L’energia geotermica si appresta a diventare la nuova frontiera delle energie rinnovabili e sostenibili in Italia. Gli elementi fluidi dai quali si estrae questo tipo di energia garantirebbero una produzione annua di energia elettrica pari a circa 4 TWh: la stessa quantità prodotta da una centrale nucleare di media grandezza, per intenderci.
Questo è, in sostanza, il motivo per cui il vulcano sottomarino Marsili, che si trova al largo delle isole Eolie, sta per diventare una fonte di energia geotermica marina grazie a un progetto che mira a produrre energia sfruttando proprio il gradiente geotermico del vulcano.
La scelta di creare un impianto per l’energia geotermica offshore è caduta sul vulcano Marsili poiché si tratta del più grande vulcano sottomarino d’Europa, esteso per un area di 60 km di lunghezza e 20 km di larghezza: la sua altezza sottomarina raggiunge i 3800 m e l’attività idrotermale è significativa, considerato la temperatura (circa 300°) dell’acqua che fuoriesce dal vulcano.
Per quanti fossero a digiuno di nozioni tecniche, l’energia geotermica – di cui l’area meridionale del Mar Tirreno abbonda potenzialmente – è il calore contenuto nella crosta terrestre e l’energia del vulcano Marsili potrebbe coprire in buona parte i fabbisogni energetici del nostro paese.
Si tratterebbe, quindi, di ricavare energia dall’acqua marina che entra in contatto con il vulcano sottomarino e si surriscalda fino a raggiungere i 400° e una pressione superiore a 200 bar, convogliando quindi il vapore necessario per muovere turbine e generare la produzione di energia elettrica.
Il progetto si chiama Marsili Project e comprende tre fasi esplorazione, perforazione e produzione: si punta a creare un impianto importante per la geotermia sottomarina non solo italiana ma mondiale, trasformando così il vulcano sottomarino nella più significativa fonte di energia geotermica offshore e inaugurando un nuovo modo di produrre energia pulita e di fatto inesauribile.
Marsili Project nasce ufficialmente nel 2006, da un’idea della società marchigiana Eurobuilding, che opera nel campo dell’ingegneria naturalistica. Il progetto sta per partire anche a livello operativo, con tempi non rapidissimi occorre dire: entro due anni, infatti, è prevista la costruzione di una piattaforma di trivellazione e di un pozzo profondo 800 metri, per poi scendere nel vulcano per altri 1200 m di profondità.
Entro il 2015 saranno costruite altre 4 piattaforme per trarre energia, raggiungendo quindi una capacità di produzione di energia elettrica dalla geotermica iniziale stimabile tra gli 800 e i 1000 Megawatt che è sufficiente per soddisfare i bisogni energetici di una città di circa 700mila abitanti.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito del Marsili Project: eurobuilding.it/marsiliproject/
Articoli correlati: Geotermia bassa entalpia: che cos’è e che prospettive offre?
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.