Milano: l’inquinamento causa 93 morti in più all’anno
Sono 93 le morti “premature” in un anno direttamente correlabili agli effetti negativi dell‘inquinamento. Lo dice la ricerca del Policlinico di Milano “Impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute” – e di prossima pubblicazione sulla rivista scientifica American Journal of Epidemiology – presentata dalla Regione Lombardia al Festival dell’Ambiente di Milano.

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Se non verranno messe in pratica suffcienti misure per limitare l‘impatto dello smog, e di certo le domeniche a piedi sono un palliativo, è stato calcolato e dimostrato scientificamente dalla ricerca in questione che in Lombardia sono quasi cento le persone decedute prima del decorso naturale delle loro patologie, e proprio per il livello preoccupante di agenti inquinanti nell’atmosfera urbana.
Si tratta di persone con gravi problemi a carico dell’apparato cardio-respiratorio che però hanno avuto un ulteriore aggravio del loro stato di salute per lo stato dell’aria lombarda.
A Milano, tanto per fare un esempio, su quasi 1.300.000 abitanti ci si ritrova con le famose particelle microscopiche derivate da alcuni gas come ‘azoto e zolfo, emessi da attività umane e fortemente inquinanti (il PM10) a 51 µm/m3, contro una legge europea che stabilisce il loro livello accettabile in 40 µm/m3.
Se questo valore medio annuo al metro cubo fosse rispettato, salirebbero addirittura a 173 le morti premature “evitate”. Per non parlare di un quasi impossibile valore indicato dall’OMS (Organizzazione Mondalie della Sanità) di 20 µm/m3 che porterebbe addirittura a 709 morti in meno in Lombardia e 261 nella città di Milano!
La ricerca purtroppo non fa che ripetere una correlazione diretta tra malattie del sistema respiratorio (in termini di ricoveri, malattie, uso di farmaci e indice di mortalità) già ampiamente dimostrata da almeno 15 anni ma fissa in un aumento di soli 10 microgrammi al metrocubo (µm/m3) un corrispondente aumento del rischio di morte dello 0,6% rispetto alla media.
Certamente il fumo è uno dei fattori più di rischio di malattie respiratorie, ma riguarda una fetta della popolazione e non tutti i cittadini mentre lo smog purtroppo investe tutti, popolazione a rischio e non, con particolare pericolo per bambini e anziani.
A questo punto, stabilita ancora una volta la connessione tra smog, malattie e morti, rimane il solito problema: emanare delle leggi che finalmente stabiliscano dei valori minimi da rispettare e un serio piano anti-inquinamento che preveda lincentivazione all’uso dei trasporti pubblici e una congestion charge di tipo inglese per limitare il traffico di auto e mezzi pesanti in città.
Il nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, per allinearsi ad altre città, ha subito aumentato il biglietto dei mezzi pubblici di oltre il 33%, forse crede che questo sia il primo concreto passo in questa direzione. Come sempre la classe politica dimostra la sua mancanza di volonta di risolvere il problema dell’inquinamento, nonostante i proclami elettorali!
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