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L’Italia al primo posto in Europa per aziende bio

C’è un settore in grado di sfidare la crisi e che rappresenta l’eccellenza italiana nel mondo: molti potrebbero pensare alla moda, ma in realtà stiamo parlando del biologico.

L’Italia al primo posto in Europa per aziende bio

All’ultimo convegno degli Stati Generali della Green Economy, intitolato “Proposte di sviluppo della Green Economy per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi” e svoltosi alla Fiera Ecomondo 2012, sono state affrontate diverse tematiche, come la mobilità sostenibile, le fonti rinnovabili, il riciclo dei rifiuti, lo sviluppo delle filiere agricole.

A questo proposito, si è discusso molto della crescente importanza dell’agricoltura biologica: l’Italia detiene la leadership europea per superficie coltivata e quantità di produttori.
Il settore è in continua evoluzione: vanno infatti aumentando gli ettari di superficie interessata (che oggi raggiungono il 18,7% del terreno agricolo globale) e il numero delle aziende agricole biologiche, le quali danno lavoro a circa 130.000 persone.

SPECIALE: la mappa delle attività bio in Italia di TuttoGreen

Gli operatori del settore sono soprattutto donne o giovani imprenditori, con un elevato grado di preparazione, necessario per ricoprire figure come l’ingegnere agronomo o l’energy manager.

L’Italia si è classificata primo produttore di ortaggi, agrumi, uva, cereali, prati foraggeri e oliveti, ma anche il settore caseario è in espansione; inoltre, secondo i dati del SANA, la fiera internazionale dell’agricoltura biologica, prodotti come la confettura mantengono vendite più alte rispetto ai marchi della distribuzione tradizionale.

Il nostro Paese, infine, è famoso nel mondo per le specialità regionali: sigle come Dop, Igp e Sgt danno riconoscibilità ai prodotti agroalimentari, e i vini cosiddetti Doc, certificati con la “denominazione a origine controllata”, sono già oltre 500.

Il mercato del biologico, nonostante la crisi, è in crescita, tanto che l’Italia è anche il primo esportatore mondiale di prodotti biologici, per un valore che, nel 2010, si aggirava intorno al miliardo di euro; in aumento anche i ristoranti biologici, le vendite dirette degli agricoltori e il coinvolgimento nella ristorazione scolastica.

Da sottolineare anche che l’agricoltura biologica, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti chimici e fitofarmaci, migliora la qualità dell’acqua e limita i consumi idrici, aiutando così l’Italia a seguire il percorso della sostenibilità ambientale.

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