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La stazione madrilena di Atocha ora è un’enorme serra

Avrete probabilmente sentito parlare della stazione di Atocha a Madrid negli anni scorsi, essendo finita al centro delle news per essere uno dei punti di raduno degli Indignados spagnoli che quotidianamente facevano sentire la propria voce alle istituzioni ed ai rappresentanti politici, chiedendo una via d’uscita alla presente crisi che non fosse basata solo sui sacrifici di chi è già meno privilegiato.

La stazione madrilena di Atocha ora è un’enorme serra

Di Atocha, però, avreste potuto sentire parlare anche con riferimento ad un altro tema – oltre la giustizia sociale – che a noi è caro, il bello ed il verde.

La stazione madrilena di Atocha ora è un’enorme serra

Siamo abituati a pensare alle stazioni come luoghi freddi, dominati dai colori scuri, il grigio del cemento, il rame e il ferro delle rotaie. Invece si fatica quasi a pensare che quella di Atocha sia una stazione ferroviaria.

I colori esplosivi della natura e il profumo della vita che continuamente nasce sono i veri protagonisti dell’importante nodo di scambio. Cos’è che rende questa stazione davvero speciale vi starete chiedendo: è il grande e rigoglioso giardino botanico, realizzato nell’area in cui si fermavano anticamente i treni, prima che la stazione si espandesse.

La stazione madrilena di Atocha ora è un’enorme serra

La stazione vanta una lunga storia alle spalle, è stata inaugurata nel 1851 e poi è stata ricostruita nei primi anni novanta del secolo scorso: nel 2004, infine, è stata teatro di un tragico attentato in cui persero la vita molte persone.

L’area ospita circa 7000 piante, molte delle quali sono palme. Le specie tropicali sono 260 e i visitatori non mancano di rilassarsi all’ombra di esse, sulle panchine che costeggiano interamente il giardino. Ma l’attrazione più simpatica è sicuramente rappresentata dalle sornione tartarughe che attirano turisti e pendolari, rendendo l’attesa più piacevole.

La stazione madrilena di Atocha ora è un’enorme serra

Sembra di passeggiare in una serra, quasi ci si dimentica di essere lì solo di passaggio. Il sole che filtra dalle lastre di vetro che coprono l’edificio aiuta le piante a ricevere la giusta quantità di luce.

L’architetto Moneo, insieme al Ministero dei Trasporti, è riuscito a portare a termine un progetto di riqualificazione della stazione dando un nuovo volto all’intera area.

Pensate che meraviglia se le nostre stazioni di Roma o di Milano potessero vantare un simile capolavoro!

Altre curiosità e cose belle dal mondo da scoprire:

Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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