Piante e fiori

Kokedama: una “palla di muschio” che arreda

Origini, caratteristiche, utilizzi e la spiegazione per realizzarlo passo per passo

Kokedama. Lo avete già sentito nominare? Ve ne parliamo in questa guida, siamo sicuri che alla fine della lettura correrete ad acquistare tutto l’occorrente per costruirne uno. Buona lettura!

Kokedama: una “palla di muschio” che arreda

Kokedama: cos’è

Si tratta di composizioni floreali dallo spiccato carattere decorativo e di design, realizzate con diversi tipi di piante: felci, piante da fiore, bambù, erbe aromatiche, piante grasse

Di origine giapponese, il kokedama è l’arte di allevare le piante senza vaso. In pratica si presenta come una pianta che spunta da una sfera ricoperta di muschio.

Permette di realizzare piccoli giardini pensili o sospesi e creare atmosfere da giardino zen in qualunque angolo della casa.

Significato

Letteralmente significa ‘perla di muschio’. Era una tecnica già in voga nel 1600 in opposizione alla tecnica del bonsai.

Usi del Kokedama

Si può utilizzare in vari modi:

  • Decorazione d’interni. Si tratta di composizioni altamente decorative. Vengono spesso utilizzate per la realizzazione di giardini verticali, ma anche come elementi di arredo. Spesso sono sospese a mezz’aria e legate con un filo di nylon. Come complemento decorativo d’arredo le sfere possono essere appoggiate ad una base come un vassoio, una ciotola, un’alzatina per dolci… e fungere così anche come centrotavola green. Se sospesi, possono essere utilizzati da soli oppure in combinazione con altri tipi di piante.

kokedama

  • Idea regalo. Sono composizioni ideali anche per essere regalate. Al posto di un classico mazzo di fiori, di breve durata, quest’idea andrà ad abbellire casa e resisterà nel tempo, come un vero e proprio complemento d’arredo.

Origine del Kokedama

Non ci sono origini storiche sulla sua origine, ma piuttosto credenze e leggende. La leggenda più popolare narra che sia nato per pura casualità grazie all’ingegno di un contadino giapponese molto povero, che non poteva permettersi di acquistare un piccolo vaso dove coltivare la sua pianta preferita.

Pensò così di inglobare la pianta, con tutte le radici, in un miscuglio fangoso rivestito con muschio. Ed è così che nacque il primo della storia.

La tecnica venne ripresa e si diffuse ampiamente.

La coltivazione si presta per la coltivazione di piante di dimensioni ridotte. Non è un caso che abbia avuto particolare fortuna in Giappone, la patria della tecnica bonsai.

kokedama

Si diffuse durante il periodo Edo (XVII – seconda metà XIX), come evoluzione dello stile bonsai detto Kengai, che si ispira alla natura che cresce in condizioni difficili e ambienti ostili: pareti a picco sul mare, strette gole di montagna, pareti rocciose sferzate dal vento…

Oggi trasmette molta meno drammaticità. Anzi, oseremmo dire, tutt’altro effetto. Amatissimo da artisti e designer, questa palla verde conferisce all’ambiente in cui è collocata un’atmosfera di immediata pace e serenità.

Come si fa un Kokedama

Si realizza facilmente e non servono nozioni da giardiniere. Anzi, lo si può sfruttare come passatempo per rilassarsi. Ecco come procedere.

Materiale occorrente

  • 1 o più piante giovani e sane con foglie vigorose e steli compatti
  • muschio fresco (quello vivo ancora verde) o sfagno (muschio di torba molto permeabile e decorativo)
  • terriccio acido e fangoso realizzato con torba (ketotsuchi) misto mischiato con argilla (akadama), un componente drenante
  • 1 bacinella di acqua fredda
  • 1 filo di nylon, spago e forbici
  • 1 reticella in plastica tipo quelle della frutta

Trovate alcuni materiali online:

Preparazione.

  • Preparate il substrato mescolando 5 parti di torba (ketotsuchi) e 1 parte di argilla espansa (akadama). Questi due ingredienti vanno impastati con l’acqua, che va aggiunta poco alla volta, fino ad ottenere un composto omogeneo e facile da modellare. E dategli la forma di una sfera.
  • Pulite le radici della pianta, eliminando il terreno che le avvolge.
  • Inglobate delicatamente le radici della pianta nella sfera di fango fino a coprirle del tutto, fino all’altezza del colletto.
  • Fate aderire il muschio alla sfera di fango premendo bene con le mani.
  • Legate la sfera con lo spago oppure avvolgetela in una reticella.
  • Immergetela nell’acqua per almeno 2 ore
  • Sgocciolate l’acqua in eccesso
  • Collocate a sfera nel luogo prescelto: in un vaso, in una ciotola, appeso al soffitto con fili di nylon o altro.

kokedama

Consigli utili per fare il kokedama

Il muschio verde e il muschio d’Islanda sono tra i materiali migliori e più facilmente reperibili. Il muschio d’Islanda, in particolare, è completamente naturale e trattato con tinte vegetali per mantenere la colorazione originale e garantire elasticità nel tempo.

Sconsigliato raccogliere in autonomia il muschio poiché potrebbe incorporare nel substrato anche parassiti, muffe o insetti nocivi.

Per un giardino sospeso, appendere i kokedama con un filo di nylon molto resistente.

Manutenzione del kokedama

La sua cura non differisce molto da quelle per le normali piante da appartamento.

Esposizione del kokedama

Le perle di muschio necessitano di un ambiente luminoso, ma non a diretto contatto con il sole.

Irrigazione del kokedama

Le piantine vanno bagnate una volta a settimana, le piante grasse una volta al mese.

L’irrigazione avviene in maniera diversa dal solito, in quanto bisogna utilizzare uno spruzzino o un vaporizzatore per nebulizzare la pianta.

Kokedama: le piante più adatte per realizzarlo

Le tipologie di piante che si prestano per comporre queste sfere sono svariate. Potremmo dire praticamente tutte.

Esattamente come accade per i bonsai. Va da se che piante di più semplice manutenzione permetteranno di creare un kokedama facile da gestire. E che sarà più bello e in buona salute.

Comunque sia, qualunque piantina scegliate, dovrà essere giovane e rigogliosa.

Qualche esempio?

Se vi piace l’effetto-cascata, orientatevi su edera, felce e pothos, tutte varietà, tra l’altro, molto indicate alla coltivazione in appartamento.

Fatevi comunque consigliare da un vivaista specializzato, specificandogli dove volete esporre i kokedama.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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