L’ONU e la moda: il futuro sarà eco-fashion
In questo 2011, proclamato dall’Onu “anno internazionale delle foreste e dei boschi”, arrivano importanti segnali anche da parte delle grandi case di moda e dal fashion in generale. La Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo ha annunciato la nascita di tre nuove collaborazioni per promuovere la biodiversità nel settore: il Concorso Green Fashion di Amsterdam, il Fashioning the Future Awards a Londra e il CoKnit Connect presso l’Istituto Europeo di Design di Madrid.


L’industria della moda è da sempre un settore di grande tendenza in grado di influenzare le persone e la cultura e, dunque, capace di educare positivamente in termini di tutela ambientale. Il tessile e l’abbigliamento rappresentano quasi il 7 per cento del commercio mondiale: l’innovazione e le nuove idee potrebbero avere un ruolo decisivo nella preservazione della biodiversità, poiché in questo campo l’utilizzo di materie prime, come tessuti naturali e pelli di animali, è massiccio.
L’obiettivo dell’ONU è quello di incoraggiare gli stilisti emergenti ad utilizzare materiali eco-friendly e cruelty free. Con questo proposito sta sponsorizzando una nuova categoria al Fashioning the Future Awards, il premio internazionale inaugurato nel 2008 dal Centro per lo sviluppo sostenibile della Moda del College of Fashion di Londra. Per dare maggiore visibilità alla nuova concezione del fashion, l’ONU promuoverà i migliori progetti degli studenti nel campo del disegno e della comunicazione della moda eco-compatibile come esempi lungimiranti di realizzazioni sostenibili.
L’incoraggiamento al consumo consapevole, anche in fatto di moda, porta l’ONU a collaborare anche con il Coknit Connect, il quale insegnerà ai propri studenti come utilizzare al meglio i materiali alternativi e sostenibili.
Tra le partnership del progetto, sono presenti anche grandi marchi come Zara e Mango, con tessuti riciclati.
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