Terapie riabilitative

Kinesio taping, i cerotti per curare contratture e molto altro

Cos'è, a cosa serve, come funziona, benefici e controindicazioni

I kinesio taping o nastri kinesiologici sono speciali cerotti di cotone elastico che si applicano secondo un certo criterio per curare o prevenire lesioni a livello muscolare ed ortopedico. Gli ambiti di utilizzo sono dei più vari. Sono sempre più i fisioterapisti, i chiropratici, i preparatori atletici e gli osteopati che utilizzano questa pratica. Considerando l’estrema semplicità di utilizzo, i kinesio taping vengono utilizzati da tantissime persone, da gente comune e atleti professionisti.

Kinesio taping, i cerotti per curare contratture e molto altro

In questa guida, vedremo nel dettaglio di cosa si tratta e come funzionano.

Che cos’è il kinesio taping

È un nastro adesivo elastico, in cotone ipoallergenico e senza lattice, che si applica sulla cute per alleviare i tipici dolori causati da tensioni muscolari e contratture. Il kinesio taping non contiene alcun farmaco ma, se applicato in maniera corretta, può rivelarsi un utile e valido aiuto sia a scopo terapeutico, ad esempio nei casi di riabilitazione, che a titolo preventivo.

Significato del nome

In inglese, “tape” significa “nastro”. Il vocabolo “kinesio” si riferisce al kinesiologo, il professionista che si avvale spesso di questo strumento.

Origini

La metodologia della kinesio taping affonda le sue origini in Oriente negli anni ’80. Gli ideatori furono il dott. Kinzo Kase e il dott. Murai. I principi di questa metodologia si basano su quelli della medicina cinese.

In origine, l’applicazione di un cerotto elastico era volta a favorire i naturali processi di autoguarigione per risolvere problematiche a livello muscolo-scheletrico. Lo scopo era quello di fornire un sostegno, pur senza limitare i movimenti.

Negli anni ’90, questa tecnica comincia a diffondersi anche in Occidente. Una volta importato in Europa e in America, il metodo è stato oggetto di numerosi studi e sviluppi, tanto che oggi viene diffusamente usato sia in ambito riabilitativo che sportivo.

Quanti tipi di kinesio taping ci sono

Ufficialmente sono riconosciuti 3 tipi di taping:

  • White Athletic Taping, il più usato
  • McConnell® Taping: molto rigido, si indossa per brevi periodi
  • Metodo Kinesio Taping®: tecnica terapeutica molto usata per la riabilitazione

Colori

In commercio si trovano taping nei colori più disparati che non hanno alcun significato. Si tratta più di una moda. Le varie cromie, infatti, non corrispondono a specifiche funzioni.

Cosa contiene il kinesio taping

Non contiene alcun tipo farmaco, né principio attivo. Si tratta di un tessuto particolare di cotone, elastico ed adesivo che, se applicato in maniera corretta, dona sollievo a parecchi stati dolorosi. È ipoallergenico e resiste all’acqua.

Come funziona

Sull’epidermide ci sono dei recettori nervosi che, quando attivati da stimoli esterni, inviano delle informazioni ai tessuti che stanno sotto. Pertanto, a seconda di come il tape viene applicato, dà stimoli differenti.

Nell’applicazione possono cambiare:

  • forma
  • tensione
  • direzione
  • posizione del muscolo o dell’articolazione

A cosa serve il kinesio taping

  • allevia il senso di dolore
  • facilita un movimento
  • favorisce l’attivazione di un muscolo anche se debole
  • inibisce un movimento o un’azione muscolare
  • favorisce il drenaggio linfatico in caso di edema
  • mantiene le articolazioni in posizione corretta
  • protegge legamenti e tendini
  • dà sostegno muscolare
  • migliora la circolazione sanguigna e linfatica
  • riduce l’infiammazione dei tessuti
  • attiva il sistema analgesico endogeno
  • stimola la propriocezione
  • riduce la possibilità di crampi e/o allungamenti eccessivi dei muscoli

In quali casi è utile il kinesio taping

Considerando i benefici che apporta, il kinesio taping può quindi essere utilizzato per vari scopi:

  • trattare contratture muscolari derivanti da problemi di tipo artrosico o da ernie
  • prevenire gli infortuni, specie in ambito sportivo
  • stressare meno l’apparato legamentoso
  • aumentare la funzione propriocettiva
  • gestire piccole fratture, come ad esempio quelle delle ossa metatarsali del piede
  • migliorare la circolazione locale
  • favorire il naturale processo di guarigione
  • aumentare la stabilità articolare

In pratica, ecco quali sono le principali patologie che spesso vengono curate, anche preventivamente, con il kinesio taping:

  • contratture varie
  • epicondilite
  • tendine d’Achille
  • infiammazioni della cuffia dei rotatori
  • sindrome del tunnel carpale
  • mal di schiena, lombalgia, male al collo

Come si applica il kinesio taping

In base alla zona in cui andrà applicato il cerotto e allo scopo, ci sono vari tipi di taglio:

  • a “I”: usato su muscoli nastriformi o per stabilizzare
  • a “X”, utile per decongestionare
  • a “Y”: serve per circondare il muscolo e ottenere una inibizione o una stimolazione
  • a ventaglio”: svolge un effetto drenante

Consigli generici per l’applicazione

  • Arrotondare i margini per favorire un’aderenza migliore e aumentare la durata dell’applicazione
  • Applicare il cerotto 5 cm oltre la zona da trattare
  • In genere, il cerotto deve seguire la direzione del muscolo
  • Prima dell’applicazione, depilare la cute e detergerla con cura, eliminando ogni traccia di oli e/o creme
  • Non toccare il nastro dalla parte adesiva
  • Per i tagli a “Y” e “a ventaglio” rimuovere la carta partendo dal segmento intero, ovvero dalla “base”. Applicare quindi sulla pelle una striscia per volta
  • Dopo aver applicato il cerotto, sfregarlo energicamente in modo tale che la colla, scaldandosi, migliori l’aderenza
kinesio taping
Questi nastri sono sempre più popolari tra gli sportivi: ma attenzione, non va bene il fai da te.

Modalità di applicazione

Esistono fondamentalmente 2 modi per applicare il bendaggio:

  • senza tensione: per drenare e per i muscoli contratti che hanno bisogno di rilassamento
  • con un po’ di tensione o senza tensione ma posizionando l’arto interessato in accorciamento per le tecniche legamentose e il trattamento dei muscoli che devono essere stabilizzati e sostenuti

Esempi di applicazione in base alla parte del corpo da trattare

  • Gomito: applicare il nastro senza tensione tenendo il gomito in flessione, formando un ventaglio sull’intero gomito
  • Spalla: partendo dall’origine del bicipite brachiale applicare il nastro lungo il braccio verso il gomito
  • Quadricipite: applicazione di vasto laterale e mediale, utile in caso di contrattura, rigidità muscolare e/o affaticamento
  • Polpaccio e tendini d’Achille: applicare senza tensione una striscia a “Y” che parte da sotto il tallone al cavo popliteo
  • Piede gonfio a causa di distorsione alla caviglia: tagliare 2 strisce a ventaglio lunghe circa 25 cm e applicarle in modo da andare a creare sulla caviglia un doppio ventaglio incrociato. Posizionare senza tensione mentre la caviglia è in allungamento
  • Bicipite femorale contratto: tagliare una striscia a “Y” ed applicarla senza tensione dalla tuberosità ischiatica alla testa del perone mentre il paziente esegue una flessione del tronco in avanti mantenendo le gambe estese. Con i due bracci della “Y” avvolgere il ventre muscolare del bicipite femorale
  • Epicondilite: tagliare una striscia a ventaglio lunga circa 20-25 cm ed applicarla senza tensione sul gomito flesso
  • Lombalgia, mal di schiena, ernia del disco: tagliare 4 strisce a “I” lunghe circa 25 cm ed applicarle senza tensione ai lati della colonna vertebrale mentre il paziente si trova piegato in avanti
  • Collo: tagliare due strisce a “I” lunghe 20-25 cm e larghe 2,5 cm circa ed applicarle senza tensione ai lati della colonna mentre il paziente piega la testa in avanti
  • Ginocchio: tagliare il cerotto creando una base di 2 cm circa e 4-5 code. Mantenendo il ginocchio flesso, fissare la base e poi applicare le code una per volta seguendo l’andamento dall’alto verso il basso ricoprendo circa metà ginocchio. Eseguire lo stesso procedimento sull’altra metà del ginocchio

Chi può applicare il taping

Sulla base di quanto finora spiegato, è chiaro che l’applicazione del tape kinesiologico richieda conoscenze fisiologiche, unitamente alla capacità di scegliere il taglio e l’applicazione più adatti per i vari problemi da trattare.

Pertanto, i kinesio taping non sono cerotti che tutti possono applicare. Evitare quindi il fai da te, ma avvalersi di esperti professionisti come fisioterapisti, kinesiologici, preparatori atletici, chiropratici, osteopati, così come anche medici, infermieri e, in generale, tutti i professionisti sanitari che si occupano principalmente di riabilitazione.

Quanti giorni si tiene il taping

In genere, il cerotto resta attaccato per 3-4 giorni. Come già accennato, il tape resiste all’acqua; pertanto, il paziente può nuotare in piscina e farsi la doccia senza problemi. Tuttavia, dopo il contatto con l’acqua, il nastro non andrebbe lasciato bagnato. L’ideale sarebbe quindi tamponarlo con un asciugamano e poi asciugarlo con il phon.

Come togliere i kinesio taping

Con un amano tirare la pelle e, con l’altra, rimuovere il cerotto lentamente seguendo la direzione di crescita dei peli. Se necessario, per facilitare la rimozione, utilizzare olio o alcool.

Dove si compra il kinesio tape

Oltre che in farmacia, ormai si trovano vari tipi di nastro anche nei negozi specializzati nello sport, come Decathlon, oltre che online. Ecco un paio di esempi:

Quanto costa farsi mettere i kinesio taping

Il prezzo medio di un fisioterapista certificato è di 25,00 euro.

Controindicazioni

Se ne sconsiglia l’uso in caso di:

  • disturbi della circolazione (flebite, trombosi, varici…)
  • infezioni in atto
  • ferite aperte
  • patologia neoplastica, sospetta o accertata

Eventuali effetti collaterali

I principali effetti indesiderati possono riguardare principalmente l’ipersensibilità al materiale e/o alla colla, che si possono manifestare con prurito, irritazione cutanea, gonfiore ed eritema persistente. In tal caso, il nastro va subito rimosso.

Inoltre, col passare del tempo e de il soggetto suda molto, si può andare incontro ad una perdita prematura dell’effetto stabilizzante.

Approfondimenti utili

Per finire, ecco alcuni post su trattamenti tradizionali e non:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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