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Le api sono più intelligenti dei computer super-veloci!

Un gruppo di ricercatori della School of Biological Sciences di Londra ha scoperto che le api riescono a risolvere problemi matematici complessi, come quello del “commesso viaggiatore”, più rapidamente dei nostri computer.
Il problema del commesso viaggiatore è in sostanza un problema di logica il cui nome deriva dalla sua rappresentazione tipica: prevede che, data una rete di punti (città), collegate tra di loro da strade, venga trovato il percorso più breve affinché il commesso viaggiatore possa visitare tutte le città una e una sola volta.

Le api sono più intelligenti dei computer super-veloci!

Mentre ai calcolatori elettronici occorre tempo per elaborare le distanze e scegliere la più breve, per le api il problema non si pone neppure; non si può certo dire che sono flemmatiche nel prendere le decisioni, che vengono prese quasi istantaneamente e sono corrette. Questo le rende, in effetti, più intelligenti di un personal computer di ultima generazione. Per la ricerca sono stati utilizzati dei fiori artificiali, collegati in remoto ad un elaboratore dati. Gli studiosi hanno capito che alle api bastavano pochi minuti d’esplorazione del tracciato per individuare il percorso più breve.

Le api utilizzano molta della loro energia per volare, e dunque cercano sempre la rotta che permette loro di volare il minimo possibile. Nonostante il loro piccolo cervello, sono in grado di effettuare operazioni straordinarie. Abbiamo bisogno di capire come riescono a risolvere il problema del commesso viaggiatore senza l’utilizzo di un computer”, ha dichiarato il dott. Rainen, responsabile del progetto.  “Se comprendiamo, come malgrado il loro piccolo cervello le api riescano a risolvere questo problema, potremmo anche migliorare la nostra capacità organizzativa quotidiana, senza dover utilizzare software aggiuntivi”, ha poi aggiunto.

Non c’è da rimanerci male, fa parte della capacità d’adattamento che connota ogni essere vivente. Citando Darwin: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”.

A suo modo, una bella notizia su questo animaletto ultimamente minacciato dell’estinzione.

Tra l’altro, non è la prima volta che le api si dimostrano più intelligenti di quanto possa sembrare. Qualche anno fa apparve sulla rivista Nature uno studio condotto dall’Università di Berlino dove si dimostrò che questi insetti erano capaci di riconoscere concetti astratti.

Un’ulteriore esempio della loro intelligenza, individuale e collettiva, è venuto da uno studio del Dipartimento dell’Agricoltura USA che ha svelato come mai le api sigillino apparentemente senza motivo alcune celle negli alveari: si è scoperto che le api tendono ad isolare le celle dell’alveare contenente polline più contaminato da elementi chimici, a dimostrazione di un comportamento intelligente a protezione del gruppo.

In ogni caso, sul perché le api siano più intelligenti di un personal computer lo rimandiamo agli scienziati. Molto più interessante è simulare il loro comportamento nella nostra vita reale. Quante volte ci siamo messi sull’auto senza progettare bene il tragitto da percorrere; e così ci siamo trovati a girare in tondo, per poi ricordarci di svoltare a destra o a sinistra; o prendere la prima uscita anziché l’ultima; o quella stradina al posto del passaggio a livello. Meglio fare come le piccole api: puntare a una meta e cercare la strada più breve per raggiungerla. Pensate a che risparmio di tempo e di benzina avremmo. La procedura andrebbe brevettata, nel frattempo la facciamo rientrare nel novero delle buone pratiche per inquinare di meno.

E poi, un’ultima considerazione: non è emozionante sapere che questi piccoli esserini si dimostrino più intelligenti dei super-computer? Non è un’ulteriore dimostrazione  della perfezione della natura, raggiunta in miliardi di anni di evoluzione? Una perfezione e una complessità che l’uomo, come ci dimostra l’esempio in questione, è ancora ben lungi dal comprendere pienamente e che andrebbe maggiormente riconosciuta e rispettata.

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3 Commenti

  1. La spiegazione non sta tanto nel cervello delle api, quanto nella chimica e nel…lavoro di squadra. Le api, come quasi tutti gli insetti, analizzano l’ambiente più con il “naso” che con gli occhi: esse captano e rilasciano delle specifiche sostanze chimiche per comunicare. Quando un’ape deve scegliere un percorso non lo fa per via logica, ma automaticamente prende il più breve perché fra tutti quelli possibili è quello con la più alta concentrazione di sostanze chimiche rilasciate dalle compagne…cioè quello che “odora” di più.

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