Nonostante la congestion charge, l’aria di Londra è ancora tra le peggiori in Europa. E allora, cogliendo la palla al balzo delle prossime Olimpiadi, le più green della storia secondo il comitato organizzatore, Londra punta anche a diventare nel lungo termine la città di riferimento della mobilità sostenibile con una massiccia diffusione di auto elettriche.
Il piano presentato nel 2009 del sindaco di Londra Boris Johnson prevedeva l’introduzione, entro il 2015, di 100.000 auto elettriche e di 25.000 stazioni per la ricarica. Recentemente, però, Johnson è stato criticato per il rallentamento del progetto: la previsione per i punti di ricarica si è ridotta di molto. È stato però approvato il programma di sviluppo SourceLondon, che prevede l’introduzione entro la fine del 2013 di almeno 1.300 colonnine di ricarica nella città. Ciò significa che nel centro di Londra queste stazioni per auto elettriche saranno più numerose degli attuali distributori di carburanti: il progetto vuole lasciarsi alle spalle l’intero sistema di trasporto attuale.L’aria di Londra, come anticipato, rimane tra le più inquinate d’Europa, e l’abbattimento delle emissioni inquinanti, spiega ancora Johnson, “è la principale sfida della nostra generazione”.
WWF UK tuttavia ha calcolato che, per raggiungere gli obiettivi in campo climatico, entro il 2030 il Regno Unito dovrà poter contare sulla presenza di 6,4 mln di veicoli elettrici, che taglieranno le emissioni di CO2. La cifra si riduce a 1,7 mln se il riferimento è al 2020. Ma nonostante la distanza da questi numeri, gli inglesi hanno il merito di aver costruito le basi per un efficace sviluppo futuro.
Le principali case automobilistiche europee (Renault e Citroen in testa) stanno sviluppando progetti ibridi o a emissioni zero, anche in virtù degli auspicati incentivi che molti governi stanno approntando. D’altra parte, sono recentissime le prime consegne, a Londra, della nipponica Nissan Leaf, una berlina 5 posti 100% elettrica, con un’autonomia di 175 km, capace di ripristinare l’80% della carica in 30 minuti. Paul Willcox, amministratore delegato di Nissan Gran Bretagna, é stato testimone della consegna della prima Nissan Leaf nel Regno Unito: “Nissan Leaf é pioniera della rivoluzione elettrica in Gran Bretagna. Per primi abbiamo mostrato questa vettura nell’agosto del 2009 e da oltre 18 mesi stiamo aspettando questo momento storico”.
Ma la futura capitale dell’auto elettrica sarà davvero Londra? C’è da scommettere che altrove non staranno a guardare. Il mercato cinese è in fermento. E se il governo inglese finanzia il programma a livello nazionale con 230 mln di sterline, in Francia si stanziano 250 mln e si fissa il traguardo a 75.000 punti di ricarica sulla rete stradale, con 100.000 veicoli circolanti entro il 2015; in Spagna Zapatero sovvenziona l’auto pulita con 590 mln in due anni, e conta di raggiungere le 250.000 vetture entro il 2014. Obama vuole 1 mln di veicoli elettrici sulle strade entro il 2015. A Berlino, invece, è previsto un piano analogo a quello londinese, che prevede l’introduzione del trasporto verde nel numero di 100.000 unità entro il 2020. Ma l’intenzione si sviluppa su più ampi fronti: a Berlino si vuole creare un nuovo polo per la ricerca e la produzione di veicoli elettrici, in collaborazione con la Technische Universität Berlin e con i grandi marchi tedeschi.
E in Italia? A Milano compare le prime rete di colonnine per la ricarica (48), e viene avviato un progetto di partnership fra Ikea Corsico e Movitron, la società recentemente venuta alla ribalta grazie all’iniziativa “e-vai”, il car-sharing realizzato in collaborazione con Ferrovie Nord e Regione Lombardia, progetto che prevede il noleggio dell’auto e l’acquisto con incentivi di 2000 euro da parte della Regione. I Comuni di Milano e di Brescia, inoltre, hanno stipulato un accordo con Renault per la fornitura di 60 veicoli pubblici. Ma è Parma che si candida ad un ruolo da protagonista, con un piano di incentivi da 9 mln di euro e l’installazione di 300 punti ricarica entro il 2015. L’impressione però è che manchi un certo slancio da parte del governo, nonostante il ricco mercato.
Sarà importante raccogliere la sfida in tempi brevi per non rimanere a rimorchio di Paesi più lungimiranti. In Italia nel 2010 sono state vendute solo 103 auto elettriche. Intanto l’UE, con il progetto Green eMotion, stanzia 42 mln di euro e promuove standard comuni di adattabilità.
Insomma, anche per il primato della mobilità elettrica si prospetta una bella corsa.
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