Maldive: non è l’unico paese a rischio di essere sommerso dall’acqua
Le Maldive costituiscono con ogni probabilità il patrimonio naturalistico a rischio estinzione più noto del pianeta.

Da tempo la stampa specializzata e non ci ripete che un ulteriore aumento delle temperature globali di appena due gradi comporterebbe per le Maldive il serio rischio di essere interamente sommerse dall’oceano, obbligando la popolazione (350.000 anime) a migrare in massa, abbandonando la terra natia.
Anche il presidente in carica delle Maldive Mohamed Nasheed non ha esitato a lanciare iniziative di sensibilizzazione dalla forte portata simbolica, quale la riunione del consiglio dei ministri subacquea svolta nell’Ottobre 2009 (vedi foto sotto), nell’ambito delle iniziative globali organizzate da 350.org.
Eppure, le Maldive non sono l’unico paese a rischio estinzione per l’innalzamento dei livelli dei mari dovuto al global warming.
Anche l’esistenza di altri paesi, a volte molto più grandi, è fortemente minacciata da questo fenomeno.
Se Kiribati, Tuvali, Barbados e diverse isole di Papua Nuova Guinea rappresentano casi del tutto speculari rispetto alle Maldive, ci sono infatti paesi non insulari, a volte molto popolati, che rischiano vere e proprie catastrofi umanitarie a seguito dell’innalzamento del livello dei mari.
E’ il caso del Bangladesh, dove ben 20 milioni di persone rischiano di diventare profughi ambientali nell’immediato futuro a causa dei mutamenti climatici.
O delle Filippine, dove diverse regioni sono interessate da allagamenti così frequenti da mettere a rischio anche un’agricoltura di sussistenza.
O dell’Egitto, paese particolarmente esposto ad un aumento del livello dei mari e dove la quasi totalità della popolazione, delle attività produttive e delle infrastrutture si trova in prossimità del mare, così come il delta del Nilo, che rappresenta l’area agricola principale del paese.
L’innalzamento del livello dei mari e la distruzione delle barriere coralline sono fenomeni con conseguenze purtroppo molto più gravi della perdita di quel paradiso naturalistico chiamato Maldive che tutti conoscono.
Quando la pianteremo di gridare alla congiura climatica e prendere tutti atto dei rischi incombenti?