L’eco-casa semisotterranea: un nuovo modo di costruire in Australia
A vederle dall’alto possono ricordare una muraglia cinese in miniatura, o forse le tane di hobbit e folletti.

In realtà, le abitazioni ideate dallo studio Luigi Rosselli, immerse nell’outback del Western Australia, si rifanno ad un‘antica tecnica di costruzione, realizzata con argilla battuta, e sfruttano le proprietà del terreno per garantire la sostenibilità sia delle case, che degli ambienti interni.
Ma vediamo meglio di cosa si tratta:
Pensati per ospitare i lavoratori stagionali impiegati nell’adunata delle mandrie dell’outback, questa Grande Muraglia del Western Australia conta 12 alloggi, con i tetti creati dalla terra del deserto, che garantisce all’interno delle case una temperatura accettabile, in contrasto alla calura tropicale.
Sfruttare il suolo del luogo, argilla rossa ricca di ferro, consente di mettere in atto un naturale processo di climatizzazione interna, garantendo un risparmio in termini di energia.
La luce all’interno delle abitazioni, invece, è assicurata dalla presenza di ampie terrazze, che consentono di godere a pieno del bollente sole australiano.
Questo modello architettonico di costruzione, rivisitando gli antichi sistemi di edificazione in terra battuta, rompe lo schema costruttivo utilizzato per la maggiore in queste calde e remote zone desertiche, dove anziché sfruttare le risorse della natura e le proprietà del suolo, si predilige da sempre utilizzare metallo ondulato, rovente sotto i fortissimi raggi solari.
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La Grande Muraglia Australiana si è aggiudicata il primato di costruzione più lunga del paese.
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