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LumiAID, per dare luce a chi non ne ha

Illuminare di speranza il futuro delle popolazioni povere colpite da catastrofi naturali potrebbe essere possibile grazie al ‘LuminAID lab’, il progetto umanitario che punta a portare nei villaggi più disastrati dei paesi in via di sviluppo delle speciali lampade gonfiabili e galleggianti alimentate da piccoli pannelli solari.

LumiAID, per dare luce a chi non ne ha

Le lampade in questione sono dotate di un pannello solare e una batteria al litio incorporata che si ricarica al sole in meno di 4 ore per un’autonomia di ben 8 ore di luce. Simile ad un cuscino, la lampada è leggera da trasportare, facile da utilizzare e all’occorrenza si trasforma in un piccolo salvagente.

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Autrici di quello che in meno di un anno è diventato un vero e proprio successo sono due giovani ragazze che tramite la campagna di crowdfounding ‘Give light, Get light’ lanciata sul sito IndieGoGo.com sono riuscite a vendere migliaia di lanterne in pochissimi giorni; lanterne che hanno poi distribuito alle associazioni di volontariato impegnate nei paesi più colpiti da alluvioni, tsunami e terremoti.

L’obiettivo è quello di accrescere il successo dell’iniziativa e riuscire a vendere le lampade alle grandi organizzazioni umanitarie.

Chi volesse, può acquistare LuminAID per sé o per i bisognosi con una semplice donazione da 10, 15 e 25 dollari sul sito http://luminaid.gostorego.com e sostenere attivamente un progetto che merita di essere condiviso.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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