Il tema da sviluppare nell’edizione 2012 del salone dell’auto di Detroit, il famoso SAE World Congress (Society of Automotive Engineers Congress) era quello della “connessione” e della rete nella loro accezione più generale. E Nissan, assieme a General Electric ha cavalcato il tema proponendo una soluzione sorprendente al classico black out improvviso: lasciare che sia l’auto elettrica ad alimentare la casa. La novità sarebbe resa possibile dall’integrazione di auto elettriche di ultima generazione – come la Nissan Leaf – alle ultime tecnologie tipo smart grid.
Si tratta di reti intelligenti per la distribuzione dell’energia elettrica in grado di fare tutto: azionare a distanza elettrodomestici nelle ore favorevoli per il risparmio in bolletta, riversare i surplus di energia ad altre aree o utenti e controllare in ogni momento il flusso elettrico. Così Nissan ha deciso di puntare su questa e ad altre tecnologie per rendere smart anche l’auto elettrica.
L”auto comunica attraverso uno speciale caricabatteria in grado di invertire il flusso della corrente dal veicolo all’edifico, qualora ce ne sia bisogno, calcolandone la quantità necessaria. In sostanza funziona come un alimentatore supplementare durante le ore di maggiore consumo (per esempio il giorno) per ricaricarsi oltre il limite necessario all’auto nelle ore di minor utilizzo dell’elettricità (di notte) e diventare così una batteria di backup.
Quindi si può alimentare la casa in caso di distacco della corrente ma in teoria il sistema permetterebbe anche di accendere o spegnere gli elettrodomestici e regolare la temperatura e altri impianti come l’innaffiatura delle piante e le luci.
Per Nissan quest’integrazione significa andare incontro alle esigenze dei consumatori del domani e garantirsi già una fetta di mercato adesso. Ecco perché tutta l’area Ricerca e Sviluppo dell’azienda è concentrata proprio su queste nuove tecnologie.
In attesa di utilizzare meno energia elettrica per gestire le nostre case e magari da fonti totalmente rinnovabili e ad un costo accessibile, accontentiamoci di questi exploit dell’industria automobilistica.
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