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La storia dei tre delfini liberati dall’acquario in Corea dopo la decisione dei giudici

Dopo quattro anni di prigionia Sampal è tornata in libertà! E’ questo l’epilogo della storia intensa e commovente di un delfino femmina costretta per anni a vivere reclusa e lontano dal proprio branco, che riesce a liberarsi dalle “catene” e a tornare libera! Nel 2009, al largo delle coste della Corea del Sud, Sampal è rimasta intrappolata in una rete da pesca ed è stata accidentalmente catturata. Ma invece di essere liberata e rilasciata (come previsto dalla legge!), è stata illegalmente venduta ad un acquario, il “Pacific Land Acquarium”.

La storia dei tre delfini liberati dall’acquario in Corea dopo la decisione dei giudici

Il destino di Sampal era scritto in quel nome ed è purtroppo comune a quello di tanti delfini che  vengono catturati per alimentare il business del divertimento.

Costretta, insieme ad altri due delfini, ad esibirsi in spettacoli per intrattenere i visitatori dell’acquario, a vivere in una vasca angusta e a fare acrobazie per guadagnarsi il cibo quotidiano, nel corso di quattro anni, la sua storia ha catalizzato l’attenzione di attivisti, biologi e dello stesso sindaco di Seoul, tutti uniti per lanciare un appello: lasciate libera Sampal!

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Un anno fa, di fronte alla crescente pressione, è intervenuta l’Alta Corte coreana che ha di fatto scritto la parola fine a questa ingiusta e crudele vicenda. I giudici hanno infatti ordinato che Sampal e i suoi due compagni d’acquario fossero lasciati liberi. Alla luce della decisione della Corte, gli specialisti della riabilitazione hanno cominciato a preparare gli animali per il rilascio e il ritorno all’habitat naturale, predisponendo un periodo di formazione e di ri-educazione alla vita in mare aperto. La maggiore preoccupazione dei ricercatori era infatti che i delfini potessero aver perduto l’innata capacità di sopravvivenza.

Sampal e gli altri due delfini sono stati collocati in una struttura per la riabilitazione ma prima del rilascio previsto per quest’estate è accaduto qualcosa di straordinario. Sampal, sfruttando una piccola apertura nella rete di protezione della struttura, è riuscita a fuggire. Una prodezza incredibile considerando che i delfini in genere evitano di nuotare in spazi ristretti! In un primo momento, quasi intimorita da quella libertà tanta agognata, di cui era stata privata per anni ed ora così vicina, Sampal non si è allontanata, nuotando nei dintorni della struttura. Una volta preso coraggio, con un guizzo deciso e coraggioso si è spinta in mare aperto, pronta ad assaporare nuovamente la magia e il fascino della sua casa.

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Preoccupato per  l’incolumità di Sampal  lo staff del Centro di Ricerca sui Cetacei  si è subito mosso per cercare di localizzare il delfino. Per fortuna, non ci è voluto molto perché le loro paure fossero dissipate. Sampal si trovava già a 60 miglia di distanza dal punto in cui era stata tenuta prigioniera e  faceva il bagno con altri 50 delfini, probabilmente la famiglia da cui era stata strappata con violenza…Dopo tutti quegli anni, era finalmente a casa e nuovamente libera!

I delfini “sanno esattamente cosa fare, hanno solo bisogno dell’opportunità per farlo” ha commentato Ric O’ Barry, direttore del Dolphin Project presso l’Earth Island Institute, invitato in Corea del Sud per condurre una valutazione sulle condizioni psico-fisiche di Sampal. Forse un giorno, gli spettacoli dei delfini saranno solo un triste ricordo del passato, e tutti i mammiferi marini potranno vivere liberamente lontano dalle ingiustizie e dalle minacce degli esseri umani.

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