La pratica yoga prevede anche lo jala neti, dei quotidiani lavaggi nasali utili per tenere pulite le vie nasali, ma anche per prevenire raffreddore e sinusite. Scopriamo insieme come farlo secondo la tradizione dell’hatha yoga.
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Il lavaggio dei seni nasali è una pratica molto antica diffusa nella disciplina yoga, che si è rivelata efficace, nonostante la sua semplicità, soprattutto nel trattamento e nella prevenzione di naso chiuso e raffreddore, ma anche mal di gola.
Essere raffreddati o congestionati nelle vie nasali compromette anche la nostra capacità di respirazione yoga, e la respirazione è decisamente importante in una disciplina come questa, basata proprio sulla sacralità del respiro.
La tecnica dello jala neti, dalle origini antichissime, richiede solo uno strumento per poter essere realizzata, ovvero, la neti lota.
Si tratta di una speciale anfora, tipo teiera in ceramica, fornita di un becco lungo, facilmente reperibile in negozi etnici o di articoli per yoga.
In alternativa, si può utilizzare un contagocce o una siringa da almeno 10 ml privata dell’ago.
I lavaggi nasali realizzati attraverso la pratica dello jala neti costituiscono una semplice prassi che può rientrare nella routine quotidiana di ognuno, anche senza praticare yoga.
Possono semplicemente riuscire a trattare o prevenire l’insorgenza di fastidiosi raffreddori e permettono di tutelare la salute del naso, evitando anche il ricorso a farmaci.
L’irrigazione nasale può essere eseguita una volta al giorno o 2-3 volte la settimana, anche nei bambini, fin dai 4 anni di età. L’assenza di prodotti chimici o farmaci la rendono utilizzabile anche da donne incinte.
All’interno del neti lota, il recipiente specifico per i lavaggi, andrà versata della soluzione fisiologica sterile, acquistata in farmacia, oppure una soluzione a base di acqua (500 ml) e sale (1 cucchiaino raso), da preparare facilmente in casa.
Se la soluzione home made dovesse produrre troppo bruciore durante i lavaggi nasali, si può diluire ulteriormente con l’aggiunta di altra acqua.
Troppo poco sale o niente però provoca dolore. Potete usare anche del sale rosa dell’Himalaya, al posto del sale da cucina, che può contenere additivi e sostanze inquinanti. Inoltre è bene che l’acqua sia tiepida.
Una volta preparato tutto l’occorrente, si può procedere con i lavaggi nasali.
La tecnica jala neti prevede alcuni passaggi:
Le prime volte potrebbe capitare l’inconveniente di ritrovarsi l’acqua salata in bocca o in gola, ma ciò dipende da una non corretta inclinazione della testa, che andrà quindi man mano aggiustata aumentando la familiarità con lo jala neti.
I benefici ottenuti con le irrigazioni nasali o jala neti sono molteplici perché permettono di rimuovere sporcizie o batteri dalle cavità nasali, alleviare le infiammazioni alle vie respiratorie,trattare efficacemente allergie e sinusiti e anche affezioni delle orecchie.
Una pratica costante delle irrigazioni permette di prevenire il raffreddamento, e così le sinusiti. non solo, sembra migliorare il senso dell’olfatto e decongestiona gli occhi e le orecchie.
Chi pratica yoga considera lo jala neti importante anche per la stimolazione dei nervi del cranio che rende la mente più chiara.
Infine, è un alleato contro il fumo.
La pratica delle irrigazioni nasali secondo il rituale yoga è utile per tutta la regione ORL: aiuta a tenere pulita sia la zona nasale, che la faringe, i seni ed i condotti di naso e occhi, e quindi anche i dotti che portano alle orecchie. Favorisce la prevenzione di alcune patologie e infezioni dell’orecchio medio, come l’otite, e della sinusite.
Terminata la pratica su entrambi le narici, è bene ricordarsi di pulire e disinfettare il lota, in modo da evitare la proliferazione batterica e l’insorgere di eventuali infezioni.
La soluzione salina fai-da-te deve essere bilanciata, il sale non eccessivo, per non irritare le vie nasali.
Una pratica di questo tipo in genere bob ha controindicazioni, purchè l’acqua sia tiepida (37° circa) e non fredda.
Inoltre, è opportuno non praticare questa irrigazione se si soffre d’infiammazioni acute o lesioni nasali o di sangue dal naso cronico. E si sconsiglia nei bambini di età inferiore ai 4 anni.
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