Il kapok è una fibra di origine naturale che si ricava da un albero molto diffuso in Sud America. I suoi frutti assomigliano al cotone, ma la fibra che se ne ricava è molto più leggera e viene utilizzata soprattutto per imbottire cuscini e trapunte. Per questo è chiamata anche lana vegetale e la sua densità la rende la fibra naturale più leggera al mondo. Scopriamo tutti i segreti di questa pianta lontana e vediamo come viene utilizzata la sua fibra.
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Per i Maya l’albero del Ceiba pentandra era un sacro: vista la sua maestosità – arriva a 60 metri di altezza – credevano che le anime dei morti vi salissero per raggiungere il cielo.
Cresce nelle foreste pluviali tropicali. Fa parte della famiglia delle Bombacaceae ed ha dimensioni imponenti: raggiunge anche i 60 metri di altezza, mentre il tronco può avere 3 metri di diametro.
Questa pianta cresce in maniera spontanea in Sud America, in America Centrale, ma anche in Africa e in alcune zone dell’Asia come la Thailandia e l’Indonesia.
In Italia ne troviamo 6 esemplari nella città di Positano dove fu portato a metà 900 da un turista argentino come regalo per un albergatore.
Solo recentemente, grazie alle nuove tecnologie di filatura, si è iniziato a prendere in considerazione l’utilizzo del suo soffice frutto per realizzare un filato naturale da impiegare nel settore tessile. In particolare lo si usa per le imbottiture di cuscini, piumoni e materassi, data la sua particolare leggerezza.
Ha inoltre molte proprietà: è anallergica, offre grande resistenza all’usura ed ha un’ottima gestione dell’umidità.
Si ottiene dall’albero della Ceiba pentandra, o Ciba, che cresce spontaneamente in America meridionale.
La fibra si ricava dai suoi frutti con molta fatica per via della sua bassa densità, il che la rende piuttosto costosa. Tuttavia, è totalmente biologica ed a basso impatto ambientale, perché ad oggi la pianta cresce per lo più in maniera spontanea e non è coltivata.
La sua fibra è cava, lunga da 2 a 4 cm, e proviene dalla filatura della ‘paglia’ contenuta nei bacelli. La sua lavorazione è lunga e faticosa per via della sua bassa densità, il che la rende piuttosto costosa. Contiene infatti l’80% di aria, è dunque molto leggera. Per questo rimane meno appetibile del cotone o di altre fibre naturali come lino, lana e canapa.
L’alto contenuto di aria la rende estremamente leggera: la densità è di 0,35 g/cmc, per questo è ideale nel tessile per la realizzazione delle imbottiture per cuscini e materassi. Dato che è anche anallergica.
Non è ancora molto diffusa, ma è destinata a diffondersi sia nel tessile per la casa che nella moda per le sue pregiate qualità, sofficità e leggerezza, igroscopia e calore, solo quando verrà trovato un metodo di filatura più veloce ed economico.
Questa fibra è biologica ed eco-sostenibile perché l’albero da cui si ricava cresce spontaneamente in foreste incontaminate, non sono necessarie coltivazioni intensive, e viene facilmente raccolta a mano.
L’albero cresce ancora senza uso di fertilizzanti o pesticidi, ed il prodotto finito, una volta terminato il suo ciclo di vita, è interamente smaltibile, perché compostabile al 100%
La lavorazione avviene in stabilimenti artigianali, e si ottiene una fibra morbida, durevole e resistete all’umidità.
La lavorazione dei filamenti che ricoprono i semi dei frutti del Ciba è lunga e faticosa. Questi filamenti appaiono lucenti, di consistenza simile al cotone, ma non possono essere filati con facilità come il cotone.
Per questo ad oggi trova il suo maggior impiego come imbottitura di cuscini o per creare dischetti levatrucco, e il suo prezzo è sempre piuttosto elevato.
Albero e frutto sono sacri per i Maya, che credevano vi salissero i morti per raggiungere il cielo.
Nei paesi di origine, è stato a lungo utilizzato in medicina popolare – in particolare utilizzando le foglie, la corteccia e la resina – come trattamento contro disturbi di vario genere. Ad esempio:
Il tronco veniva invece utilizzato per costruire imbarcazioni e canoe.
In età moderna invece il legno si inizia a utilizzare per costruire case e per realizzare sculture, mentre le fibre del seme servivano per imbottire i giacigli e per la realizzazione dei cuscini per l’allattamento al seno.
I frutti della Ciba contengono dei piccoli semi neri, ricoperti da una densa lanugine, costituita da lignina e cellulosa.
Questa fibra cava e leggerissima, attentamente lavorata, è trasformata in un filo utilizzato soprattutto per imbottire cuscini, materassi, trapunte, ma anche per realizzare qualche tessuto particolare.
È indicata per chi soffre di allergie in quanto anallergica e idrorepellente.
Capiamo quali vantaggi offre l’uso di kapok per le imbottiture.
Acquistare o realizzare un cuscino imbottito di questa fibra vuol dire, prima di tutto, fare una scelta naturale e sostenibile. Inoltre è naturalmente soffice, morbido e salubre.
Vediamo adesso quali sono i vantaggi principali.
Scegliere un cuscino, una trapunta o un materasso imbottito di questa fibra offre vantaggi alla qualità del sonno e alla salute. In particolare:
La fibra più utilizzata per la realizzazione di cuscini per la meditazione è proprio questa.
Devono essere comodi e dare un senso di comfort e freschezza. Per questo sono imbottiti solitamente di pula, il residuo della lavorazione di alcuni cereali come il riso, e kapok.
Il risultato è un cuscino che offre una piacevole sensazione, ed è ottimo per la pratica dello yoga.
I cuscini triangolari tailandesi sono ottimi per recuperare energia, per rilassarsi o fare pratica yoga.
Sono imbottiti con kapok puro e questo li rende resistenti all’umidità e quindi utilizzabili ad ogni latitudine e sia a casa sia all’aperto.
Sempre più spesso è una fibra richiesta in ambito cosmetico perchè anti-allergenica e resistente, da utilizzare come dischetto per passare un prodotto struccante.
Si trovano in commercio set di dischetti in fibra di Kapok che presentano caratteristiche di:
Lentamente si stanno affiancando alla vendita dei dischetti in cotone, per una clientela più attenta ed esigente che vuole un prodotto 100% naturale, ma anche riciclabile e ad impatto ambientale zero.
Infatti i dischetti struccanti comuni, seppur di origine naturale, sono prodotti con sostanze chimiche, confezionati in plastica e non sono riciclabili. Anche le acqua micellare, se scelta accuratamente, non inquina i mari.
Per questo il dischetto in fibra naturale lavabile sta diventando sempre più in uso tra consumatori consapevoli. Ce ne sono in bambù e cotone, misti kapèok e cotone e altre fibre orgniche.
I dischetti struccanti in questa fibra apportano diversi benefici per la pelle:
Non solo fibra naturale, dai semi dell’albero della Ciba si ottiene un olio utile in cosmesi e, se ben raffinato, impiegato anche come olio da cucina, specialmente mescolato ad altri oli commestibili.
Dalla corteccia e dalla resina si ottiene un’essenza che può essere assunta oralmente: miscelate 7 gocce di olio in un bicchiere d’acqua, al mattino e alla sera, oppure diluite con 1 cucchiaino di brandy.
Offre benefici nei casi di:
Si acquista come imbottitura sfusa in sacchi da 1-2 kg sia online che nelle grandi catene di distribuzione: costa in media 20-25 euro al chilo.
Come essenza si trova in alcuni negozi di erboristeria e online, a circa 20 euro per una boccetta da 15 ml.
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