L’acchiappasogni è un oggetto che subito ci porta con il pensiero agli indiani del Nord America. Oggi questo simbolo è diventato molto comune, tutti lo conoscono e molti ne hanno uno in camera….ma non tutti conoscono il suo vero significato! Scopriamo la storia e la leggenda che accompagnano la nascita di questo piacevole oggetto e vi diamo anche qualche consiglio per realizzarne uno fai da te.
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Noto con la parola inglese dream catcher, non è solo una bella decorazione che oggi anche nei paesi occidentali appendiamo in casa, sul letto, davanti alla finestra o in auto per accompagnarci durante la giornata. Si tratta anche di un simbolo, custode di un sapere lontano.
Oggi potremmo definirlo un portafortuna o uno scaccia-malocchio, ma non è solo questo, perché questo semplice oggetto ha in se la forza della natura, la cultura, la tradizione di antiche credenze indigene.
Quindi mettiamo da parte la razionalità e lasciamoci trasportare dagli spiriti e dalla fantasia. Quale è la sua storia? Perché è un simbolo? Quali sono le sue origini?
Il dream catcher viene subito associato agli indigeni del Nord America, in particolare alle tribù Cheyenne e Dakota, anche se la storia offre testimonianza antecedenti, addirittura al 300 AC in India.
Questi oggetti, piccoli e leggeri, non più grandi di un palmo di mano, venivano realizzati con ciò che si trovava in abbondanza in natura: legni morbidi, foglie, piume di uccello, pietre, semi… ed erano un segno di riconoscimento sociale all’interno delle tribù americane.
Venivano infatti appesi fuori dalla proprie tende e informavano il visitatore in merito alla professione praticata da chi abitava la tenda.
Bastava dunque osservare l’acchiappasogni, creato in dimensioni e forme più disparate, per comprendere subito chi abitasse lì: se era esperto di caccia, un guerriero o forse un guaritore.
Quando le Americhe furono scoperte e iniziò l’invasione da parte dei popoli colonizzatori questo oggetto perse il suo significato originale e divenne uno scaccia-incubi, utilizzato per allontanare i brutti sogni.
Si diffonde nei paesi di cultura occidentale solo dopo gli anni ’60: in età recente infatti il raggiunto benessere porta sempre più persone a viaggiare e conoscere culture lontane e differenti.
Inoltre vi è una ritrovata consapevolezza dell’importanza delle tradizioni lasciate dalle comunità indiane rimaste. Per tutti ne è divenuto il simbolo dell’unità.
Le origini di questo piacevole scacciapensieri vengono tramandate dai nativi con diverse leggende.
Secondo i nativi americani partecipa alla crescita spirituale di chi lo possiede in quanto favorisce i pensieri positivi e ricchi di significati, che rimangono come messaggi da interpretare per progredire nella vita, allontanando invece le energie negative.
In origine era composto da:
Il cerchio veniva utilizzato per:
Ha un significato simbolico molto potente che contiene tutta la saggezza millenaria degli indiani d’America.
Chi è sensibile all’argomento potrà tenerne uno a casa per proteggere e alleggerire la mente e permettere sonni tranquilli.
Può essere posizionato sull’uscio di ingresso oppure in camera da letto, in modo tale da restare al buio di notte e garantire alla luce del giorno di attraversare il buco centrale della rete.
Per realizzarne uno fai-da-te con una tessitura dei fili tradizionale prima di tutto scegliete i materiali da utilizzare. Prediligete quelli naturali: legno flessibile, fili di tessuto o di cuoio, piume e semi. Ad esempio:
Preparazione. Piegate il ramoscello su se stesso più volte per formare un cerchio, che potete bloccare con un filo di lana o cotone. La grandezza ideale secondo la tradizione indiana è appena più grande della propria mano aperta. Ricoprire, se volete, il ramoscello con il nastro.
Ora procedete con la tessitura della ragnatela. Annodate un’estremità del filo alla base dell’anello. Tendere lo spago e avvolgerlo intorno al cerchio a pochi cm di distanza, creando un altro nodo. Procedete in senso orario creando all’incirca 8 nodi su tutta la circonferenza.
La ragnatela, che di solito si compone di 6 o 8 fili, si comincia a creare con il medesimo procedimento. Si parte dalla metà di ogni filo teso, tra 2 nodi e gli si annoda un nuovo filo che procede in senso orario, annodato al centro di ogni filo teso.
A metà della costruzione iniziare a inserire le perline, e poi proseguire. Alla fine lasciate cadere ciò che resta del filo, Annodate alla base del cerchio dei nastri, legate le piume e appendete.
Per prepararlo con i bambini prendete il seguente materiale:
Trovate i vari materiali in cartoleria, al brico center e anche online:
Preparazione. Ricoprite l’anello di legno con il nastro adesivo colorato o il washi tape. Iniziate a formare la ragnatela con il filo di lana, fissandolo inizialmente con un nodo molto stretto in un punto qualsiasi del cerchio e poi facendolo passare da un punto all’altro del cerchio, anche senza simmetria. Inserite qualche perlina nel filo, qua e la. Accertatevi che resti del filo di lana nella parte inferiore dove attaccare le piume. Potete infilare anche delle piccole conchiglie a piacere.
Si appende sopra il proprio letto o sulla scrivania, oppure davanti alla finestra. Sarà piacevole sentire il rumore del vento che fa muovere le conchiglie e tutto ciò che il bambino ha pensato di attaccare.
Per costruire l’oggetto originale della tradizione indiana bisogna usare materiali presenti in natura e che portano con sé un importante significato:
Si costruisce durante la notte, e si posiziona in modo che sia al buio di notte e inondato di luce durante il giorno. La tessitura della rete è simmetrica e a ragnatela. Ma si possono realizzare diverse forme, come suggerisce la fantasia. Ad esempio un albero della vita.
Regalarlo vuol dire fare un augurio: che tutti i sogni siano belli e possano essere portatori di messaggi per vivere bene la propria vita.
Viene regalato:
Oggi il suo uso è diffuso perdendo un po’ il suo significato iniziale e viene dunque utilizzato semplicemente come portafortuna, appeso in auto, usato come bomboniera di matrimonio, rappresentato in collane e ciondoli di ogni genere.
Infine, è un tatuaggio molto diffuso tra le nuove generazioni.
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