Lush contro le sperimentazioni animali con performance-shock nelle vie di Londra
Le campagne contro lo sperimentazioni sugli animali ai fini di testare la tollerabilità dei prodotti di cosmetica non sono di certo nuove alla cronaca, ma questa volta l’azienda Lush ha scelto davvero una protesta ad effetto.
Insieme alla Humane Society degli Stati Uniti e alla Humane Society International è stata messa in piedi la più grande campagna a livello mondiale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle crudeltà a cui sono quotidianamente sottoposti degli animali innocenti.

Lo scorso 24 aprile, in un negozio della catena Lush di Londra, Jacqueline Traide e Oliver Cronk hanno riprodotto in vetrina per ben 10 ore tutte le operazioni di laboratorio necessarie per portare a termine i test sui prodotti. I passanti hanno potuto osservare da vicino e senza censura le varie torture, dall’applicazione di creme con urticanti e allergeni all’ingestione forzata di pastiglie tramite un divaricatore che teneva aperta la bocca, comprese iniezioni di liquidi irritanti negli occhi. Un vero e proprio shock per tutti coloro che hanno assistito alla messa in scena, anche se di messa in scena non si può parlare dal momento che la volontaria si è sottoposta senza anestesia allo stesso trattamento ricevuto dagli animali.
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Sono quasi venti anni che in Europa c’è il divieto di eseguire test sugli animali, ma in Inghilterra e in altri Paesi è ancora consentita la vendita di prodotti ottenuti tramite queste pratiche disumane. Spesso i consumatori sono del tutto ignari di quanto si nasconde dietro la bella confezione del proprio cosmetico preferito, nonostante da anni si cerchi di fare luce su questo mondo sommerso.
La campagna Fighting Animal Testing è partita in 48 Paesi e in 700 negozi Lush degli Stati Uniti, Canada, Europa, India, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Russia.
Ogni cittadino può firmare la petizione on line o nei banchetti preposti presso la catena Lush.
Bisogna spingersi davvero così in là per smuovere le coscienze e prendere piena consapevolezza che si può e si deve fare qualcosa di concreto per porre fine a questo scempio?
Ecco anche un video di questa performance londinese alla Lush: