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Leptospirosi nel cane e nell’uomo: cause, sintomi e cure

La leptospirosi canina è una malattia molto seria che deve essere opportunamente prevenuta con regolari vaccinazioni. Chi ha un amico a 4 zampe sa che ad inizio autunno è necessario procedere alla profilassi per evitare che l’animale possa contrarre l’infezione. Se non curata, la leptospirosi può provocare danni seri alla salute del cane e condurre alla morte. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa malattia che colpisce anche l’uomo.

Leptospirosi nel cane e nell’uomo: cause, sintomi e cure

Una delle vaccinazioni più importanti da segnare nel calendario è certamente quella per prevenire la leptospirosi. Si tratta di un’infezione molto pericolosa che colpisce molti animali, in particolare i cani, e anche l’uomo. Essendo una patologia seria anche per la salute degli esseri umani, essa è annoverata tra le cosiddette zoonosi (malattie che colpiscono sia animali che uomini).

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La leptospirosi è veicolata da un batterio spirocheta molto diffuso, il Leptospira interrogans, che diventa più pericoloso e aggressivo durante i mesi autunnali. E’ per questo motivo che la prevenzione della leptospirosi canina deve avvenire all’inizio dell’autunno.

Si tratta di un’infezione subdola e pericolosa che può insinuarsi nell’ospite e rimanere totalmente asintomatica anche per anni. Ma vediamo quali sono i sintomi di questa malattia e come curarla in caso di contagio.

Leptospirosi nel cane

Il batterio che causa la leptospirosi appartiene ad una famiglia popolata da più di 200 sierotipi, tutti estremamente pericolosi e patogeni sia per il cane che per l’uomo. Quelli responsabili della leptospirosi canina provocano tre varianti della malattia: l’itteroemorragica, la grippo tifosa e la Bratislava.

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Le leptospire sono rilasciate nell’ambiente circostante tramite le urineva di animali infetti come roditori, animali selvatici e domestici. Tuttavia, sono i topi i principali responsabili del contagio. La trasmissione del batterio avviene per contatto diretto o indiretto. Nel primo caso l’animale entra in contatto con l’urina o il sangue di un altro animale infetto. Dopo l’infezione, inoltre, il patogeno liberato nell’urina resta vivo anche per mesi.

Nel secondo caso il contagio avviene tramite contaminazione di terreno, acqua, cibo e lettiere. La penetrazione del batterio avviene attraverso ferite e abrasioni, e questo è anche il modo più frequente in cui l’uomo contrae la leptospirosi.

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Fatte queste premesse, è bene sapere che la malattia si propaga sopratutto in determinate situazioni di sovraffollamento e nell’acqua calda e stagnante. Per questo motivo, il periodo più favorevole al contagio è quello che va dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno. 

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Leptospirosi: sintomi, prevenzione e cure

Una volta contratto, il batterio della leptospirosi colpisce sopratutto rene e fegato dell’ospite. Esso provoca, infatti, lesioni renali, specie se si tratta di infezione canicola e grippo tifosa, mentre l’itteroemorragica è responsabile per lo più di sintomi epatici. Il periodo di incubazione va da 4 a 12 giorni. 

Le altre manifestazioni provocate dalla leptospirosi variano in funzione dell’età, dello stato di salute generale e del tipo di batterio responsabile del contagio. In ogni caso, l’avanzamento dell’infezione determina solitamente la maggiore o minore virulenza dei sintomi.

In generale, un cane colpito da leptospirosi in fase subacuta manifesta la seguente sintomatologia:

  • febbre
  • vomito
  • diarrea
  • letargia
  • difficoltà respiratoria
  • tosse
  • perdita di peso
  • insufficienza renale
  • riluttanza al movimento

Purtroppo è molto frequente la morte improvvisa dell’animale. I cani più vulnerabili sono gli esemplari giovani e di grossa taglia, in particolare le razze canine da caccia.

Una volto riscontrato uno dei sintomi elencati è bene correre immediatamente dal veterinario che accerterà l’infezione tramite analisi delle urine, esame del sangue completo, esami sierologici e batteriologici, radiografie, microscopia in campo oscuro, profilo della coagulazione.

La terapia è stabilita in base al tipo di leptospire e allo stato di avanzamento della malattia. Generalmente si somministrano iniezioni a base di penicillina.

L’importanza della vaccinazione

In termini di prevenzione, dunque, è fondamentale vaccinare il cane all’inizio dell’autunno, sopratutto per evitare contagi anche all’uomo.

I vaccini in commercio agiscono contro le forme più diffuse di leptospirosi canina e itteroemorragica, ma di recente è stato formulato un vaccino che si dimostra efficace contro tutti i sierotipi.

leptospirosi vaccino
“Hey, mica ti dimenticherai di vaccinarmi contro la leptospirosi?”

Leptospirosi uomo

Gli esseri umani possono contrarre la leptospirosi tramite contatto diretto con l’animale infetto. La prima accortezza da porre in caso di dubbio è evitare di toccare il cane  a mani nude. Usate guanti in lattice ed evitate che beva da pozzi o sorgenti inquinati o comunque non sicure.

Come regola generale, vale quella di lavare sempre le mani dopo aver toccato il cane o una superficie potenzialmente idonea al contagio. Per l’igiene degli ambienti in cui l’animale (o i suoi escrementi) è venuto in contatto è bene usare un detergente antibatterico o una soluzione a base di candeggina.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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