta dipendono fondamentalmente dalle caratteristiche fisiche e comportamentali del cavallo e dal contesto stimolante e demedicalizzato in cui le stesse attività vengono svolte.
Nonostante l’ambiente a diretto contatto con la natura, la terapia viene sempre seguita da uno staff di specialisti, quali psicologi e neurologi.
Per poter ottenere validi risultati, il percorso di ippoterapia deve essere gestito, sulla base di un percorso personalizzato, da professionisti competenti.
I benefici sono tanti e vari. Si riscontrano sia a livello fisico che nell’aspetto psicologico.
Esaminiamo nel dettaglio i vari benefici.
L’ippoterapia può essere valutata come valida opzione di cura per i bambini che:
A maggior ragione, l’ippoterapia andrebbe assolutamente provata se i bambini affetti da uno o più dei predetti problemi, amano i cavalli e presentano un pesante senso di frustrazione causato dai metodi tradizionali di insegnamento e/o trattamenti clinici. L’ippoterapia fornisce al bambino diversi stimoli sensoriali che lo aiutano ad organizzare il suo corpo per svolgere compiti anche piuttosto complessi.
Durante ogni singola seduta, il terapista sceglie le attività che favoriscono il raggiungimento di determinati obiettivi, come:
Negli ultimi 2 decenni, l’ippoterapia è stata spesso impiegata anche nell’ambito della neuropsichiatria infantile (soprattutto nei casi di autismo e di iperattività), ma anche degli adulti (schizofrenia). In questi casi, si è rivelato assai utile il prendersi cura dell’animale pulendo e curando il suo mantello. Un’attività ad alto contatto che favorisce la nascita di un rapporto emozionale tra cavallo e paziente.
Per un anno sono stati analizzati gli effetti dell’ippoterapia sui bambini autistici. I risultati di tali studi sono stati pubblicati su riviste scientifiche che hanno dimostrato che l’ippoterapia potrebbe essere efficace per il miglioramento del comportamento adattivo e della funzione motoria nel disturbo autistico.
Sulla base dei dati emersi da questa ricerca è nato un protocollo su come condurre le sedute di ippoterapia; un passo importante che potrebbe far diventare l’ippoterapia una pratica riconosciuta a livello scientifico ed istituzionale per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico.
L’ippoterapia è piuttosto costosa. Di media, una seduta dura dai 30 ai 45 minuti e costa 45-50 euro.
Purtroppo, per quanto riguarda l’ippoterapia, manca una disciplina sanitaria specifica che ne qualifichi l’attività e ne attesti la reale ed effettiva utilità. Dal canto suo, il Ministero della Salute, sebbene ne riconosca la generica utilità, ha espresso che comunque tale forma di terapia non può essere quantificabile in maniera oggettiva.
I costi delle sedute di ippoterapia possono essere deducibili dalla tasse solo previa presentazione di una serie di documenti, quali:
Per svolgere questa terapia è necessaria la presenza di una équipe multidisciplinare composta da:
In pratica, per poter proporre questa terapia, occorre essere terapisti, laureati ed abilitati per quello specifico ambito sanitario. Non è concesso alcun tipo di eccezione, pena la denuncia per abuso della professione medica.
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