Bioedilizia

L’edilizia a basso costo può essere green

Costruire abitazioni in linea con i principi del risparmio energetico e dell’eco-compatibilità non è più un sogno per pochi. I costi di costruzione per unità abitative di classe A sono stati abbattuti drasticamente, al punto da avvicinare oggi anche le committenze pubbliche. Si, parliamo proprio di edilizia popolare, di quelli che un tempo venivano chiamati con disprezzo “casermoni”, e che invece ora possono tramutarsi in un esempio da seguire per tutto il settore.

L’edilizia a basso costo può essere green

Parliamo sulla scorta di fatti concreti, progetti e linee guida approvate dalle amministrazioni locali. A Firenze, ad esempio, è stato presentato nei giorni scorsi il Piano per la costruzione di un edificio ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) considerato “ad energia zero”. Dotato di mura in legno a limitata dispersione, il complesso si articola in 21 appartamenti. Il materiale naturale, combinato a logge solari e torri di ventilazione, dovrebbe garantire una gestione ottimale della temperatura negli ambienti, d’estate come in inverno. La struttura risulta classificata come A+, e dichiara un fabbisogno di 12,04 kWh/mq annui. Per la gestione, a partire dal 2014, tutto verrà comandato “da remoto” attraverso dispositivi di domotica.

Analoga iniziativa, e analoghi intenti, si segnalano a pochi chilometri di distanza. L’Amministrazione di Castefranco di Sotto (Pisa) ha di recente consegnato alla collettività 12 nuovi alloggi popolari, in grado di garantire risparmi sui consumi energetici fino al 70%. In media ogni nucleo abitativo verrebbe a spendere 150 euro, esclusi gas e illuminazione. Davvero niente male. Merito di interventi edilizi strutturali e ottimizzazioni dell’impianto termico operati a partire dal progetto originale, realizzato con il contributo della Regione Toscana. Un iniziativa che avrà seguito: entro la primavera ne arriveranno altri.

Queste sono soluzioni ideali per i giovani e le nuove famiglie che cercano di barcamenarsi in questa contingenza di crisi.

Lo sanno bene anche al Nord, nell’industriosa Lombardia. Nel piccolo centro di Carugate, a una manciata di chilometri da Milano, si segnala la realizzazione di altri 10 alloggi popolari “green”. Anche qui, occhi sempre attenti al portafoglio, cercando di ottimizzare al meglio le risorse offerte dall’ambiente: sistemi solari attivi e passivi, serre e collettori, ventilazione naturale, materiali e sistemi costruttivi finalizzati al costruire sano per un benessere totale dell’individuo. Una mano importante è arrivata dalle casse del Pirellone, sede della Regione Lombardia. L’iniziativa non è né sarà isolata ma si inserisce all’interno di un regolamento edilizio che ha portato Carugate a divenire un modello per altre città. Per chi non lo sapesse, tra i confini di questo tranquillo comune trova spazio un parco fotovoltaico, mentre le operazioni di asfaltatura prevedono l’utilizzo esclusivo di materiali ecologici.

Questi sono tutti esempi di come l’edilizia eco-sostenibile stia diventando per tutti e non solo per i ricchi. La tendenza è sempre più delineata: costruire con accorgimenti che riducano il fabbisogno energetico e con tecnologie derivate dalla bio-architettura permette una miglire qualità del manufatto edilizio, un notevole risparmio sulla sua manutenzione, e sul suo consumo sia in termini di riscaldamento che di raffrescamento, con evidenti benefiche ricadute sui costi di gestione che l’Amministrazione deve sopportare.

In più, l‘abbattimento dei costi di costruzione, la diffusione sul mercato dei prodotti specifici, la divulgazione delle tecniche costruttive alle maestranze, hanno reso possibile adottare anche nell’edilizia convenzionata, a basso costo e in quella popolare, i principi della bio-archietttura.

In un periodo di crisi e di tagli ai già magri bilanci locali, le iniziative di questo tipo sono le benvenute. Costruire nel rispetto dell’ambiente non è più un’impostazione elitaria di chi ha maggiore sensibilità verso tematiche ambientali o si può permettere di abitare in case più costose, ma diventa una nuova equazione il cui ultimo risultato è la riduzione negli anni dei costi delle bollette.

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