I lupini vantano proprietà nutrizionali davvero preziose e sono considerati alleati della salute e della forma fisica. Scopriamone insieme i benefici e come consumarli ma anche gli effetti collaterali.
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Questi curiosi legumi dal seme bianco commestibile hanno diverse qualità. In questo articolo ne scopriremo tutti i benefici, gli usi in cucina e anche le controindicazioni legate all’eccessivo consumo.
Oltre che essere un gustoso snack dall’alto apporto calorico e proteico, i lupini sono conosciuti per le tante proprietà benefiche, curative e nutrizionali che concorrono al benessere di tutto l’organismo.
La varietà commestibile di lupino è quello bianco (Lupinus Albus). Viene prodotto da una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae che durante il suo sviluppo raggiunge anche i 150 cm di altezza.
Prima di essere consumati, questi gustosi e preziosissimi legumi (del tutto simili alle lenticchie, ai fagioli e alle fave) devono essere sottoposti a cottura.
La cottura è necessaria per eliminare una tossina la cui ingestione può rivelarsi essere nociva per l’essere umano.
Ed ora una curiosità: sicuramente molti di voi avranno conosciuto i lupini dalle pagine dei Malavoglia di Giovanni Verga (il famoso carico acquistato a credito naufragato della barca Provvidenza di padron ‘Ntoni).
E tutti vi sarete chiesti che cosa fossero questi benedetti lupini. Anche perché non è affatto scontato che si trattasse dei legumi.
Una diversa scuola di pensiero propende per una diversa interpretazione, dove i “lupini” fossero in realtà dei molluschi.
In rete si trova un acceso dibattito, sintetizzato benissimo in questo vecchio post di Luca Sofri.
E voi, da che parte state?
In 100 grammi di lupini è contenuta un’alta percentuale di acqua (variabile intorno al 68%), proteine, carboidrati, grassi vegetali e fibre.
Notevole è anche l’apporto di vitamine (tra queste A, B1, B2, B3, B5, B6, C e D), acidi grassi omega-3 e omega-6. Sono presenti anche sali minerali come calcio, ferro, fosforo, magnesio, manganese, potassio, rame, selenio, sodio e zinco. L’apporto calorico assicurato dai lupini è di 114 kcal per ogni 100 grammi di prodotto.
Oltre ad avere buone proprietà nutrizionali, i lupini vantano un’ottima digeribilità.
Il loro apporto di colesterolo è pressoché nullo. Viste le loro importanti proprietà nutrizionali, i lupini aiutano a combattere il colesterolo cattivo LDL e svolgono un’azione preventiva nei confronti di numerose malattie cardiovascolari e ipertensione.
Ricchi di vitamine A, B e C, omega 3 e omega 6, ma anche di vari minerali come zinco, calcio, ferro, potassio e manganese, i lupini hanno molte proprietà che si riflettono positivamente sull’organismo.
Vantano proprietà benefiche molto preziose. In particolare, è provato che possiedono proprietà terapeutiche importanti, vediamole in dettaglio:
La presenza di arginina nei lupini ha effetti benefici sulle pareti interne dei vasi sanguigni e contribuisce a migliorare la funzione endoteliale, che è appunto una delle principali cause di malattie cardiovascolari.
Sono utili per prevenire ictus, infarti, ipertensione, etc.
Sono efficaci alle proprietà di una sostanza chiamata tocoferolo che aiuta a prevenire anche il diabete tipo 2 e il tumore al colon.
Grazie al buon apporto di fibra alimentare, aumentano la motilità intestinale normalizzando il processo digestivo. Sono ottimi alleati nella prevenzione della stitichezza, nausea e vomito.
Grazie all’arginina che rinforza le pareti interne dei vasi sanguigni contribuendo in modo positivo alla funzione endoteliale
Grazie all’alta concentrazione di zinco, un minerale che stimola e rinforza il sistema immunitario anche in caso di infezioni
Grazie al magnesio che regola l’attività delle cellule nervose responsabili dei movimenti nei muscoli.
Consumando lupini la salute dei muscoli ne trarrà beneficio.
Grazie al magnesio che favorisce l’assorbimento del calcio nelle ossa.
Notevoli sono i benefici dato che questi legumi hanno un corretto contenuto di fibre che permette di ridurre il colesterolo nel sangue a causa di un ridotto assorbimento di grassi.
Cominciamo conelencare i valori nutrizionali e le calorie per 100 grammi:
Il consumo di questi legumi è consigliato a chi osserva un regime alimentare ipocalorico, vegano o vegetariano. I lupini, infatti, sono considerati una sorta di ‘ superfood’.
Chi segue un regime alimentare ipocalorico può introdurre con moderazione i lupini nella propria dieta e godere del forte senso di sazietà che il loro consumo regala.
Studi scientifici condotti anche dal San Raffaele a Milano suggeriscono il consumo di lupini anche ai soggetti diabetici per via della conglutina. Si tratta di una proteina in grado di regolare i livelli di glicemia nel sangue e di contrastare l’insorgenza del diabete di tipo 2.
Essendo ricchi di acidi grassi omega-3, inoltre, aiutano a prevenire l’invecchiamento cellulare provocato dall’azione dei radicali liberi.
Non solo: contrastano anche ‘insorgere di molte patologie a carico del colon.
Non secondario, inoltre, è l’utilizzo dei lupini nella dieta per celiaci. Essendo del tutto privi di glutine, infatti, anche la farina da essi ricavata è considerata un ottimo sostituto della farina bianca.
Il modo migliore di consumare questi legumi è gustarli da soli come spuntino e come snack, naturalmente dopo averli cotti.
In commercio i lupini sono facilmente reperibili in confezioni sottovuoto e già pronti all’uso.
Si trovano anche sotto forma di farina che può essere utilizzata come alternativa a quella bianca per preparare frittate senza uova, polpettine e frittelle, magari mescolandola alla farina di ceci. Ecco la nostra ricetta delle polpette con questi legumi.
Ottimi anche per insaporire e arricchire le insalate, sono un valido sostituto del burro. Una volta bolliti e frullati fino ad ottenere una crema omogenea, possono essere impiegati in varie preparazioni.
Per esempio, possiamo usarli per insaporire zuppe, sandwich, gnocchi e primi piatti a base di pasta.
Visto il clima e i terreni tipici dell’area del Mediterraneo, l’unica specie coltivabile di lupino nelle regioni italiane è il lupino bianco.
Abbastanza resistente alle gelate, predilige basse temperature o climi temperati. Per questa ragione, è considerata una coltura autunno-invernale.
La pianta del lupino bianco cresce bene in terreni leggeri e bene areati, in quanto l’apparato radicolare è molto sensibile all’asfissia.
La semina del lupino bianco in Italia si fa in ottobre-novembre mentre la raccolta deve essere fatta nelle prime ore del mattino, prima dell’apertura dei baccelli, comunque tra giugno e luglio.
Il lupino è considerato una cosiddetta ‘piante pioniera‘, vale a dire una coltura che può essere programmata a rotazione nei terreni per migliorarne la qualità renderli più fertili.
Suggerimento: prima di cuocerli sarà meglio tenerli in ammollo per 3-4 giorni – cambiando l’acqua ogni 12 ore – e procedere a bollitura per circa 20 minuti.
Sono amari a causa della presenza di alcaloidi non tossici, che danno loro un sapore molto amaro. Oggi, solo le varietà “dolci” sono coltivate nella maggior parte dei paesi come il lupino bianco.
Si, in particolare i semi di lupino giallo (Lupinus luteus), come anche i piselli dolci o i fagioli spagnoli, sono piante che possono fungere da letame verde in quanto non solo forniscono humus e azoto, ma rilasciano molto lentamente anche fosforo nelle profondità del terreno a disposizione.
Vengono utilizzati in particolare i semi macinati come fertilizzante per piante coltivate in vaso come gli agrumi ma anche l’azalea, i gerani, le camelie e le ortensie.
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