Tutto sulla Lychnis coronaria, nota anche come Cotonaria

Comunemente nota come Cotonaria, la Lychnis coronaria è una erbacea perenne facile da coltivare che regala ricche ed abbondanti fioriture durante l’estate. È ideale per abbellire e riempire di colore aiuole e bordure. Coltivabile sia in vaso che in piena terra, la si può associare a tante altre specie senza richiedere cure particolari.

Lychnis coronaria: caratteristiche

Appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae, la Lychnis coronaria, nota anche come Cotonaria, è una pianta erbacea perenne diffusa in Asia e in Europa.

In inverno, se il clima non è esageratamente rigido, le piante restano verdi.

È una pianta che tende ad autoseminarsi.

Ecco quali sono le sue caratteristiche.

• Portamento: perenne cespugliosa
• Fusti: eretti, raggiungono una altezza massima di 60-90 cm
• Foglie: spesse e vellutate, sono di color grigio argentato. Disposte in rosette sono coperte fittamente da una peluria sottile
• Fiori: piccoli, con cinque petali, di colore rosso-viola, molto luminoso. Nella varietà Alba sono bianchi

Lychnis coronaria, fioritura

Fiorisce da giugno a settembre, producendo abbondanti fiori che creano un bel contrasto molto intenso con le foglie argentee. Tondi e di colore orsa intenso tendente al rosso, vengono spesso utilizzarti per realizzare bouquet in stile rustico-campestre.

Lychnis coronaria, varietà

Ci sono 2 varietà.

• Alba: specie perenne dai fiori bianchi che sbocciano abbondantemente da maggio a luglio. Questa varietà riesce a resistere fino a -10° C
• Oculata: pianta a ciclo biennale ornamentale poco diffusa, con fiori bianchi che presentano un occhio di colore rosa, più o meno sfumato. La fioritura avviene tra giugno e luglio

Lychnis coronaria, coltivazione

La Lychnis coronaria è di facile coltivazione. Si sviluppa in tutti i tipi di terreni senza richiedere cure particolari. Ama le posizioni soleggiate e sopporta bene anche la siccità estiva. Inoltre, è anche in grado di resistere al freddo.

Coltivazione in vaso

Utilizzare un vaso bello capiente, meglio se di terracotta. Riempirlo quindi con del terriccio universale misto a sabbia grossolana, ed interrare la pianta fino all’altezza del colletto. Bisogna annaffiare subito.

Coltivazione in piena terra

La messa a dimora in piena terra va eseguita in autunno o a fine inverno, in buche che devono essere fra loro distanti di 25 cm circa.

Vediamo ora più nel dettaglio i fattori a cui fare attenzione per una buona coltivazione della Lychnis coronaria.

• Terreno: cresce bene in ogni tipo di terreno. Ad ogni modo, predilige i terreni ben drenati e teme i ristagni idrici, prima causa del marciume radicale
• Clima: non teme il freddo e pertanto la si può tranquillamente coltivare all’esterno. Tuttavia, nelle zone con inverni molto rigidi, è consigliato tagliare le foglie alla base in modo che il freddo non le rovini
• Esposizione: posizionarla in una zona soleggiata o semi ombreggiata. Evitare l’ombra perché non la fa fiorire
• Irrigazione: dopo la messa a dimora, va annaffiata abbondantemente in modo tale che le radici acquistino forza. Successivamente, per queste piante è sufficiente la pioggia. Resistono molto bene alla siccità ma, nei periodi più caldi, secchi e asciutti, è bene provvedere a sporadiche irrigazioni
• Potatura: quando presenti, eliminare i fiori appassiti ed accorciare di circa un terzo il fusto che li sostiene. Se si vogliono raccogliere i semi, non recidere i fiori appassiti
• Concimazione: in autunno va somministrato del compost mentre all’inizio della primavera, appena prima del risveglio vegetativo, somministrare del concime per piante da fiore in composizione granulare a lenta cessione

Lychnis coronaria, moltiplicazione

La moltiplicazione della Lychnis coronaria può avvenire in 2 modi.

• Per seme: in primavera, stratificare i semi in un semenzaio con un substrato specifico e drenante che va mantenuto umido fino a che compaiono i primi germogli. In genere, la germinazione dei semi avviene dopo circa 6-8 settimane dalla semina. Affinché le piante nate da seme diventino belle rigogliose bisogna aspettare almeno 2 anni. La fioritura, invece, è già abbondante a partire dal secondo anno
• Divisione dei cespi: in autunno, estrarre un esemplare adulto e dividerlo in più porzioni dotate di pezzi di radici sane e ben sviluppate. Quindi impiantare ogni porzione in buche ben lavorate. Questo tipo di riproduzione vegetativa garantisce piante identiche a quella madre. La fioritura avviene già il primo anno

Rinvaso

All’inizio della primavera, appena prima del risveglio vegetativo, non appena le radici fuoriescono dai fori di drenaggio sul fondo del vaso, è bene procedere al rinvaso utilizzando un contenitore più grande del precedente, nuovo terriccio fresco e fertile, mescolato a un po’ di sabbia in modo da favorire il drenaggio dell’acqua.

Parassiti e malattie

I principali nemici di questa pianta sono gli afidi e il ragnetto rosso. Per contrastarli, si consiglia di intervenire prima della ripresa vegetativa con prodotti insetticidi ad ampio spettro.

In caso di terreno non molto ben drenato, la Lychnis coronaria teme il marciume radicale e, in caso di clima molto umido, può andare incontro anche all’oidio.

Lychnis coronaria utilizzi

Per la bellezza dei suoi fiori, è ideale per abbellire aiuole e bordure, ed è anche adatta come fiore reciso.

Lychnis coronaria, abbinamenti

Si associa a varie piante. Ideale insieme alle rose a cespuglio, si abbina anche alla Nepeta, alla verbena, alla salvia, alla Scabiosa, alle Rudbeckia, alle Gaura, all’Achillea e alle Graminacee in genere.

Etimologia

Il nome del genere proviene da ‘lýchnos‘, termine greco che vuol dire “lampada”, con riferimento agli steli piuttosto tomentosi usati per fabbricare gli stoppini per le lampade ad olio.
L’epiteto ‘coronarius‘ deriva invece dal latino e significa “a forma di corona”, con riferimento, molto probabilmente, alla disposizione dei petali che formano una sorta di coroncina alla fauce del fiore.

Lychnis coronaria, significato

Nel linguaggio dei fiori, la Lychnis coronaria è simbolo di laboriosità e ingegnosità.

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