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L’Alto Adige è davvero eco-sostenibile

Esistono regioni italiane che possono essere all’avanguardia per quanto riguarda la sostenibilità. L’Alto Adige, in particolare, è una vera green region,  perché ha saputo distinguersi in fatto di fonti rinnovabili, eticità ed eco-sostenibilità.

L’Alto Adige è davvero eco-sostenibile

Il primo esempio? Il suo fabbisogno energetico proviene già in larga parte da energie pulite, e recentemente, si è posta l’obiettivo di raggiungere il 75% già entro il 2020, e di spostarlo a più del 90% entro il 2050.

Il secondo esempio? L’illuminazione pubblica funziona quasi totalmente con lampioni ad energia solare.

E potremmo andare avanti.

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Per questo vi presentiamo un tour turistico tra alcune eccellenze eco della zona di Bolzano.

Il nostro viaggio parte dal designhotel Feldmilla, presso la cittadina di Campo Tures (Sand in Taufers), in provincia di Bolzano, che ha ridotto la sua impronta di carbonio a 133.120 kg di CO2, anche grazie ad una centrale idroelettrica da 4 milioni di kWh e ad un impianto a biomasse cittadino che ne alimentano rispettivamente energia e riscaldamento.

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Questa è la centrale a biomasse di Campo Tures. Alimenta gli scambiatori di calore anche delle città di Molini e Camminata con il cippato di pino

Tutti i giorni è possibile godere di un ricco menù a base di cibo biologico a km 0, tra cui svettano erbe aromatiche per tè ed infusi, torte fatte in casa, grappe e selvaggina, il tutto da innaffiare rigorosamente con acqua della fonte e se arrivate in treno, riceverete il 10% di sconto sul soggiorno. Sei vegetariano? Nessun problema: ogni giovedì c’è il veggie day.

Il Feldmilla è stata la prima struttura ricettiva dell’Alto Adige a ricevere la certificazione di hotel a impatto zero, e nel 2014, la nota casa editrice americana Condé Nast, l’ha insignita dell’Excellence Award in fatto di sostenibilità e Corporate Responsibility.

Sì perché la famiglia Leimegger fa bene anche all’economia; in reception e presso le teche della struttura in legno, pietra e vetro, arricchita con complementi d’arredo riciclati, sono in vendita souvenir d’artigianato locale come calze e braccialetti del Vipiteno.

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Presso la beautyfarm del Feldmilla Designhotel, nella stanza con i lettini di fieno, le tende sono sorrette da bacchette da sci riutilizzate

Al Feldmilla non buttano via niente: le bacchette delle tende sono dei bastoncini da sci, i mozziconi di candela e i tappi di sughero vengono ceduti ad una vicina associazione per farne quadri e altri manufatti, mentre l’acqua versata nei cestelli per raffreddare spumanti e vini, viene utilizzata per innaffiare le piante. Oltreoceano, lo staff si è impegnato a sostenere un progetto etico che ha portato alla costruzione di una centrale idroelettrica a Pueblo Nuevo Viñas, in Guatemala.

E non è finita qui. Per rilassarvi, potete fare una puntatina alla spa con biosauna, zona Kneipp, vasca idromassaggio all’aperto, lettini al fieno, area lounge al pino cembro con materassini ad acqua e trattamenti con prodotti di eco-cosmesi. Un paradiso che potrete sperimentare anche all’Hotel Drumlerhof, a pochi chilometri dalle tre cascate di Riva di Tures e dalla via di San Francesco, un piccolo ramo della Via Francigena che ogni anno raduna fino a 100mila turisti.

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Come in qualunque altro hotel bio che si rispetti, la biancheria non viene cambiata tutti i giorni ma quando richiesto dal cliente. Al Drumlerhof viene anche lavata in loco con detersivi rispettosi dell’ambiente

Presso la sua struttura, costruita secondo i principi della bio-architettura, è possibile godere dei trattamenti a base di erbe, oli, resine e minerali naturali quali miele, arnica, pino cembro, zolfo e calendula, e gustare squisite pietanze tipiche realizzate con materie prime provenienti da fornitori locali, seguendo rigorosi criteri di stagionalità.

Come il caffè dell’Alto Adige e la crema di cioccolata e nocciole, bio ed equosolidale, le marmellate home-made con frutta del luogo, il Graukäse della Valle Aurina, il formaggio grigio presidio slow food utilizzato per il ripieno dei famosi canederli, ed il succo di sambuco, i cui fiori, che sbocciano a metà maggio, vengono utilizzati fritti o infusi per farne un efficace tè anti-febbre.

Per il succo rinfrescante, non vi serve altro che:

  • 1 ramo di sambuco (circa 25 fiori)
  • 3 l d’acqua
  • 3 kg di zucchero
  • 9 limoni
  • 3 bicchieri di aceto di mele

Preparazione. Fate bollire l’acqua e lasciatela raffreddare. Dopodiché aggiungete 3 bicchieri di aceto di mele e lo zucchero. Mescolate bene per far sì che lo zucchero si sciolga, infine, aggiungete i fiori di sambuco ben puliti ed i limoni tagliuzzati. Lasciate riposare il composto al sole, mescolando di tanto in tanto. Una volta passati 3 giorni, strizzate il tutto, mescolate, cuocete il succo per qualche minuto e poi imbottigliatelo.

SCOPRI COME FARE LA Ricetta delle frittelle di sambuco

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Questa è la maxi piscina al coperto dell’Hotel Drumlerhof, con vista sui monti della Valle Aurina. Si alimenta grazie alla nuova centrale idroelettrica interrata di Tobl, inaugurata nel 2008

A proposito di comportamenti responsabili: il Drumlerhof si avvale solo di fornitori etici, non solo per il cibo, ma anche per le loro attività quotidiane. I capi vengono lavati in loco con detersivi eco-bio, inoltre lo staff lavora solo con banche etiche e locali. La vasca esterna viene svuotata ogni sera e l’acqua filtrata e riutilizzata, così come il cibo non consumato, e le camere sono totalmente prive di deodoranti ambientali, poiché ci pensa il pino cembro di pareti e mobilia a profumarle.

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La centrale idroelettrica di Tobl con tubi interrati e manto erboso posto in cima. Per realizzarla ci sono voluti 24 anni e 25 milioni di euro.

La maxi-piscina del terzo piano e la vasca whirlpool esterna a 37°, con vista sui monti, ricevono energia dalla centrale idroelettrica interrata di Tobl, che produce ben mezzo milione di kWh, prendendo (e ridando a fine processo) solo il 30% d’acqua proveniente da 6 fonti e 3 bacini. Nelle camere realizzate in legno riciclato, pietra e vetro, si sta caldissimi anche quando d’inverno la temperatura raggiunge i -10, tramite gli scambiatori di calore che vengono alimentati dalla centrale a biomasse che serve anche le cittadine di Molini e Camminata.

A circa un’ora e mezza da Campo Tures, in direzione Merano, si giunge al piccolo comune di Gargazzone, dove si trova il Bio Vital Hotel Theiner’s Garten, costruito dai fondatori di NaturaSì ed Ecor secondo i principi della bioedilizia, del benessere olistico e dell’architettura sostenibile.

Le listarelle in legno della costruzione sono infatti state posizionate secondo un sistema a incastro che ha permesso di rinunciare all’impiego di chiodi e colle. Le pareti delle camere sono completamente insonorizzate, grazie a 18 cm di legno di cirmolo non trattato, che rilassa e favorisce il riposo notturno.

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Appena sopra la piscina del Bio Vital Hotel Theiner’s Garten, si trova un appezzamento dove vengono coltivate erbe e piante aromatiche

A mantenere in equilibrio la temperatura, ci pensa un sottile strato di argilla, che regola naturalmente il livello di umidità. In più, per tenere alla larga l’inquinamento elettromagnetico, in camera non troverete né TV né wi-fi, ma se siete un inguaribile sedentario ed una social media junkie, potrete fare richiesta di apparecchio e cavo di rete in reception.

Sui tavoli troverete solo fiori biologici, per non contaminare frutta e verdura proveniente dal podere proprietario, che sorge proprio accanto al maso posto di fronte all’hotel. Le colture vengono innaffiate con l’acqua proveniente dal bacino di raccolta della pioggia, e la frutta che non finisce in cucina, viene utilizzata per la realizzazione degli shampoo e bagnodoccia offerti in dotazione alle stanze.

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Una delle biciclette messe a disposizione dal Bio Vital Hotel Theiner’s Garten per i suoi clienti. Lungo il chilometro che separa la struttura dalla Naturbad, si trovano filari infiniti di mele biologiche

Il Bio Vital Hotel segue una rigidissima politica anti-allergie, per questo le lenzuola sono in cotone bio, come i detersivi utilizzati per lavarli, non ci sono tappeti, il fumo è bandito dalle terrazze e sono presenti ben 3 menù a scelta, sia per vegani che vegetariani.

Per implementare il benessere di ciascun cliente, sul tetto si trova una palestra con macchinari ed attrezzi provenienti solo da fornitori etici, al fianco c’è l’impianto fotovoltaico da 60 kWh che alimenta la piscina (per metà coperta e per metà esterna) con vasca priva di PVC, il riscaldamento e le centraline di ricarica per le auto elettriche messe a disposizione dei clienti, mentre appena sotto, vi è un terrazzamento con erbe e piante aromatiche.

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La piscina naturale di Gargazzone ha un filtro naturale composto da ghiaietta dolomitica e canneti. L’acqua è talmente pulita che le rane sono arrivate a colonizzarne il perimetro

Siete fan della due ruote? Niente paura, perché nel parcheggio sotterraneo sono a disposizione anche biciclette e biciclette elettriche con pedalata assistita. Saliteci sopra e percorrete il chilometro che vi separa dalla Naturbad, la piscina naturale con fondo in gommaplastica, voluta dal comune di Gargazzone nel 2010.

È dotata di due vasche esterne (una per bambini, una per adulti) la cui acqua pura, senza cloro, viene controllata periodicamente dall’ente regionale preposto e filtrata, ogni giorno, tramite un robot pulitore che la libera dalle alghe, mentre le radici dei canneti e la ghiaietta dolomitica che ne abbelliscono il perimetro, costituiscono il cuore del suo filtro naturale: è infatti vietato qualunque tipo di disinfettante.

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La Naturbad di Gargazzone è dotata di due vasche all’aperto, un punto ristoro, campo da beach volley e un servizio di bookcrossing

La Naturbad è a soli 25 km da Bolzano; è aperta solo da metà maggio a settembre, anche la sera fino alle 20:00. Oltre a sdraiarsi al sole prenotando ombrellone e sdraio, si può giocare a beach volley, leggere un libro reso disponibile per il bookcrossing e gustare un gelato all’ombra dei gazebo che allestiscono il punto ristoro di fronte all’entrata.

Qui si trova anche il recinto in legno che ospita animali da fattoria, per la gioia dei più piccoli. L’ingresso è ammesso anche agli animali d’affezione, che vi potranno accedere, per la gioia dei più grandi, con un pass giornaliero a prezzo modico o con biglietti scontati per famiglie e turisti.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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