Le spiagge europee passano a pieni voti l’esame dell’Unione Europea, ma l’Italia si conferma purtroppo fanalino di coda nella balneabilità delle sue acque: nel nostro paese, infatti, secondo l’EU Observer, ci sono più divieti di balneazione che in qualsiasi altro Paese dell’Unione Europea e “il Commissario Europeo all’Ambiente non verrebbe volentieri a fare il bagno in Italia”.
Al di là delle polemiche, i numeri parlano chiaro. In Europa la qualità balneare è notevolmente migliorata negli ultimi anni, sia per quanto riguarda i mari, che le acque fluviali e lacustri: lo scorso anno scorso, gli standard minimi europei per la balneazione sono stati rispettati dal 96% delle spiagge e da circa il 90% dei laghi e fiumi, un netto miglioramento rispetto a vent’anni fa, quando era solamente l’80% delle spiegge e il 52% delle acque interne a rispettare gli stessi standard minimi di balneazione.
Maglia nera, come dicevamo, l’Italia: appena il 46,4% dei siti balneari italiani hanno rispettato gli standard minimi di balneazione previsti dall’Unione Europeo, ben il 19,4% in meno rispetto all’anno precedente.
Davvero una brutta mazzata alle credenziali turistiche del nostro paese, che fa purtroppo sfigurare il record di bandiere blu riportato dalle nostre spiagge di recente.
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