La piramide alimentare per bambini conserva le basi della dieta mediterranea dell’adulto, ma si differenzia in alcuni punti. Scopriamo quali.
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Così come per gli adulti, anche per i bambini esiste una specifica piramide alimentare. Consiste in un grafico che comunica in modo semplice ed immediato gli elementi-chiave per avere un’alimentazione sana ed equilibrata:
Bisogna però tener conto che in un bambino, la maggior rapidità di crescita corrisponde a maggiori esigenze nutrizionali. Dunque, più giovane è l’età, più gravi saranno le conseguenze di apporti nutrizionali non corretti.
Quindi nella piramide destinata ai più piccoli la gerarchia degli alimenti e la distribuzione delle porzioni subiscono delle ovvie modifiche rispetto a quella tradizionale destinata agli adulti e nella piramide alimentare mediterranea. Il motivo è legato a fabbisogni nutrizionali diversi, che variano con l’età del bambino.
In sintesi, ecco i gradini della piramide più importanti:
Il latte materno (o la formula adattata) e l’acqua rappresentano le fonti alimentari di vita basilari della piramide, cui si aggiungono lo svolgimento d’attività fisica regolare e i concetti di convivialità, stagionalità e biodiversità tanto cari alla dieta mediterranea.
Partendo dalla base, che contiene gli alimenti con le quantità maggiori, e procedendo verso l’alto, si trovano:
Per stare in salute, inoltre, è fondamentale che il bambino vari il più possibile la sua alimentazione. Si consiglia di mangiare frutta e verdura di stagione e rispettare la biodiversità degli alimenti.
Una raccomandazione da mettere accanto alla piramide è di consumare sempre il pasto in compagnia della famiglia o degli amici e non da solo.
Se possibile, sarebbe meglio evitare di stare davanti alla TV o qualsiasi altro dispositivo elettronico (cellulare, tablet, ecc.) e sempre in un ambiente sereno e tranquillo.
Infine, anche per il bambino, come per l’adulto, lo svolgimento quotidiano di sport è un momento davvero importante per una corretta crescita psico-fisica e per mantenersi sani ed attivi. L’importante è intervallarlo a momenti di riposo adeguati al recupero delle energie.
Il ruolo dell’alimentazione nella crescita di bambini e adolescenti è fondamentale, ancor di più che nell’adulto.
In particolare i piccoli hanno una variazione continua delle loro esigenze nutrizionali, legate alle varie fasi di sviluppi e ai diversi fabbisogni durante la crescita.
Inoltre, bisogna sempre ricordare che l’adulto di domani è la diretta conseguenza del bambino di ieri. In generale possiamo affermare che un bambino in buona salute e normopeso, che segue un’alimentazione adeguata e uno stile di vita sano sarà un adulto con poche complicazioni di salute, che continuerà a seguire una dieta varia ed equilibrata.
In Italia, negli ultimi decenni, si è verificato un preoccupante aumento del numero di giovani in sovrappeso o con problemi più o meno gravi di obesità.
In particolare, alcuni studi stimano che i bambini in sovrappeso siano superiori al 20% della popolazione pediatrica,. Quelli obesi si aggirerebbero attorno al 10%, con una maggior concentrazione nelle regioni del Sud e del Centro.
La causa principale di questo fenomeno è la diffusione di abitudini alimentari scorrette e distanti dalle linee guida della dieta mediterranea. Oltre a ciò, c’è una maggiore sedentarietà. E tutto questo sfavorisce il corretto accrescimento psico-fisico del bambino.
Per tale ragione diviene fondamentale, oltre all’allattamento al seno esclusivo fino ai 6 mesi, promuovere una dieta sana ed equilibrata sin dai primissimi anni di vita, durante e per tutta l’adolescenza. Perchè i suoi vantaggi sono molti:
Ecco, quindi, che entra in gioco la piramide alimentare dedicata a chi cresce, allo scopo di educare dal punto di vista alimentare i più piccoli.
Nei bambini ci sono diversi tipi di alimentazione a seconda delle varie fasi evolutive. Vediamole da vicino:
Lo svezzamento rappresenta il secondo momento fondamentale della vita del neonato dopo la nascita.
Consiste in un periodo transitorio in cui il latte (materno o formula) cessa di essere l’alimento esclusivo della dieta del piccolo. Verrà progressivamente sostituito da un’alimentazione diversificata in forma prima semi-solida e poi solida.
Si effettua intorno ai 6 mesi di vita per vari motivi. Il neonato infatti:
È consigliabile, però, tenere sempre conto anche dell’individualità del bambino. Se rifiuta di essere allattato, probabilmente è l’ora di svezzarlo, ma se non accetta nuovi cibi, magari è meglio attendere ancora un po’ di tempo.
Tuttavia, non bisogna eliminare il latte dalla dieta, perché, oltre ad essere economico e naturale, rimane un’importante fonte di fattori nutritivi e non nutritivi essenziali. Basti pensare che 500 ml di latte al giorno garantiscono un adeguato apporto proteico e di calcio.
Dunque, con lo svezzamento, il bambino passerà dalle 6-8 poppate al giorno ad un’alimentazione costituita da 2 pasti lattei dolci e 2 pappe complementari salati come la crema multicereali ed il semolino.
Un esempio di schema dietetico da applicare per bambino da 6 mesi ad 1 anno di vita è:
Va da sé che in questa fase la consistenza dei cibi dovrà cambiare gradualmente (da semi-liquida a semi-solida a solida). Inoltre, i vari nuovi alimenti dovranno essere assaggiati uno alla volta (senza MAI l’aggiunta di sale o zucchero, importantissimo!) per valutare la tolleranza del bambino ad ognuno di essi e non confondergli i gusti.
Inoltre, già dopo pochi mesi dall’inizio dello svezzamento, bisognerà indurre il bambino alla sostituzione di almeno uno dei pasti a base di latte con un’ulteriore pappa.
In questo modo si va a completare il quadro all’intorno dei 2 anni di vita. L’optimum si realizza quando il bambino compie spontaneamente il distacco totale dal seno proprio nel corso del 2° anno di vita.
In confronto ai grossi cambiamenti che si verificano nella prima infanzia e nell’adolescenza, il periodo compreso tra i 2 anni e la pubertà è caratterizzato da una crescita fisica più lenta.
Terminata l’alimentazione complementare dello svezzamento, dai qui in poi l’alimentazione riflette le caratteristiche proprie della nutrizione dell’adulto. Per questa ragione la piramide alimentare tradizionale resta il riferimento a cui fare capo.
Tuttavia, va ricordato che il bambino in fase di crescita una parte dei nutrienti e delle energie che gli derivano dalla dieta sono proprio destinate all’accrescimento.
Porzioni, quantità e frequenze per una sana e corretta alimentazione secondo i criteri della piramide alimentare devono essere modulate in base al fabbisogno energetico e di nutrienti di cui necessita.
In base all’età, al sesso, alle caratteristiche fisiche (peso e altezza) e all’attività fisica svolta quotidianamente.
La dieta deve essere varia, con porzioni moderate e suddivisa in 5 pasti principali, per assicurare tutti i nutrienti e le energie necessarie ad affrontare la giornata:
Con l’adolescenza il discorso non cambia. Il bambino andrà incontro a grossi e veloci cambiamenti fisici in conseguenza della pubertà e dell’attività degli ormoni sessuali.
Dunque, diventa importante tenere sotto stretto controllo le variazioni di statura del bambino in modo da adeguare le quantità ai nuovi fabbisogni energetici e nutritivi.
Praticare uno sport significa consumare più calorie e stimolare il muscolo ad una reazione, per cui il bambino sportivo dovrà coprire quanto speso con l’attività fisica extra attraverso un aumento calcolato ad hoc delle calorie giornaliere.
L’accrescimento del bambino avviene in modo ottimale solo se all’organismo è fornita la giusta quantità di energie e nutrienti.
Se il bambino pratica sport e consuma energie per affrontare lo sforzo e queste non vengono compensate, si andrà a comprometterne la crescita. Per questo sono particolarmente utili gli spuntini fatti prima e dopo l’allenamento.
Ad esempio, un piccolo panino col prosciutto subito dopo lo sport ricarica le energie attraverso i carboidrati del pane e fornisce proteine complete utili alla rigenerazione del muscolo attraverso il prosciutto.
Il pediatria e lo specialista dell’alimentazione (dietista o nutrizionista) restano le 2 figure professionali fondamentali a cui fare riferimento perché il bambino possa crescere forte e sano.
L’OMS, oltre a raccomandare di affidarsi ad uno specialista per farsi accompagnare nel percorso di crescita del bambino, definisce una serie di punti fondamentali da tenere sempre a mente:
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